Giovani animatori

Dio è il grande educatore e manifesta la sua azione educatrice in Cristo Gesù, primo educatore. Tutti i Vangeli sono un itinerario educativo articolato. Tanti sono gli elementi che rivelano il Cristo educatore. L'educazione dei dodici...

Giovani animatori

da Quaderni Cannibali

del 27 ottobre 2009Premessa

 

Ø      Animare: dare vita, essere vivi

Ø      Educare: ex-ducere = tirar fuori, coltivare, allevare, curare

 

Animatore è colui che da vita, promuovendo le capacità personali, aiutando, coltivando, per vivere

la vita in modo libero e responsabile.

Si anima educando, e si educa animando

 

Icona biblica

 

q       L’azione educativa di Dio

Ø      Il Cantico di Mosè descrive l’azione educativa di Dio “ Egli mi trovò in una terra deserta, in una landa di ululati solitari. Lo educò, ne ebbe cura, lo allevò, lo custodì come pupilla del suo occhio. Come un’aquila che veglia la sua nidiata, che vola sopra i suoi nati, egli spiegò le sue ali e lo prese, lo sollevò sulle sue ali, il Signore lo guidò da solo, non c’era con lui alcun dio straniero” ( Deuteronomio 32,10-12).

Ø      E’ Dio il grande educatore del suo popolo

Ø      Il grande castigo chè può colpire gli uomini non è la punizione, ma sentirsi abbandonati da questa guida amorevole, instancabile, sapiente.

Ø      L’azione educativa comporta momenti di rottura col passato (uscire dalla terra deserta, dalla landa di ululati solitari).

Ø      L’azione educativa si compie attraverso gesti di attenzione, di amore ( lo educò, ne ebbe cura).

Ø      L’azione educativa comporta una elevazione profonda dello spirito ( lo sollevò sulle sue ali).

Ø      L’azione educativa esige una fiducia assoluta e incondizionata (lo guidò da solo, non c’era con lui alcun dio straniero)

Ø      Dio è il grande educatore, non capire questo vuol dire non aver colto la forza del programma educativo espresso nelle scritture.

Ø      Concepire che Dio è educatore vuol dire mettere in luce tutti gli elementi positivi della fedeltà a Dio ( stiamo portando Lui) e rispettare la fedeltà dell’uomo ( la libertà e il rispetto dell’educando contro ogni forma di manipolazione)

Ø      Dio e i suoi strumenti:

v     Salmo 126: “ Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori”

v     1 Cor. 3,6: “Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere.

v     Dio è l’attore principale del processo educativo, ma esige il lavoro dei costruttori e degli agricoltori che nella Chiesa sono , come dice S.Agostino tutti coloro che annunciano la Parola di Dio.

 

 

q       L’azione educativa di Cristo Gesù

 

Ø      Dio è il grande educatore e manifesta la sua azione educatrice in Cristo Gesù, primo educatore.

Ø      Tutti i Vangeli sono un itinerario educativo articolato. Tanti sono gli elementi che rivelano il Cristo educatore.

Ø      L’educazione dei dodici: nulla si improvvisa, li inquadra in un progetto comunitario: la vita comunitaria, li chiamò perché stessero con Lui; li chiama ad essere profeti e santi.

Ø      Educa alla pazienza e ad avere pazienza, alla generosità e al perdono, a vigilare e pregare…

 

q       L’azione educatrice della Chiesa

 

Ø      Educare: iniziare ogni battezzato a riconoscersi Figlio di Dio e ad entrare nella Chiesa comunità.

Ø      O.P. n° 50 “ E’ importante che tutta la comunità sia coraggiosamente aiutata a maturare una fede adulta e pensata capace di tenere insieme tutti i vari aspetti della vita facendo unità di tutto in Cristo”

Ø      Una catechesi organica e sistemata aiuta a camminare in un progetto unitario di crescita della comunità.

Ø      E’ la comunità che ha a cuore la vita e la crescita della fede dei suoi figli, e mette in evidenza e a frutto le sue caratteristiche: diaconia, koinonia, martoria e liturgia.

Ø      Inviati  dalla comunità, a nome della comunità alla quale bisogna rendere conto L’educatore è il portavoce della comunità ecclesiale, perché evangelizzare è compito di tutta la comunità. L’esercizio di questo servizio profetico è regolato nella comunità dal Vescovo, primo responsabile della comunità, compartecipato ai Pastori locali, che hanno il compito di riconoscere il dono della profezia negli educatori.

Ø      Parlando a nome della Chiesa, non è padrone assoluto della sua azione evangelizzatrice, ma deve esercitarla in comunione con la chiesa e i suoi pastori.

Ø      Da qui l’importanza della dimensione vocazionale.

 

 

q       La dimensione vocazionale  ecclesiale dell’educatore

 

Ø      L’educatore non si può improvvisare, è importante ed essenziale poterlo collocare in una dimensione vocazionale, all’interno della più grande dimensione ecclesiale.vocazionale, Gli O.P. n° 50 parlano di laici “Professionisti”ponendo lo sguardo fisso su Gesù, attingendo dalla Parola di vita per assumere un cammino di fede e rendere conto della speranza che lo abita(1Pt 3,15).

Ø      L’educatore risponde  alla chiamata in virtù del proprio battesimo.

1.                            Chiamato da Dio nella Chiesa: una chiamata ad un servizio specifico che il Signore mette davanti in relazione alla storia e alla realtà nella quale egli vive. Partecipa alla nascita e alla crescita della Chiesa. Chiamati a nome di Dio, ed è una chiamata che esige una risposta dell’uomo.

