News 4

GxG MagazineChe colpoAffetti speciali

Un giovane ed una ragazza si guardano. Si riguardano. Tra loro passa un brivido. E' indefinibile. E' di natura grande. Dilata il cuore. Si incontrano. Si avvicinano. Nasce un'amicizia. Poi si accorgono che è molto di più di un'amicizia...


GxG MagazineChe colpoAffetti speciali

da GxG Magazine

del 13 gennaio 2011

 

 

 

 

 

E’ un attimo, inatteso, inaspettato, ma eccolo che arriva: il colpo di fulmine!

         Un giovane ed una ragazza si guardano. Si riguardano. Tra loro passa un brivido. E’ indefinibile. E' di natura grande. Dilata il cuore. Si incontrano. Si avvicinano. Nasce un’amicizia. Poi si accorgono che è molto di più di un’amicizia. Il tempo li aiuta a capire che sta nascendo qualcosa di grande. Sta a loro decidere!

Ad amare s’impara           Il colpo di fulmine, la saetta, che inaspettatamente illumina il nostro cuore, non costa fatica, viene spontanea. Ad amare invece s’impara. Non basta sentire di amare per mettersi insieme. Amare vuol dire saper donare se stessi perché l’altro si realizzi come persona, grazie al mio aiuto, alle mie qualità. Aspetta dunque! Persevera con pazienza! Diffida del tutto e subito! E Dio..? Che c’entra ?!           Eugenio (18 anni): “Quest’anno ho incontrato una ragazza che mi è piaciuta subito. Un vero e proprio colpo di fulmine. Vorrei che Dio facesse durare questa nostra amicizia. Ma Dio c’entra qualcosa in tutto questo?” Dio, ci offre sempre la possibilità di Amare in un modo o nell’altro, di scoprire se dietro allo sguardo e all’incontro con l’altro c’è la persona che ci completa e ci rende totalmente felici. Sta a noi gestire la scossa, conoscerla e comprenderla, darci un senso. Possibilmente confrontandosi con chi ne sa di più. 

E’ sempre un dono ?

          Il colpo di fulmine arriva. Non lo si cerca. Lo si vive. Lo si RICEVE. E’ un dono? Sì, nella misura in cui noi lo sappiamo “scartare”.Tanta è l’energia con cui avviene da creare un vero e proprio black-out. Tanta è la forza, da non esser più in grado di ragionare. Si inizia a fantasticare, attribuendo all’altro qualità forse inesistenti. Ed è così che il colpo di fulmine può davvero incenerire, bruciare e far male.            Il contadino sa bene di non lasciare sterpaglie nel campo quando nel cielo c’è aria di temporale. L’effetto della saetta caduta a terra darà vita ad un incendio, bruciando tutto ciò che c’è attorno. Altrettanto può fare il colpo di fulmine nel nostro cuore se non è domato, una volta che lo si sente. Con il tempo il rischio sarà di non trovarsi ad amare la persona quanto piuttosto di amare l’Amore!           E’ dalla quotidianità, dallo stare assieme con semplicità, guardando con occhi limpidi e non infuocati l’altro che piano piano si scoprirà se c’è qualcosa di grande che può unire. Ecco allora che lo stato fulmineo vissuto, non potrà che essere un dono! Attenzione alle cattive imitazioni!   Maria, la nostra parafulmine!            Si racconta … “ Nel 1861, a mezzanotte, un grande rimbombo scosse l'Oratorio dalle fondamenta. Un fulmine, penetrato nella camera di Don Bosco, mise tutto a soqquadro lasciandolo semisvenuto. Il suo primo pensiero corse ai giovani, che dormivano al piano superiore, e li raccomandò fortemente alla Madonna. La scarica elettrica, violentissima, aveva squarciato il soffitto e riempito tutti di terrore. Il panico, nel buio, stava creando tra i giovani un disordine caotico e pericoloso. In quella confusione, ecco avanzare Don Bosco. «Non abbiate paura - dice con voce rassicurante -. Abbiamo in cielo un Padre e una Madre buona che vegliano su di noi. Il trambusto cessò. Don Bosco, continuò: «Ringraziamo, il Signore e la sua santissima Madre! Ci hanno preservati da un grave pericolo. Guai se la casa prendeva fuoco! Chi si sarebbe salvato?».           E subito, invitati tutti a inginocchiarsi, davanti a un'immagine di Maria pregò con loro. Era la terza volta che il fulmine colpiva la sua casa, ma questa volta aveva lasciato segni molto più gravi che le altre volte. «Questa di oggi è una delle maggiori grazie che la Madonna ci ha concesso. Ringraziamola di cuore!». Ulteriori indagini rivelarono che era mancato pochissimo perché avvenisse un incendio. Fu fatta la proposta di installare un parafulmine. «Sì - rispose Don Bosco -. Lassù sul tetto collocheremo una statua della Madonna. Essa ci ha protetti così bene dal fulmine!».           La statuetta, vero parafulmine del primo Oratorio, è ancora là a testimoniare l'amore filiale di Don Bosco verso la potente Regina del Cielo.” Che nella nostra vita ci sia sempre un parafulmine vigile perché ci aiuti a vedere con occhi attenti ciò che sentiamo in cuore! Affidiamoci!    “…Mi ritrovo qua a racimolare sogni visto che ora mai li tengo incatenati da un po’ . E trattengo il fiato giusto il tempo di intuire quanto quanto mi vuoi bene Mi avevano avvertito, succede all’improvviso e quando meno te l’aspetti ti si colora il viso è più vulnerabile dell’equilibrio, instabile si allarga la tua vita …Come questo colpo di fulmine arriva adesso e.. mette in disordine, un disordine dentro di me. . .” (A. Tatangelo, Colpo di fulmine)  “Voglio solo che ti perda non ti chiedo quanto resterai … no né promesse, né ricordi, non è quello oh no, lo sai un minuto per averti, un saluto quando te ne vai poi quando passa questa notte come un sogno passerai. Che domani è tardi che adesso è si, si per come mi parli tu, perché siamo qui. E’, è questione di sguardi è, ah… un attimo .. così, così magnetico, così’ lunatico, così fantastico. . .(P. Turci, E’ questione di sguardi)    

 

 

Silvia Lancerotto

Versione app: 3.16.3.0 (f58d054)