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GxG MagazineSole e luna occhi aperti

Ti hanno mai spiegato come mettere un tessuto per vedere qual è il suo colore reale? Non basta il neon o la luce artificiale, sono necessari i raggi del sole: la luce di Dio non rovina nulla, ma esalta la particolarità di ciascuno.


GxG MagazineSole e luna occhi aperti

da GxG Magazine

del 05 luglio 2010

 

 

 

 

 

Con quali immagini il vangelo descrive il tema della testimonianza? Tra le tante…Maria di Magdala: in un primo momento aveva scambiato Gesù risorto per il custode del giardino. Come mai pur conoscendo bene il suo volto non capiva che era Gesù? Gli occhi di Maria erano chiusi dalle lacrime e dal dolore. Ma quando si è resa conto con il suo amato maestro era vivo e risorto, è diventata la testimone più entusiasta. Come anche i due discepoli di Emmaus erano accecati dall’aver perso ogni speranza, dal non aver compreso le parole di Dio contenute nella Scrittura. A un tratto «si aprirono i loro occhi e lo riconobbero». L’apparizione di Gesù ai due di Emmaus e la stessa testimonianza di Maria, ci ricordano che anche noi siamo esseri in cammino bisognosi di spiegazioni e significati che ci vengono dati dalla Parola di Dio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Ricevere da…

             Ti hanno mai spiegato come mettere un tessuto per vedere qual è il suo colore reale? Non basta il neon o la luce artificiale, sono necessari i raggi del sole: la luce di Dio non rovina nulla, ma esalta la particolarità di ciascuno. Non puoi, però, contemplare direttamente il sole: i nostri occhi non ne sosterrebbero l’intensità. Così capita un po’ nella vita cristiana: per ricevere in dono la forza, la gioia, la pace, l’intensità di vita che viene da Dio, abbiamo necessariamente bisogno di mediazioni, di qualcuno che ci dimostri con la vita che l’incontro con Cristo non solo è possibile, ma è autenticamente e profondamente bello.

             Gli antichi cristiani usavano un’immagine: la luna e il sole. L’unico vero sole è Dio. La luna… è Maria madre di Gesù, che meglio di tutti riceve e riflette, testimonia la luce di Cristo.

             Desideri lasciarti amare da Cristo? Ama Maria santissima! E perché non provi anche tu, come la luna, a rendere possibile camminare nelle tenebre del mondo?

Fino alla fine

             Animazione non è solo fare, parlare, dimostrare… ma essere discepolo, fino a dare la vita per amore.

            «Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine» (Giovanni 13,1). Fino alla fine. Se vuoi essere vero animatore questa estate, ma soprattutto nella vita intera, l’unico sentiero è lasciarti amare, ma «fino alla fine», proprio tutto: doti e limiti, storia di grazia e di peccato. Solo così sarà possibile l’autentica conversione, altro nome per la testimonianza.

              Una volta una ragazza ha composto e letto di fronte al cardinal Martini una preghiera, che più o meno faceva così: «Concedici Signore, di donare un po’ del nostro tempo e delle nostre energie a Dio e ai fratelli che hanno più bisogno». Sembra una stupenda preghiera dell’animatore… E invece no!!!

Riflettere luce divina

           Non accontentarti di lasciarti donare e di ri-donare solo dei frammenti. Cristo si dona a te completamente; anche tu puoi trovare la soddisfazione vera (satis-facio) solo nel dono totale di te. Cercare il modo più amato, pregato, sincero, sofferto… di lasciarti totalmente ricolmare della tenerezza e la gioia di Dio, tanto da diventare il suo riflesso nel mondo: questo è l’animatore autentico, non quello della domenica!

          Chi è l’unico vero testimone: Gesù. Autenticamente uomo e vero Dio, dimostra che anche l’uomo e la donna possono riflettere una luce divina.

           Condizione per essere testimone è la fiducia: tua in Dio e nei suoi piani d’amore; e da parte delle persone che incontri, nei tuoi confronti. Come chiedeva Giovanni Bosco ai suoi salesiani, sai ispirare nei tuoi ragazzi amore trasparente, fiducia profonda, confidenza schietta?

Ci vedi bene?

            Noi umani, spesso, non vediamo le meraviglie dell’amore di Dio nel «piccolo» che ci circonda, temiamo che il Dio di Gesù ci impedisca di essere felici, di vivere come intendiamo, limitandoci la libertà. Quando invece, nel nostro cammino di ricerca faticosa, apriamo gli occhi, è in quel momento che scopriamo con stupore e con gioia che Dio ci ama, ci è amico, ci è Padre. Ed è proprio in quel momento che noi diventiamo i suoi testimoni incaricandoci così di tramandare al prossimo ciò che Dio ci ha trasmesso. Perché oggi è così difficile aprire gli occhi a Dio? I giovani d’oggi spesso hanno occhi impediti dal tradizionalismo, dalla nebbia di una certa loro educazione religiosa, dalla società in cui sono inseriti dove conta di più ciò che appare rispetto a ciò che realmente sei.

              Essere testimoni: non significa salire su di un palco gratificante ma sulla croce insieme a Cristo. Sei disposto?

Ferita luminosa

              Ognuno di noi porta nel cuore una ferita, più o meno dolorosa. A volte crediamo che questo limite ci impedisca di essere testimoni, animatori e limpidi annunciatori del vangelo. In questi giorni, un grande amico – che sa davvero da vicino cos’è la sofferenza – mi confidava: «La nostra ferita, una volta vissuta alla luce della fede e integrata nella propria storia… risplende di luce incomparabile».

Così anche per te.

Francesca Pesce, Mariangela Zeni, Don Paolo Mojoli

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