Il fidanzamento è una fase fondamentale dell'amore di coppia...
del 20 ottobre 2015
In questo periodo si parla molto di famiglia e di matrimonio. Tuttavia vi è un’altra fase fondamentale dell’amore di coppia: il fidanzamento. Questo periodo dovrebbe essere riservato – il condizionale è d’obbligo, più per mancanza di educazione che di buona volontà – alla conoscenza profonda del partner, per poter maturare la scelta di passare assieme tutto il resto della vita.
Con un’amica, giovanissima ma già sposata da anni e con tre bambini, abbiamo quindi pensato potesse essere interessante provare a riassumere, in 21 parole, alcuni noccioli importanti del fidanzamento, e in particolare del fidanzamento cristiano.
A = AMORE. Una parola cha ha quasi perso di significato a causa del suo abuso. L’amore non è un semplice sentimento, non è sentire le farfalle nello stomaco o provare un’attrazione fisica per qualcuno. L’amore è una scelta, un impegno, un mettersi al servizio, un dono personale e libero, una dedizione mutua e generosa nel sacrificio.
B = BILANCIAMENTO. Una coppia, per funzionare, dev’essere bilanciata. Naturalmente ognuno ha le proprie predisposizioni e i propri “punti forti”, ma questo deve realizzarsi in un’ottica di reciprocità. Al contrario, se un membro della coppia prevale sistematicamente sull’altro, significa che c’è qualcosa che non funziona: chi prevale dovrà imparare ad aspettare l’altro, che di contro dovrà impegnarsi per migliorare. Chi ama vuole il meglio per l’amato: desidera superare se stesso e aiuta l’altro a superarsi a sua volta.
C = CASTITÀ. “I fidanzati sono chiamati a vivere la castità nella continenza. Messi così alla prova, scopriranno il reciproco rispetto, si alleneranno alla fedeltà e alla speranza di riceversi l’un l’altro da Dio. Riserveranno al tempo del matrimonio le manifestazioni di tenerezza proprie dell’amore coniugale. Si aiuteranno vicendevolmente a crescere nella castità” (CCC 2350). Questo non si traduce solo ed esclusivamente nell’evitare i rapporti prematrimoniali, ma anche nell’evitare tutti quei gesti e quelle situazioni che potrebbero portare a cadere nella lussuria, ‘appropriandosi’ dell’altro.
D = DONI. È importante per la coppia farsi dei doni: con questo non s’intendono solo cose materiali, ma anche piccole attenzioni di varia natura che implicano un pensiero per l’altro. In questo rientrano, per esempio, anche i “gesti di servizio”, che costituiscono un particolare linguaggio dell’amore: fare qualche piccola azione, molto concreta, per l’altro (come anticipare una compera, prenotare una visita, sistemare il computer rotto, etc.) è un modo semplice per dimostrare il proprio amore per l’altra persona.
E = EGOISMO. È il vero nemico dell’amore. Il troppo “io” non lascia spazio all’altro, non permette di mettersi a servizio e di accogliere chi si ha accanto. Il proprio “io” diventa misura di tutto e tutti, spesso a discapito del bene altrui.
F = FEDE. Per una coppia che cammina verso il matrimonio cristiano è importantissimo condividere l’aspetto della fede, in quanto da essa discende una precipua visione della vita e del rapporto di coppia, non più limitato a due persone, ma alimentato da una terza presenza. Sarà la fede a consentire una fedeltà all’impegno di essere sposi e genitori e a sostenere maggiormente quando il sentimento verrà meno o le difficoltà e la stanchezza tenderanno a prevalere. La fede è la forza del cuore e la luce della ragione, che guida ognuno nella realizzazione piena della vocazione. “Quando avrò imparato ad amare Dio più di quanto amo la persona che ho più cara al mondo, sarò in grado di amare questa persona più di quanto faccia ora” (C. S. Lewis).
G = GRATITUDINE. Essere grati sempre e comunque per tutto il bene che si ha. Vedere e vivere l’altro come un dono prezioso affidatoci permette di costruire un rapporto basato sul buono che è in noi e dà la forza per migliorare e superare i propri limiti.
H = HELP. Il fidanzamento è un periodo privilegiato durante il quale i fidanzati possono aiutarsi vicendevolmente a crescere, sotto tanti aspetti. Questo non nell’ottica di modificare l’altro a propria misura, bensì nell’intento di migliorare sempre più, per camminare assieme sulla strada della santità.