2.                            In Sintonia con la comunità  ecclesiale: avendo la coscienza che il servizio fa maturare il senso ecclesiale, fa sentire parte integrante della comunità e invita ad acquisire una solida spiritualità ecclesiale come:  attraverso un rapporto da adulto connotato insieme di responsabilità e di gioia, di capacità di discernimento e di pazienza e di grande slancio missionario. Operare in unione e con l’insieme della Chiesa, e in rapporto di comunione e di fedeltà con il magistero.

3.                            Membro attivo della comunità  ecclesiale: “Essere educatori è un dono che lo Spirito fa alla comunità ed è qui che viene chiamato alla sua missione” (RdC 24).

 

Ø      In questo modo allora si diventa segno e strumento di cui Dio Padre, grande ed unico educatore, si serve per manifestare il suo Regno.

 

 

Identikit dell'animatore educatore

 

Per rispondere a questa chiamata, l'animatore deve curare la sua formazione, secondo tré aree:

v     Essere: area della identità personale

maturità umana, equilibrio e maturità affettiva, ottimista positivo e aperto                     alla vita, libero e creativo, paziente e rispettoso, cammino di fede continuo e profondo

v     Sapere: area dei contenuti

Buona cultura di base per saper leggere la realtà, psicologia, sociologia, pedagogia e tecniche di animazione, contenuti teologici.

v     Saper fare: area delle competenze e abilità

Saper stabilire relazioni   educative autentiche e liberanti, ascoltare, comunicare, condurre un gruppo, tecniche di animazione

 

Caratteristiche dell'animatore

 

Oltre le caratteristiche sottolineate dal RdC per i catechisti, che sono:

 

§         Umiltà e fiducia: riconosce le sue qualità, i suoi doni, e li fortifica. Accetta con fiducia

la sua vocazione.

§         Testimone: l'animatore educatore è segno visibile con la sua vita. Testimone è colui che

fa esperienza, colui che comunica, colui che annuncia la fede con la sua vita.

§         Insegnante: Deve far percepire e capire. E' maestro nella fede e comunica con tutti i

contenuti della fede in modo sistematico e organico.

 

Possiamo delineare altre sette caratteristiche, sottolineate anche dal documento dell’UCN sulla "Catechesi e catechismo dei giovani'

 

1.      E’ innamorato della vita e delle persone:

 

Non solo di quelli che si sono stati affidati ufficialmente: l'essere animatore è il suo modo di esistere, a tempo pieno, in qualunque ambiente. Sa cogliere dalla vita e dalle sue problematiche le sfide alle quali dare risposta.

 

2.      E’ una persona:

 

E’ in grado di esserci come persona, e di stare con le persone.

 

3. E’ responsabile e competente:

 

Cura la propria formazione permanente, sa verificarsi mediante un processo di autovalutazione. Agisce secondo un progetto e non improvvisando: Sa però essere elastico nella capacità di accogliere il diverso sia pur restando se stesso, mediante un opera di discernimento umano, culturale e religioso che costantemente accoglie e verifica ciò che favorisce o meno la vita e la crescita delle persone. Conosce e sa far buon uso delle tecniche di animazione e di dinamica di gruppo, che sa opportunamente adattare alle singole situazioni cui viene a trovarsi.

 

4. E’ uno che sa collaborare

 

Non agisce da solo, ma si avvale dell'apporto di altri collaboratori ed esperti , anche esterni.

Sa coinvolgere la famiglia e gli ambienti vitali in cui le persone vivono.

 

5. E' credibile e autorevole:

 

Sa porsi con autorevolezza che viene dal suo dimostrare il suo amore per la vita e la fiducia data alle potenzialità positive riconosciute in ciascuno "Rendere ragione della speranza che è in noi" 1 Pt 3,15

 

6. E’ uno che sa ascoltare e comunicare

 

E' uno che si avvicina ai sempre nuovi linguaggi giovanili senza perdere la propria identità e cadere nel giovanilismo.

Sa ascoltare e migliorare la qualità delle comunicazioni e delle relazioni interpersonali. Sa provocare e scatenare processi di crescita positivi. Sa proporre e condurre le persone attraverso varie esperienze di crescita, con la capacità di far poi riappropiare ciascuno del vissuto sperimentato.

 

7. E’ aperto al trascendente:

 

Sa condurre alla scoperta del senso vero e ultimo della vita e della morte, come credente in Dio che ad imitazione di Ges√π testimonia il volto di un Padre che ama la vita e gli uomini.

E'una persona che apre dinanzi agli occhi dei giovani gli "squarci" della presenza

trascendente di un Dio che abita la vita e la storia di ogni singolo uomo.

 

La calamità dell'animatore educatore

 

Ben vestito: modo esterno di porsi e di presentarsi: deve avere stile

Dinamico e sicuro di sé: deve dare sensazione di vitalità e sicurezza. Sa sostenere stimolare ed entusiasmare

Buon parlatore e fantasioso: sa quello che dice e sa farsi capire

Capace di simpatia

Fede fresca e liberante: i ragazzi devono capire che all'educatore "dona" credere in Cristo.

Stratega: deve conoscere i ragazzi, i leader naturali, i gregaria per valorizzarli puntando sulle loro qualità.

Autoritario.

Permissivo

 Democratico.

don Enzo Sazio

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