Il suo Volto mi sorrise

A lavoro sulle impalcature in una grande basilica, Aldo osserva Laura, la ragazza che lavora con lui... Ma cos'ha di diverso? Perché è così felice e angelicamente bella? Il suo Tesoro sta per essergli svelato, e renderà anche lui possessore della Bellezza che non tramonta.

Il suo Volto mi sorrise

«Tu, cara Laura, sei proprio strana! Stai lavorando e improvvisamente lasci tutto e vai alla Messa. Io non ti capisco. Mi sembra quasi ridicolo quello che fai!». È quanto disse Aldo, sorridendo un po’ ironicamente, alla giovane restauratrice, impegnata con lui nel ripristino delle cappelle laterali della basilica di San Domenico.

Laura, 24 anni, specializzata in Belle Arti, lavorava con abilità incantevole a riportare all’originale bellezza antichi dipinti nelle chiese. Sotto le sue mani agili rifiorivano, come in una nuova primavera, mirabili capolavori. Tutti si fermavano ad ammirare l’opera dell’artista. Da alcuni mesi, in qualsiasi chiesa si trovasse, lavorando da sola o più spesso con altri colleghi, cercava, quando se ne presentava l’occasione, di seguire la Santa Messa che si celebrava all’altare e, al momento della Comunione, andava veloce a ricevere Gesù, Pane di Vita eterna; si fermava alcuni minuti in ringraziamento, poi riprendeva la sua opera, con l’anima piena di una letizia sempre più intensa. I più la lasciavano fare, ma non era mancato qualche collega che le aveva espresso il suo stupore, o il suo compatimento, o qualche pesante apprezzamento. Laura lasciava dire e continuava ogni giorno a ricevere Gesù, così, davanti a tutti. 

La bellezza che sfiorisce

Aldo però le sembrava gentile, rispetto agli altri: le sorrideva e le risparmiava i lavori più pesanti o rischiosi. Finita la Messa, la basilica in breve tempo rimase vuota. Solo un frate vestito di bianco si era fermato a pregare in coro con la testa tra le mani. Qualcuno entrava, di tanto in tanto, per una preghiera. Si poteva parlare sottovoce, liberamente. - Aldo – cominciò a dire Laura – proprio perché sei gentile con me ti voglio spiegare la ragione di quel che faccio. La vita oggi per molti è tanto grigia! Io invece sono tanto felice e vorrei che anche tu avessi la mia gioia... Come tanti ragazzi d’oggi, anch’io non avevo alcuna fede, nessuna religione. Avevo solo il culto della bellezza. - Anch’io – le rispose Aldo – credo solo nella bellezza. È per questo che faccio l’artista. - Cercavo la bellezza nella natura: nei monti, nei fiori, nel cielo, nel torrente limpido di una vallata alpina – continuò Laura –. Mi estasiavo davanti a un paesaggio, tanto più bello se l’uomo non vi ha messo mano. Ma spesso ho visto questa bellezza deturpata dall’uomo, dalla sua sete di denaro e di potere. Il cemento e il ferro stanno soffocando la natura. - Ma non c’è solo questo – riprese Aldo –; l’uomo produce anche bellezza. L’uomo sa fare cose nuove e belle con i colori, col martello, col bronzo, la musica, le parole... - Ho cercato la bellezza nei capolavori dell’uomo. Ho pensato che l’uomo potesse essere eterno con le sue opere d’arte. Sono stata in Grecia a contemplare le opere dei grandi geni dell’antichità. Ho studiato Giotto, Raffaello, Michelangelo, ho contemplato i loro capolavori... Ma, vedi, anche le opere più belle si deteriorano con lo scorrere del tempo. Tutto finisce su questa terra: la bellezza che noi vorremmo eterna, l’unica che potrebbe farci felici in questa vita non c’è! - E allora, a che conclusione sei arrivata? - Sognavo di restare giovane e bella per sempre. Ma anche a me, come a te, come a tutti, gioventù e bellezza sfuggono ogni giorno di più. Per ora siamo giovani, sì, per ora... ma non siamo padroni del tempo: pian piano la nostra vita si affloscerà e alla fine sarà falciata dalla morte... - Non devi pensare a queste cose, se no invecchierai prima del tempo e perderai quel po’ di gioia che la vita ti dà. - E a non pensarci che cosa ottieni? E vero che certi pensieri mi spegnevano la voglia di vivere e di lavorare, ma è anche vero che mi costringevano a cercare sbocchi diversi che dessero senso alla vita. È mai possibile – mi dicevo – che non esistano una vita, una bellezza, una gioia che non tramontano mai? E se esistono, come trovarle?