I = INNAMORAMENTO. È la prima fase, quella in cui non si vedono i difetti dell’altro e si sprizza energia da tutti i pori. È importante però sapere che questa condizione è passeggera: ben presto i difetti dell’altro emergeranno e la fatica di conciliare due umanità comincerà a farsi sentire, ed è qui che si passa all’amore.
L = LAVORO DI SQUADRA. Una coppia, già durante il fidanzamento, deve allenarsi pensando al plurale. Ognuno darà il massimo per far funzionare il rapporto, pensando in primis al bene dell’altro e della coppia. In questa ottica, nel caso in cui nascano incomprensioni, è importante ricordare di aggredire il problema, non la persona.
M = MATRIMONIO (CRISTIANO). Questa specifica vocazione è il traguardo di un buon fidanzamento e rende possibile la realizzazione in pienezza della vita delle due persone che diventano “una carne sola”.
N = NITIDEZZA. Nella coppia è importante essere limpidi, essere per l’altro come un libro aperto. Non serve nascondere cose, magari per vergogna o per convenienza: un po’ perché prima o poi le cose verranno a galla; un po’ perché si può essere sicuri dell’altro solo quando gli si sono svelate anche le cose più intime – e magari che consideriamo più brutte – di se stessi; un po’, infine, perché se non si è sinceri si viene meno al fine ultimo del fidanzamento, ossia la conoscenza.
O = OBBEDIENZA ALLA PROPRIA VOCAZIONE e quindi al Creatore che ci ha creato e ci ha posti esattamente dove siamo, in modo tale che il nostro essere si manifesti pienamente in tutto ciò che ci circonda. In sintesi: bisogna fidarsi di Colui che ha pensato per noi il meglio.
P = PARLARE. “Se volete che lui, che lei vi ami così come siete, apritevi di più. Mettete in comune i pensieri, i sogni, le speranze, i timori, le esperienze, le debolezze, i rammarichi, i sentimenti. ‚Ä®Nessuno può leggere nella mente dell’altro. La persona che amate non può decifrare i segnali che mandate se non vi esprimete. Se tacete troppo, costringete l’altro a immaginare quello che accade dentro di voi, con il rischio di essere fraintesi. Le coppie che comunicano poco forse rimarrebbero sorprese, se sapessero che cosa pensa di loro il partner. Un modo per comprendersi di più e per favorire l’intimità, è parlare al coniuge di ciò che accade “sotto la superficie”. (G. Chapman, Famiglie felici, p. 167)
Q = QUALITÀ. È importante per la coppia ritagliarsi del tempo di qualità e dei momenti dedicati, senza interferenze esterne. Nella società attuale, dove si è perennemente di corsa, non è facile, ma è necessario per evitare di perdere momenti preziosi di conoscenza e confronto e per non ridurre il rapporto alla mera superficialità e alla gestione del quotidiano.
R = RESPONSABILITÀ. Ogni nostro comportamento, pensiero, azione e volontà va a consolidare o indebolire il rapporto di coppia. Da noi, solo da noi, dipende la riuscita di un buon fidanzamento, e di conseguenza la probabilità di un matrimonio felice.
S = STIMARSI E VALORIZZARSI. Ogni persona è una risorsa e una ricchezza, a maggior ragione lo è colui/colei che ci sta affianco: ammirare, approvare, fidarsi e affidarsi non fa altro che migliorare il rapporto.
T = TOLLERANZA. Nessuno di noi è perfetto e non tutte le giornate sono uguali: la relazione di coppia implica anche il “tollerarsi” con pazienza, accettandosi in pienezza.
U = UNITÀ. Una coppia unita, salda e concorde sui valori fondamentali è la base di tutto.
V = VIRTÙ. Un buon fidanzamento prima e un buon matrimonio poi si basano su diverse virtù: la Fede, la Speranza e la Carità; la purezza di cuore; la sincerità; l’obbedienza alla propria vocazione, al proprio coniuge e al proprio ruolo; la pazienza; la generosità (intesa anche come apertura alla vita)… e via di questo passo…
Z = ZAINO. Il fidanzamento è un percorso, un pellegrinaggio. Per affrontarlo occorre essere ben equipaggiati: trovare persone che possano accompagnare la coppia (due coniugi sposati e, in un fidanzamento cristiano, un padre spirituale) e leggere i libri giusti sono due aspetti fondamentali!
Di Teresa Moro
Tratto da: http://www.libertaepersona.org
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