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I minatori intrappolati chiedono crocifissi

La forza della religione contro la disperazione nelle situazioni più difficili.


I minatori intrappolati chiedono crocifissi

da Attualità

del 10 settembre 2010

 

 

          Bloccati a San Jose, domandano che gli si mandino immagini sacre. Per vincere la paura del 'buio'

          La forza della religione contro la disperazione nelle situazioni più difficili.

          È quanto dimostrano le cronache di questi giorni nella drammatica vicenda dei minatori intrappolati nella miniera in Cile.

          I quali, dando così attestazione di una fede salda anche nelle prove, hanno chiesto di avere tra di loro immaginette religiose e statuette di santi.

          È quanto ha rivelato nei giorni scorsi il ministro della Salute cileno Jaime Manalich.Per questo motivo è stato prontamente inviato ai minatori «reclusi» nella miniera di San Josè proprio un crocifisso. Lo stesso rappresentante governativo ha spiegato che i minatori intendono trasformare la zona del loro rifugio in un «santuario», secondo quanto riportato dall’emittente televisiva americana Cnn.

          È molto interessante la genesi di questa richiesta «religiosa» da parte dei 33 minatori rinchiusi laggiù dal 5 agosto, a seguito di un crollo parziale della miniera che dovrebbe tenerli fermi là fino al prossimo novembre.

          Infatti, le autorità si erano preoccupate di inviare delle carte da gioco per alleviare i tempi morti dei lavoratori intrappolati. Avendo ricevuto questo svago, i minatori hanno invece domandato un aiuto spirituale nella forma di immagini religiose.

          Al contempo il governo di Santiago del Cile ha cercato l’accordo con la Nasa per avere due o tre esperti di problematiche nutrizionali e psicologhe. Alcuni di loro infatti mostrano i primi segni di depressione, ha spiegato Manalich, come, ad esempio, il fatto di non riuscire a dormire e di sentirsi psicologicamente provati.

http://www.missionline.org

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