La croce, già segno del più terribile fra i supplizi, è per il cristiano l'albero della vita, il talamo, il trono, l'altare della nuova alleanza. La croce è il segno della signoria di Cristo su coloro che nel Battesimo sono configurati a lui nella morte e nella gloria.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
Crucem tuam adoramos, Domine;
ressurrectionem tuam laudamos, Domine. Ti ringraziamo Signore, perché hai avuto il coraggio di arrivare fino al fondo del non senso umano per depositare là il seme della fiducia in Dio. Ti ringraziamo perché hai fatto del patibolo più orrendo l’annuncio della trasformazione dell’umanità, dell’odio in amore, della morte in vita, del vuoto in presenza. Grazie perché hai voluto stare presente non solo nella gioia, ma anche nel dolore; non solo nella pace, ma anche nel dolore. Grazie perché ci permetti ancora oggi di guardare la tua croce e vivere.
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