Eh sì, sono un po' l'uomo dei gemellaggi..pensavate che mi sarei stancato dopo i tre splendidi gemellaggio tra Santa Croce - Mezzano e Brasile. E invece no, li trovo un'esperienza bellissima, arricchente sotto tutti i punti di vista. E così via con un progetto di intercambio di danza.
E dopo 15 giorni o poco più, rieccomi con un po' di tempo per raccontarvi un po' del mio Brasile. Dal 5 al 12 maggio sono volato a Joao Pessoa, e precisamente nel Bairro di Santa Rita, chiamato Marcos Moura, dove vive e lavora suor Antonietta Defrancesco e dove esiste quella meravigliosa opera della Provvidenza chiamata CEFEC. Sono stato lassù nel Nord Est per vari motivi....un po' di saudades di quella gente (molta!), per rivedere suor Antonietta, per preparare un gemellaggio tra il CEFEC e il Parque Dom Bosco e per parlare di progetti di aiuto (Antonietta è molto esperta nel campo). Eh sì, sono un po' l'uomo dei gemellaggi..pensavate che mi sarei stancato dopo i tre splendidi gemellaggio tra Santa Croce - Mezzano e Brasile. E invece no, li trovo un'esperienza bellissima, arricchente sotto tutti i punti di vista. E così via con un progetto di intercambio di danza. In settembre qui a Itajai faremo una settimana di Festival della Danza alla quale inviteremo 8/9 giovani del Cefec per partecipare, insegnare e conoscere la nostra realtà. Con l'idea poi di portare qualcuno dei nostri giovani lì nella Paraiba per continuare il gemellaggio.
E' stata una settimana positiva di confronto e lavoro, ma c'è stata anche l'occasione di rivedere tutti i bambini e ragazzi di lì, le loro famiglie, le situazioni più difficili e condividere con loro queste giornate.
Sono stato a trovare quella famiglia con sei figli, tutti intenti (come in ottobre) a fare paletti per spiedini, dalla mattina alla sera. Buone novità ci sono: per lo meno due dei sei figli ogni tanto vengono lasciati liberi per andare al Cefec. Il più piccolino (che vedete in questa foto) è sempre serio, suor Antonietta mi ha detto che le uniche due volte che lo ha visto sorridere è quando sono andato lì io (dev'essere per le caramelle che ho portato). Con la mamma e il papà ci siamo ripromessi la prossima volta di fare una belle cerimonia e di battezzarli tutti e sei! Sono felicissimo per questo, è una cosa che mi ha toccato profondamente. E sapeste quanti piccoli sono nella loro stessa situazione, senza scolarizzazione, senza socializzazione, senza una abitazione degna e...senza battesimo.
L'esperienza di visitare le famiglie più povere con i ragazzi del gruppo danza è stata davvero forte: questi adolescenti si sono lasciati aprire il cuore da queste situazioni, da queste persone: pur non avendo molto nemmeno loro, hanno portato da casa un po' di riso, di pasta, di fagioli, di farina, da dare a queste famiglie ancora più sfortunate.
In una baracca abbiamo trovato due sposi di circa 50 anni (anche se ne dimostrano sempre 15-20 in più). Il marito non lo sapeva, ma aveva la lebbra ai piedi, sì la lebbra nel 2013, alla faccia della Presidentessa Dilma che continua a proclamare il Brasile come nazione emergente... ora quest'uomo dovrebbe essere già in ospedale per curarsi.
E' stato proprio bello rivedere tante persone di quella realtà, con cui rimango e rimarrò sempre legato.
Vi abbraccio tutti
Pe. Roberto
don Roberto Cappelletti
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