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GxG Magazine Una Terra che è una Grazia L/i:/ving Emmaus

L'esperienza in Terra Santa incomincia quando finisce!


GxG Magazine Una Terra che è una Grazia L/i:/ving Emmaus

da GxG Magazine

del 30 agosto 2011

 

L/i:/ving Emmaus

Una Terra che è una Grazia L’esperienza in Terra Santa incomincia quando finisce!Alcuni amici condividono con noi quanto portano nel loro cuore dopo gli Esercizi Spirituali nella terra di Gesù. UNA GIOIA SEMPRE NUOVA           Riassumere un’esperienza di 2 settimane in 10-15 righe è difficile; se poi devi parlare di un luogo come la Terra Santa, allora è proprio impossibile!Da quando sono tornata credo non sia passato neanche un giorno senza che il mio pensiero non andasse lì… il Santo Sepolcro innanzitutto, luogo dove mi rifugio quando sento di non farcela, quando ho bisogno di coraggio. Lì, davanti alla roccia dove la Sua Croce è stata piantata, lì mi rifugio facendo memoria di quella notte incredibile in cui stando lì, senza dire nulla, mi sono sentita presa in braccio. Lì.E poi il lago di Galilea! Gesù che mi dice di fidarmi di Lui, di seguirlo, seppure il percorso non sia chiaro, seppure sia faticoso e in salita… “Dai Gaia, ce la fai, vieni!”. Più di qualsiasi basilica dai grandi affreschi e dalle belle decorazioni, il lago di Galilea ha messo nel mio cuore la voglia di partire, di fare qualcosa di grande della mia vita.E infine…Ein Karem, luogo del Magnificat. Lì ho scritto a Gesù il mio personale magnificat, il ringraziamento per tutto ciò che nella vita mi ha donato e anche per ciò che mi ha tolto. In quegli spazi vuoti e in quelle mancanze può entrarci solo Lui. E lì ho vissuto una delle più belle confessioni mai fatte.Ecco che oggi, dopo aver vissuto quelle due settimane, le mie giornate hanno un sapore diverso: incontrare Lui non è più un peso, è una gioia sempre nuova che illumina il mio cuore.Gaia, Mogliano Veneto  UN SORSO D’ ACQUA PURISSIMA           L’esperienza della Terra Santa è stata per me come ricevere un sorso d’acqua purissima e dissetante, mai bevuta in tutta la mia vita. Inizialmente ho percepito quei luoghi sacri come un mausoleo della fede, però man mano che passavano i giorni, le cose sono cambiate . Pian piano ho potuto apprezzare quei luoghi così carichi di santità; non erano solo i luoghi che iniziavano a parlare, ma, prima di tutto, la mia sete che si faceva più forte. E’ stato incredibile: il Signore l’avevo portato io, insieme a tutti i miei compagni di viaggio! Non è facile parlare di questa esperienza, bisogna viverla .Tutti coloro che si definiscono Cristiani dovrebbero, almeno una volta nella vita, andare in questi luoghi, che io da allora definisco, per chi me lo chiede, la mia casa.      Roberto, Legnaro 

Elisabetta Venturini

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