GxG MagazineCi guadagno il colore del grano scrivo a voi giovani

Il piccolo principe aveva chiesto alla volpe di giocare insieme, ma lei gli aveva risposto che, per giocare, doveva prima essere “addomesticata”, perché solo questo poteva dar loro la possibilità di conoscersi.

GxG MagazineCi guadagno il colore del grano scrivo a voi giovani

da GxG Magazine

del 14 gennaio 2010

 

Così il piccolo principe addomesticò la volpe.E quando l’ora della partenza fu vicina: «Ah!» disse la volpe, «…piangerò».«La colpa è tua», disse il piccolo principe, «io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…»«È vero», disse la volpe.«Ma piangerai!» disse il piccolo principe.«È certo», disse la volpe.«Ma allora che ci guadagni?»«Ci guadagno», disse la volpe, «il colore del grano»

Tutte le citazioni da: Saint-Exupéry (de) A., Il piccolo principe, Bompiani, Milano 2002, pp. 91-98.

 

Care e cari giovani, forse qualcuno di voi ha già letto o sentito questo dialogo tra il piccolo principe e la volpe: i due avevano fatto amicizia, o meglio, come dice la volpe, lui l’aveva “addomesticata”, cioè si erano “creati dei legami”. La vita di ogni uomo è segnata dall’intrecciarsi di legami, a volte più spontanei, a volte più faticosi. È un’esperienza che ci accompagna dal grembo materno fino alla morte.

Il piccolo principe aveva chiesto alla volpe di giocare insieme, ma lei gli aveva risposto che, per giocare, doveva prima essere “addomesticata”, perché solo questo poteva dar loro la possibilità di conoscersi. La volpe aveva anche aggiunto che sono proprio i legami che rendono la vita meno noiosa e piena di luce (“illuminata”) perché, attraverso le relazioni, gli altri diventano unici per te e tu unico per loro. L’indifferenza passa e anche le cose che prima sembravano inutili (come un campo di grano per una volpe che “non mangia il pane, né il grano”) acquistano un significato e un colore… «“Tu hai i capelli color dell’oro”, disse la volpe al piccolo principe, “allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…”». Poi la volpe «tacque e guardò a lungo il piccolo principe: “per favore… addomesticami”, disse; “Se tu vuoi un amico, addomesticami!”».

Sembra che questa richiesta di “essere addomesticati”, di “chiedere amicizia” della volpe sia ancora attuale! Oggi i mezzi di comunicazione ci offrono possibilità di alto livello in rapporto a quantità e velocità di relazioni. Anche a noi sarà capitato, poco o tanto, di ricevere una “richiesta di amicizia”. Cosa e come abbiamo risposto?

La volpe, dopo aver richiesto amicizia, insegna al piccolo principe cosa e come deve fare per rispondere positivamente. Lasciamo che sia lei a guidare anche noi… Accettare una richiesta di amicizia significa impegnarsi ad “addomesticare” l’altro (e lasciarsi addomesticare dall’altro!). Occorre non avere fretta e con molta pazienza e discrezione farsi vicini; aspettare l’altro nell’ora in cui deve arrivare, sentire nascere la gioia dell’incontro e il “pianto” quando ci si deve lasciare…

Perché non provare a vivere un po’ così i nostri rapporti, le amicizie nuove o antiche che rinascono, l’accoglienza delle richieste di amicizia?

E se la volpe e il piccolo principe sono solo dei personaggi di una storia ricca di significati, ma inventata, cosa dire di chi si è fatto nostro amico mostrandoci fino a dove si può spingere il desiderio di bene per gli altri? «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (Gv 15,13). Forse qualcuno di voi ha già percorso un cammino al seguito di Gesù, per qualcun altro invece può risultare difficile o incomprensibile capire cosa significhi questo… L’importante è non smettete di cercare: il gusto delle cose, la verità, il bene per gli altri e per sé, la felicità… che non è poi molto diverso dal mettersi alla ricerca di una grande amicizia con Gesù!

Come fare questo? Si può cominciare (e continuare) interrogando persone fidate: genitori e parenti, sacerdoti e religiosi, educatori e amici… e, perché no, lo stesso Gesù; non lasciando “passare” le vicende della storia personale e sociale senza che queste dicano e insegnino qualcosa e soprattutto non cedendo all’indifferenza che rende tutti uguali a tutti e il volto di chi ci passa accanto anonimo e senza espressione. Qui si trova la promessa di una vita vissuta in pienezza – fino in fondo – capace di amare e di accogliere amore. Questa è la promessa che ci è stata fatta quando è stata pensata, desiderata e creata la nostra vita… e cosa c’è di più vero, bello (e impegnativo) di credere a questo e vivere affinché si realizzi?

Coraggio! …e buon cammino nella vita! 

sr. Laura Bernardi

 

Sr. Laura Bernardi appartiene alla comunità religiosa delle Discepole del Vangelo, il cui carisma attinge alle principali caratteristiche della spiritualità di Charles de Foucauld, in particolare: la preghiera e la contemplazione, l’accoglienza e la condivisione, l’evangelizzazione secondo lo stile ordinario e semplice della vita di Nazareth, vissuto in comunione con la Chiesa locale. Il nome Discepole del Vangelo riassume il proposito, di ciascuna sorella in comunità, di mettersi alla scuola del Vangelo, in ascolto della Parola di Dio, per imparare giorno dopo giorno a conoscere Gesù e a comprendere la volontà del Padre. La sede principale, che è anche casa di formazione, si trova a Castelfranco Veneto (Treviso). Altre comunità locali sono presenti nelle diocesi di Treviso, Belluno e Milano.

sr Laura Bernardi

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