In questi giorni, gesti contrastanti si susseguono sotto gli occhi di tutti: dalla politica internazionale alla speranza religiosa, dalla fama alla sofferenza di Gaza. Tutto sulla stessa Terra, dove l'umanità fatica a riconoscersi come una sola famiglia.
Sono così diversi i gesti che passano sotto gli occhi di tutti in questi giorni: si va dal gesticolare di Trump e Zelensky al movimento di gente sotto le finestre del Gemelli di Roma, dai leader europei che non sanno con chi schierarsi a uomini e donne diverse che si riuniscono in preghiera per il Papa; e ancora si va dalle notizie sui look delle star agli Oscar alla precarietà di Gaza (distrutta ma, pare, già ricostruita grazie all’IA). Potere e speranza, luci e buio: tutto nello stesso pianeta, tutto sulla stessa Terra, Madre di tutti e Madre di figli che stentano a viversi come fratelli.
Quello che attraversa in questi giorni le tv e i nostri social non è altro che ciò che quotidianamente forse attraversa i nostri cuori: in tv o sui social se non vogliamo vedere basta cambiare canale o fare scrolling (fino alla compulsione attestata in alcuni casi); allo stesso modo il cuore basta non ascoltarlo e metterlo a tacere lasciando che le giornate si affollino di talmente tante cose, tanti impegni e tante esperienze prese alla rinfusa da non sentire altro che il rumore, capace, da solo, di soffocare l’affanno di un’interiorità travolta e maltrattata.
L’uomo ha bisogno di tempo e di tempi. Arriva ora questo tempo di Quaresima che sembra confermarcelo e ci rivolge un invito: per scegliere bisogna fermarsi e ascoltare, per scegliere bisogna avere cura di qualcuno che ci sbilanci fuori dal nostro egoismo e dai nostri profitti. Cosa lasciamo entrare nel nostro cuore, nelle nostre visioni, nella nostra vita? Cosa lasciamo entrare di così potente da inquinare poi il nostro stare nel mondo?
I gesti arroganti Trump-Zalenski: sono i nostri gesti di quotidiana sopraffazione, che vanno da una parola demolente, ad un acquisto non consapevole, ad un modo di fare prepotente, fino ad una preghiera in cui si chiede cambino gli altri e mai noi stessi.
Sostare sotto il Gemelli di Roma: sono i nostri gesti di quotidiana cura e attenzione verso chi è nel bisogno, che sia il Papa o il nonnino da solo e nostro vicino di casa.
I flash degli Oscar: sono tutti i nostri quotidiani tentativi (a volte pure riusciti) di apparire e di farci acclamare, che poco hanno della gratuità e molto della pretesa di essere i migliori.
Gaza e la sua precarietà: sono tutto quel nostro stare un po’ in balia degli eventi che non possiamo controllare del tutto, sono le nostre macerie che speriamo qualcuno raccolga con noi per aiutarci a ricostruire e a ricominciare.
Che grande pulizia del cuore la Quaresima ci invita a pensare, organizzare e a mettere in atto, come un grande progetto di ecologia interiore!
Un tempo propizio per essere ognuno un piccolo sospiro di sollievo di Dio, perché proprio lui guardando a questo mondo dall’alto veda non solo l’immenso bisogno che ogni uomo e donna hanno di lui, di giustizia e di pace, ma anche tanti suoi semplici figli impegnati a rendere il proprio cuore simile al suo. In questa minuscola lotta interiore che avviene presso il mio, il tuo, il nostro indirizzo di casa (esattamente lì dove siamo) sta il segreto di ogni scelta.
Buon cammino di Quaresima!
Sr Jessica Soardo
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