GxG Magazinedon Paolo Baldisserotto tra le cuciture di...

Passerotto, perché da piccolo mi prendevano in giro così. Giorgio Gaber per la sua ironia e Fabrizio De Andrè per la poesia. n incontro tra giovani, dove ho percepito la presenza di Gesù tra di noi.

GxG Magazinedon Paolo Baldisserotto tra le cuciture di...

da GxG Magazine

del 13 gennaio 2010

 

 

1.Il tuo nome di battaglia. Passerotto, perché da piccolo mi prendevano in giro così.

2.Il tuo libro preferito. Sono tantissimi, è difficile scegliere. Tutta la letteratura italiana.

3.Il cantante più amato. Giorgio Gaber per la sua ironia e Fabrizio De Andrè per la poesia.

4.Da quale personaggio ti senti rappresentato? In genere da tutto quello che fanno gli attori, perché danno vita a figure diverse.

5.Qual è il tuo ricordo più antico? Quando a 3 anni ho bruciato la legnaia di casa, costringendo gli operai di papà, dell’enel, a fare un passamano di secchi per spegnere il fuoco.

6.Parlaci del tuo giorno pi√π bello. Un incontro tra giovani, dove ho percepito la presenza di Ges√π tra di noi.

7.«La gioia di essere cristiani»: cosa ti suggerisce? Il mio essere salesiano, figlio di don Bosco, sempre allegro e poi l’immensa bontà di Dio.

8.La tua missione attuale. L’animazione della casa di non-riposo dei confratelli anziani; qui non si riposa affatto, ci si alza anche di notte. Nella mia comunità vivono 17 salesiani anziani non autosufficienti, 4 suore giovani messicane, 3 colf rumene e altri 3 confratelli salesiani.

9.I salesiani e la sofferenza. In genere i miei confratelli la portano molto bene, c’è qualcuno che fa proprio un’offerta cosciente del proprio dolore per amore di Dio. Uno mi ha confidato: «qualsiasi cosa mi capiti, sappi che non mi lamenterò, perché offro tutto al Signore».

10.Come vedi il tuo futuro. L’ho già scritto in un mio libro intitolato «Retroscena», dove immagino la mia vecchiaia in carrozzella, a Trieste, passando il tempo al molo visitando le navi: non ci sono mai stato dentro. Il capitano mi porta anche in un sommergibile, guardo la casa salesiana e il periscopio è così potente che mi permette di leggere i pensieri del mio direttore. Siccome nel futuro mi hanno amputato una gamba, racconto che si sono rotti i freni alla mia carrozzella, di nome «Ronzino» (come il cavallo di don Chisciotte), sono finito in mare e i pescecani mi hanno mangiato una gamba.

11.Ogni tanto riesci a stare ancora con i giovani? A fatica… [nda: sorride] Mi stupisco ogni giorno che riescano ancora ad accettarmi… però ho buone prospettive, perché spero di assomigliare a mio papà o mia zia suora Figlia di Maria Ausiliatrice: loro sono vicini o hanno passato i 100 anni e soprattutto sono rimasti giovani dentro. Mia zia è la prima donna nel Veneto ad aver preso la patente di guida. Quella volta si è sentita rimproverare dalla superiora: «Non è dignitoso per la donna guidare». Ha cominciato a guidare prima ancora di poter votare.

12.Visto che sei così simpatico, prova ad intervistare te stesso! Ci ho provato una volta, poi ho smesso, perché abbiamo litigato.

redazione GxG

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