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«È caduta Babilonia». Che stia risorgendo?

Riflessioni a margine di un telegiornale. Quando si mette da parte Dio diventa impossibile un dialogo sul matrimonio, sulle famiglie, sui giovani! Lo stesso educare diventa un optional, un rischio, se non si hanno valori radicati, condivisi, che nascono da una retta concezione dell'uomo. Con Dio, invece, si è sempre in buona compagnia, si hanno saldi punti di riferimento circa l'origine e la fine della vita, la famiglia, gli orientamenti da dare ai giovani.


«È caduta Babilonia». Che stia risorgendo?

da Quaderni Cannibali

del 18 dicembre 2006

Leggendo Isaia, nella preghiera del mattino di sabato, il profeta parlava di una vedetta, che scorgeva da lontano cavalieri che arrivavano, annunziando: «E’ caduta, è caduta Babilonia. Tutte le statue dei suoi dèi sono a terra, in frantumi». Che stia risorgendo? L’ho sospettato vedendo le storie raccontate dal TG 1 in apertura di serata, nel giorno di una delle feste più care ai cristiani, l’Immacolata!

 

Non hanno ostacolato la mia fede, solo rattristato e confermato ancora una volta che, non sempre, chi fa la scaletta delle notizie, è allineato con il buon senso e il rispetto delle famiglie, dei giovani, supposto che ragazzi e giovani abbiano ancora la voglia di vedere telegiornali soporiferi, allineati o necrofori! A me capita di vederli molto di rado. Preferisco le notizie scritte, che posso leggere, rileggere, sottolineare o cestinare! Comunque, quelle testimonianze televisive di casti baci, tenerezze, storie di amore e divorzi “omo” non mi hanno turbato i sonni! Neppure i proclami dei vari onorevoli Grillini e Pollastrini né i volantini del “Manifesto”! Neppure la risurrezione di Babilonia!

 

Quando si mette da parte Dio diventa impossibile un dialogo sul matrimonio, sulle famiglie, sui giovani! Lo stesso educare diventa un optional, un rischio, se non si hanno valori radicati, condivisi, che nascono da una retta concezione dell’uomo, che non è dio ma creatura, un precario dell’esistenza, destinato al nulla, se non ci fosse Dio a garantirgli l’eternità. Per chi ama, Dio è una speranza; per i semplici, una certezza; per chi lo elimina.. non so chi lo possa aiutare a dare senso alla propria vita e alla propria morte!

 

«Chi crede, non è mai solo!», mi conforta in questi tempi il motto che ha accompagnato il papa Benedetto nel suo recente viaggio in Germania. Con Dio, si è sempre in buona compagnia, si hanno saldi punti di riferimento circa l’origine e la fine della vita, la famiglia, gli orientamenti da dare ai giovani, perfino sul bullismo, che non si combatte con leggi più severe ma con un ritorno all’educare, cosa oltremodo ardua e scomoda per chi non sa cosa dire e cosa fare, perché e per chi vivere.

 

Leggendo la Parola di Dio, omo e pacs non hanno molto spazio, anzi, chiaramente non ce l’hanno! Il progetto divino è ben altro anche se tutto questo non vale per la cultura del mondo occidentale, sempre più alla deriva etica da quando ha abbandonato Dio e la sua Parola! Ma il secolarismo è davvero un vantaggio per l’umanità?

 

Rispondo con le parole di Papa Benedetto rivolte a centinaia di migliaia di fedeli a Monaco, il 10 settembre: «Le popolazioni dell’Africa e dell’Asia ammirano, sì, le prestazioni tecniche dell’Occidente e la nostra scienza, ma si spaventano di fronte a un tipo di ragione che esclude totalmente Dio dalla visione dell’uomo, ritenendo questa la forma più sublime della ragione, da insegnare anche alle loro culture. La vera minaccia per la loro identità non la vedono nella fede cristiana, ma nel disprezzo di Dio e nel cinismo che considera il dileggio del sacro un diritto della libertà ed eleva l’utilità a supremo criterio per i futuri successi della ricerca».

 

Tranquilli, onorevoli Grillini e Pollastrini, noi non vogliamo imporvi la nostra fede, la fede nasce e si sviluppa solo nella libertà ma l’aria che tira attorno alla fede, alla vita e alla famiglia, sa di uragano, che vuole spazzare via tutto! Spazzando Dio, rimarrei solo con voi? Per dialogare sui destini dell’uomo e su Dio, volentieri, altrimenti mi preoccuperei assai!

don Vittorio Chiari

http://www.chiesadimilano.it

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