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Il gioco d'azzardo è sempre più pericoloso

Sempre più giovanissimi giocano d'azzardo on line e frequentano siti illegali. Lo evidenza un lungo approfondimento nel mensile Polizia moderna. I giochi più diffusi sul web sono il poker e il casinò. Si tratta di un affare di oltre 500 milioni di euro l'anno.


Il gioco d'azzardo è sempre più pericoloso

da Quaderni Cannibali

del 08 novembre 2011 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) {return;} js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

           Sempre più giovanissimi giocano d’azzardo on line e frequentano siti illegali. Lo evidenza un lungo approfondimento nel mensile Polizia moderna. I giochi più diffusi sul web sono il poker e il casinò. E i genitori che scoprono come i loro figli incappino in siti e giochi illegali spesso non sporgono denuncia perché si vergognano di essere caduti in una truffa e magari in un mancato controllo delle attività dei propri bambini.          Intanto a Udine, in Carnia e in altre località del Friuli sono attive un numero sempre crescente di sale gioco, un dato preoccupante che va al di la del biasimare chi fa i soldi sulle debolezze (appunto il gioco) degli altri. D’altronde, ahinoi, il poker on line è divenuto legale da tempo. Si tratta di un affare di oltre 500 milioni di euro l'anno. Cifre da capogiro come si suol dire. La promessa è che il servizio (assurdo chiamarlo tale!) è inibito ai minorenni, ma così non è se è vero, com'è, che almeno il 5% circa degli accedenti al poker in internet non ha 18 anni riuscendo a bypassare i filtri.          Si tratta di un'altra ennesima vergogna di internet, ma qualcuno protesta? E le istituzioni preposte ai controlli riescono a fermare quel 5% di minorenni? Oppure tutto passa all'insegna del profitto creando altri dipendenti del gioco d'azzardo che abbiano più o meno di 18 anni? Le risposte sono ovvie. Abbiamo messo il danaro al centro di ogni cosa, per cui inutile nemmeno interrogarsi in merito.          Dalla “riservatezza” del gioco d’azzardo in rete davanti al pc al recarsi in una sala giochi reale a pochi metri da casa il passo è breve. I Comuni dovrebbero realizzare una politica amministrativa tendente a contrastare questi luoghi e favorire ben altre proposte di aggregazione.

don Davide Larice

http://it.catholic.net

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