La coscienza umana deve presentarsi, per essere
Secondo il cantautore Francesco de Gregori è nata una generazione «vuota di ideali, di punti di riferimento, di tradizioni» preoccupata solo di consumare e di avere il look giusto.
Secondo altri eÃÄ comparsa la generazione delle tre “esse”: successo, soldi, sport. Se aggredissimo qualcuno per la strada con una domanda a bruciapelo del tipo: «Che cosa vale veramente più di tutto per lei?», probabilmente farfuglierebbe parole del tipo: «Amore... Onestà... Famiglia...».
E moltissimi, per fortuna, lo credono sinceramente. Un conto però è credere in un valore e un conto è viverlo.
In questi nostri anni soffia un vento strano sulle “cose che valgono di piuÃÄ per gli uomini”. Secondo una recente analisi, un po' spietata, questi sono i valori piuÃÄ apprezzati oggi…
La vanità e l’ostentazione (= mostrare esagerata vanteria)
Il ruolo della pubblicità. in edicola compaiono riviste che segnalano le vacanze, gli oggetti, l'abbigliamento, lo sport che fanno di una persona un individuo di successo. come Il Piacere, che ha per sottotitolo: come ottenere sempre il meglio dalla vita.
La pubblicitaÃÄ proclama convinta: «Uomo, non soffocare la vanità che c'è in te, esaltala». non conta quello che eÃÄ un uomo o una donna, ma il suo look.
Un uomo vale se si sposta con l'elicottero personale. Aumentano sulle strade le auto di grossa cilindrata, quelle che “fanno pezzo grosso”.
Uno slogan pubblicitario presenta il fuoristrada come l'auto «inarrestabile: che supera, scavalca, conquista». Sono tre verbi che oggi piacciono molto.
Il culto del corpo
I lebbrosi di oggi sono le donne e gli uomini con la pancetta. il corpo deve essere perfetto, bello, sano, abbronzato. crescono come funghi palestre, saune, cliniche specializzate. Bisogna essere “giovani” a tutti i costi.
Il Successo e la ricchezza
Devono sfondare! «Voglio avere ruoli importanti con gente importante, voglio diventare famosa. Voglio tanti soldi perché servono, mi piacciono e sono abituata a viverci in mezzo», afferma senza mezzi termini un'aspirante attrice.
Hanno fondato scuole per bambini dagli 1 ai 6 anni per “creare” i futuri geni superdotati che devono dominare il mondo. ci sono genitori che spingono i figli ad una competitività sfrenata: devono assolutamente “sfondare”.
Il piacere come misura di tutto
La parola d'ordine è «tutto e subito», possibilmente con il minimo sforzo. il piuÃÄ delle volte si vive alla giornata, strappando tutte le soddisfazioni possibili. Gli idoli sono coloro che “ce l'hanno fatta”: ricchi, famosi, potenti, belli...
La violenza e la competitività
La “selezione”. Mettere al primo posto successo, piacere, denaro significa accettare inevitabilmente la selezione. Solo qualcuno può arrivare in cima alla scala e avere tutto. E gli altri?
‚úìSe sono deboli devono soccombere e aggiungersi al numero dei falliti.
‚úìSe sono forti trovare un'arma (= tutto ciò che serve all’uomo come strumento di offesa) e conquistare successo e potere con la forza.
Il “divismo”. Anche per questo ha tanto successo il “divismo”. Molta gente sa di non poter avere il massimo e allora si accontenta di sognarlo, vivendo nella fantasia come i divi preferiti.
Bruno Ferrero
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