La voce del Risorto

- Sei ostinata, troppo ostinata. Meglio prenderla con filosofia! - Non sono d’accordo con te: è bello cercare, trovare e cercare ancora. Sei mesi fa ero stata chiamata a restaurare in una chiesa un affresco che doveva essere bellissimo: una “Risurrezione di Cristo” su uno sfondo primaverile. Andai a vederlo. Mi è apparso subito come un lavoro molto difficile: numerose incrostazioni, dovute a restauri sbagliati, lo coprivano quasi tutto. Accettai, col timore di non riuscire. - E invece hai fatto un ottimo lavoro, sei stata bravissima. - Non ha molta importanza questo. Dopo mesi di lavoro, davanti ai miei occhi apparve Gesù, col suo volto bellissimo, radioso, splendente di una bellezza sovrumana, con le sue ferite luminose alle mani, ai piedi, al costato, segno del suo immenso Sacrificio sulla croce. Ero particolarmente contenta, soddisfatta di me. Mi ripetevo: “Anche stavolta ci sono riuscita. Il più è fatto”. Sotto l’impalcatura c’era qualcuno con il naso all’insù, a guardare. Non prestai loro attenzione. - Tu hai ridato un capolavoro al nostro patrimonio artistico. - Io guardavo quel Volto solo con occhi di artista, tu lo sai come facciamo noi. Ma Lui mi rapiva, non mi lasciava più e io continuavo a guardarlo. Ricordai, come per incanto, alcune sue parole che avevo sentito da bambina: “Io sono la Luce del mondo... Io sono la Verità... Io sono la Vita...”. Questo Gesù pretendeva di essere Dio! Capisci? - E con questo? - Continuai a guardare quel Volto di Cristo Risorto. Nel profondo di me stessa sentii una voce, nitida come se tu ora mi chiamassi per nome... “È Lui, solo Lui, Gesù, il Figlio di Dio, quella Bellezza eterna che tu cerchi. Conoscilo, contemplalo, seguilo, amalo e sarai felice”. - Impressioni, semplici suggestioni da donne...!!! - Mi girai verso quel Volto e lo pregai: “Se sei davvero Tu colui che cerco, fa’ che ti conosca e che ti ami”. In quel momento, quando un raggio di sole, penetrato dalle vetrate in alto, lo ha illuminato, ho avuto la sensazione che mi sorridesse. Sentivo che qualcosa si muoveva nella mia anima: cominciavo a rinascere alla vera vita.

“L’ho trovato!”

Aldo ascoltava silenzioso, senza più quella sottile vena di ironia e più attento che mai. Laura continuò: - Una sera, terminato il lavoro, andai dal mio parroco. Gli aprii la mia anima, gli parlai della gioia che sentivo in cuore perché Gesù si stava riaffacciando nella mia vita, quel Gesù che lui mi aveva fatto conoscere fin da bambina e che poi avevo... “perso di vista”. Intuivo che con Lui la mia vita sarebbe stata meravigliosa, che in Lui avrei trovato tutto ciò che cercavo e molto, molto di più... - Se il tuo parroco non ti ha cacciata, significa che dev’essere... un gran brav’uomo. - Mi ha ascoltata a lungo e volentieri e mi ha proposto di approfondire la conoscenza di Gesù, di meditare il Vangelo e di pregarlo ogni giorno, come in un colloquio di amore. - La pecorella è tornata all’ovile – mormorò Aldo, ma poi cambiò tono, e aggiunse: È questo il tuo segreto? Il segreto della tua gioia? È questo che ti ha fatto cambiare vita?

“Gesù ci aspetta”

- Noi spesso neghiamo ciò che non conosciamo. Oggi si tende a banalizzare o comunque non si ha il coraggio di analizzare a fondo la nostra Fede per paura che saltino fuori degli obblighi per la nostra coscienza. Ma è sciocco e dannoso buttar via una perla preziosa senza prima averla analizzata. - Dunque, tu avresti trovato la bellezza eterna?! - Da quando, documentandomi e pregando, ebbi la certezza di aver trovato la Verità, non ho avuto in cuore che un solo desiderio: amare Gesù e farlo amare, vivere di Lui e per Lui. Spesso ho bisogno del suo perdono e Lui me lo dona nel sacramento della Confessione. Tutti i giorni mi aspetta, Lui, Pane di vita eterna, per donarsi a me nella Comunione. E ogni giorno, a costo di qualunque sacrificio, io vado a riceverlo con gioia per vivere della sua Vita. - Ho 30 anni, Laura – commentò Aldo –, ma non ho ancora incontrato una persona convinta nella fede come lo sei tu. La tua testimonianza mi fa riflettere e forse è vero che anch’io, nel fondo del cuore, senza ammetterlo, senza saperlo, sto cercando Lui. - Sì, io sono convinta che tu lo stia cercando, ma sono ancora più certa che Lui ti cerca da quando le vostre strade si sono divise. E ti ama da sempre, da prima che tu nascessi, perché sei nato dal suo amore.

Nel giro di poco tempo, nella sua anima, ormai sfiorata dalla grazia, iniziò per Aldo un cammino di riflessione, di ricerca e di preghiera. Una serenità nuova, mai provata, segretamente gli invadeva il cuore e la vita. Un mondo nuovo, dimenticato, inesplorato, lentamente gli si apriva davanti. I giorni passavano sereni nella basilica di San Domenico. Sulle impalcature, in silenzio, i restauratori lavoravano: volti di Santi e di Angeli tornavano a risplendere nella luce, come usciti di nuovo dal pennello dell’autore. Aldo notava che Laura, ogni mattina, dopo il suo incontro con Gesù nella Comunione, tornava a lavorare più bella e serena: accanto a lei si respirava quasi la presenza soave e ineffabile del “suo” Gesù. - La guardava e le sembrava della stessa razza dei Santi che, grazie al loro lavoro, emergevano sulle pareti e pensava: “Forse è vero che l’uomo che incontra il Signore incontra anche la pace e ogni altro bene. Potessi incontrarlo anch’io!”. Una mattina, nel silenzio della Basilica, Aldo disse a Laura: - Laura, tu che hai già incontrato il Signore, puoi aiutare anche me a trovarlo? - Volentieri. È ormai da mesi che lo faccio, con la mia preghiera e con la mia presenza. Ora tocca a te muoverti verso di Lui. Compi il primo passo, il resto lo farà Lui. E gli indicò un confessionale, dove una piccola luce accesa segnalava la presenza di un sacerdote pronto a donare con gioia... la gioia e il Perdono di Dio. Aldo abbassò gli occhi e si avviò, lentamente, verso quella luce. Era solo il primo passo del suo cammino verso la nuova vita fatta di grazia, di amore, di gioia e di pace. 

 

 

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