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Il matrimonio: amore, impegno ed “intenzione”

I giovani devono essere capaci di riconoscere gli aspetti migliori della vita e di farne tesoro al cospetto di eventi che sembrano sopraffarci. Parlando di matrimonio bisogna capire che un'istituzione (per chi ha fede, anche un sacramento) che pone alla sua base un sentimento così grande da unire per la vita un uomo e una donna e generare dei figli, ha una sua solida ragion d'essere. Come fare per superare le paure derivanti da una situazione di crisi come quella che viviamo?


Il matrimonio: amore, impegno ed “intenzione”

da Quaderni Cannibali

del 21 giugno 2011

 

          L’estate è alle porte. Come consuetudine, questo periodo, che va a coincidere con il primo semestre dell’anno, è il momento delle grandi statistiche e dei tanti numeri raccolti in sondaggi e censimenti effettuati nei mesi scorsi. In tal senso colpisce molto la diminuzione esponenziale dei matrimoni. Il dato è in forte calo in Italia ed in molti altri paesi occidentali, dall’Inghilterra agli Stati Uniti. Le ragioni principali sono sotto gli occhi di tutti: il problema del lavoro, la crisi economica e quella socio-culturale che comprende valori umani e spirituali.

          In un momento storico come quello attuale i giovani devono essere capaci di riconoscere gli aspetti migliori della vita e di farne tesoro al cospetto di eventi che sembrano sopraffarci. Parlando di matrimonio bisogna capire che un’istituzione (per chi ha fede, anche un sacramento) che pone alla sua base un sentimento così grande da unire per la vita un uomo e una donna e generare dei figli, ha una sua solida ragion d’essere. Come fare, però, per superare le paure derivanti da una situazione di crisi come quella che viviamo?

          Amore, impegno ed intenzione diventano oggi i capisaldi sui quali formare un progetto di vita comune per due giovani che decidono di affrontare la loro vita insieme, uniti nel vincolo del matrimonio.

          Partendo da queste basi solide è possibile, ancora oggi, progettare la nascita di una nuova famiglia. L’Amore è l’elemento fondamentale dal quale partire. L’Amore con la A maiuscola, quello “della vita” quello che non finisce davanti al dolore, alla cattiva sorte o alla malattia, quello che mille parole non basterebbero per descriverlo. L’Amore che non ricerca il “principe azzurro”, ma che è disposto ad accogliere nella casa del nostro cuore l’altro, con la sua valigia piena di difetti.

          Unito alla straripante energia che dona l’Amore sincero ci deve essere l’impegno. Quest’ultimo deriva da quella forza di volontà che ci porta a non sentire il peso di un dovere, trasformandolo in una ricchezza. L’impegno dona alla coppia la capacità di superare gli ostacoli insieme, senza fretta e senza pressioni.

          Infine l’intenzione, altro elemento fondamentale che non può prescindere in un discorso di tale portata. Letteralmente ci si riferisce proprio a qualcosa che si intende fare. In questo la coppia deve dimostrarsi molto matura. Se è vero che non è possibile aspettare “il momento perfetto” per questo grande passo è altrettanto vero che si deve avere la capacità di leggere il cuore del proprio compagno. Ciò significa riuscire a capire che, anche se in un determinato momento della propria vita, uno dei due partner non si sente ancora pronto per il grande passo per situazioni contingenti, questo non significa necessariamente mancanza d’Amore.

          Come detto, oggi la situazione è molto difficile per i giovani ed è importante capire che, per creare una famiglia e per gestirne tutte le responsabilità che comporta, bisogna poggiarsi anche su alcune certezze derivanti dal mondo esterno alla coppia. Il lavoro e la casa sono sicuramente gli esempi più lampanti in questo senso, tuttavia, la capacità di comunicare, la fiducia nei valori e nei sentimenti “dell’altro” sono certezze altrettanto importanti. Il percorso per ogni coppia è diverso, tutti noi viviamo vite e situazioni diverse. Il matrimonio è una via che inizia già nel momento in cui si capisce che l’altro è la persona giusta. È un passo che ha un suo punto di partenza nel “fatidico giorno”, che non deve essere vissuto come il giorno più bello della nostra vita ma semplicemente come uno dei giorni più belli. Come diceva Giovanni Paolo II “non abbiate paura”. Il giorno giusto arriverà se riusciremo a porre queste fondamenta alla base.

 

Gianluca Romano

http://www.lottimista.com

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