Quaresima di Speranza 2025. Camminiamo insieme verso la Pasqua con Carlo Acutis.
Carlo Acutis aveva capito qualcosa che sfugge a molti: il silenzio non è vuoto, ma spazio per Dio. Pur essendo un ragazzo brillante, immerso nella tecnologia e nelle amicizie, sentiva il bisogno di ritirarsi ogni giorno in un luogo speciale: davanti all’Eucaristia.
"Tutto ciò che vale nasce dal silenzio". Per lui, il silenzio non era isolamento, ma un incontro. In chiesa, davanti al tabernacolo, trovava forza, luce e direzione. Non era una fuga dalla realtà, ma il modo per affrontarla con più consapevolezza.
Come Gesù nel deserto prima della sua missione, anche Carlo viveva il suo personale "deserto" quotidiano. Ogni giorno, anche tra scuola, amici e passioni, ritagliava tempo per la preghiera. Era un ragazzo vivace, pieno di vita, ma sapeva che senza momenti di silenzio il cuore si riempie di rumori inutili.
Chi lo conosceva notava questa sua profondità. I compagni inizialmente lo prendevano in giro perché non rincorreva le mode, ma il suo entusiasmo e la sua coerenza conquistavano. Anche nel digitale, non si lasciava trascinare dal caos dei social: usava il web per evangelizzare, per diffondere il bene.
La sua "autostrada per il Cielo" passava dal silenzio dell’adorazione eucaristica, dal tempo speso con Dio, dall’essenzialità di una vita non dispersa tra mille distrazioni. Il deserto, per lui, era lo spazio dove si trovano le risposte vere.
Questa ricerca di Dio lo ha reso libero. Il silenzio lo ha formato, lo ha preparato a donarsi, a scegliere senza paura, a vivere con pienezza. Oggi, la sua testimonianza continua a parlare. Forse perché, ancora prima di usare le parole, Carlo ha saputo ascoltare.
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