"Gioia e riconoscenza per il nuovo Papa"

Riprendiamo di seguito il testo del messaggio di monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), in seguito all'elezione al soglio petrino del cardinale arcivescovo di Buenos Aires (Argentina), Jorge Mario Bergoglio, che ha scelto come nome Francesco I.

"Gioia e riconoscenza per il nuovo Papa"

 

          «Sono a esprimere la gioia e la riconoscenza dell’episcopato e, quindi, dell’intera Chiesa italiana per l’elezione del Card. Giorgio Mario Bergoglio a Successore di Pietro.

          Nell’emozione di questo momento, sperimentiamo una volta di più la profondità delle parole di congedo di Benedetto XVI, quando con Guardini ricordava che la Chiesa “non è un’istituzione escogitata e costruita a tavolino, ma una realtà vivente che vive lungo il corso del tempo, in divenire, come ogni essere vivente, trasformandosi… eppure che nella sua natura rimane sempre la stessa, e il suo cuore è Cristo”. Sì, il mistero della Chiesa - corpo vivo, animato dallo Spirito Santo, che vive realmente della forza di Dio - costituisce per tutti noi la ragione e la passione della vita.

          Un particolare legame unisce la nostra Conferenza al Successore di Pietro, Vescovo di Roma e nostro Primate, e ci fa sentire testimoni privilegiati della missione del Pontefice, nonché destinatari di una sua premura assidua e di un magistero particolarmente sollecito nei nostri confronti.

          Il nostro Statuto ne parla in termini di “speciale sintonia”, rimandando a quella collegialità affettiva ed effettiva tra noi Vescovi che ha il suo perno d’autenticità nella comunione con il Papa; la stessa sintonia, lo stesso attaccamento alla sede di Pietro, è profondamente avvertito anche da tutte le componenti del nostro popolo. Come ebbe a dire il nostro Cardinale Presidente in una delle sue prime prolusioni, “il Papa ci e particolarmente vicino, e noi siamo con lui una sola voce e un solo cuore”.

          A Sua Santità Francesco I, ancora con le ultime parole di Benedetto XVI, la Chiesa italiana promette già da subito “incondizionata reverenza ed obbedienza”».

 

 

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