Una riflessione di Alessandro D'Avenia
La Vita Fuori: Una sfida da affrontare insieme
La vita può sembrare una corsa infinita, una gara in cui tutti corrono senza fermarsi, cercando di soddisfare aspettative impossibili. Questo è ciò che una giovane studentessa universitaria ha scritto di recente ad Alessandro D’Avenia (Ultimo Banco). Dopo aver combattuto l'anoressia ai tempi del liceo, ora si trova di nuovo a lottare contro questa malattia. Le sue parole sono un grido di aiuto, una richiesta di comprensione in un mondo che sembra chiedere troppo senza dare nulla in cambio.
La Pressione Sociale
"Ho ricominciato a perdere peso, mi sono isolata dagli amici e non voglio più vedere nessuno", ha scritto la ragazza. I medici pensano che la malattia stia tornando, ma lei si rifiuta di crederci. Si sente schiacciata dalle aspettative della società: essere perfetta, magra, laureata con il massimo dei voti, avere un lavoro stabile, una famiglia perfetta. Si domanda se la vita fuori sia davvero così terribile e quale sia il segreto per vivere.
Il Dolore Come Punto di Partenza
La risposta a queste domande può essere cercata insieme, a partire dal suo dolore. Spesso il nostro corpo esprime le ferite interiori che tutti portiamo. Una di queste ferite è il sentirsi non abbastanza voluti, non sentirsi figli nel vero senso della parola. Come possiamo curare questa ferita? Non con parole di consolazione, ma con una ribellione contro il nichilismo, l'individualismo e il consumismo che permeano la nostra società.
La Ribellione al Nuovo Fascismo
Pasolini parlava di un nuovo fascismo fatto di mercificazione e perdita del sacro nella vita. Questo porta l'uomo a diventare una macchina di produzione e consumo, sempre insoddisfatta e isolata. La ribellione contro questa "morte in vita" è già in atto in molti giovani che cercano di controllare il loro corpo in modo estremo, come con l'anoressia e la bulimia. Questo vuoto nasce dal non sapere nulla della propria origine, dal non sentirsi voluti.
L'Importanza dell'Essere Voluti
Un corpo che si sente voluto sviluppa un sistema immunitario forte e ha energie per crescere. Una psiche che si sa voluta è protetta dalla paura e dalla depressione. Uno spirito che si scopre voluto è disposto ad amare senza condizioni. Quando corpo, psiche e spirito si sentono voluti, l'essere umano fiorisce.
La Ribellione Esplicita
Questa ribellione implicita dei corpi deve diventare esplicita e politica, essere il germoglio di una civiltà diversa. Dobbiamo chiederci cosa ci impedisce di sentirci figli e quali esperienze quotidiane sono necessarie per sentirsi voluti senza condizioni. A scuola, i ragazzi che si sentono voluti dai genitori e dagli insegnanti maturano meglio. Essere voluti significa essere presi sul serio nella propria originalità.
Un Messaggio di Speranza
Cristo diceva: "Chi vede il Figlio vede il Padre", indicando che essere figli è l'immagine del divino. Non la perfezione, ma l'essere generato e sostenuto nella vita. Questo ci ricorda che tutti siamo figli, ma facciamo esperienza di questo a profondità diverse.
Trova il Coraggio di Chiedere Aiuto
La ribellione all'isolamento è il primo passo. Esci, tocca una rosa, accarezza un gatto, abbraccia qualcuno. Lasciati amare, anche se è difficile. Chiedi aiuto, abbassa le difese e ascolta la voce della vita. Il segreto per vivere è diventare figli. Trova la forza nel chiedere aiuto e nel lasciarti sostenere dagli altri.
In questa lotta, non sei sola, ribadisce Alessandro nell'articolo. Siamo tutti parte di questa ricerca di senso e appartenenza. Troveremo insieme le risposte che cerchiamo.
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Foto di Praveesh Palakeel su Unsplash
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