Il primo tesoro è il saper ringraziare, il secondo è il tempo. Troppo spesso dimentichiamo che il tempo è la risorsa più preziosa di cui disponiamo, oggi più che mai, quando sembra che tutto debba essere fatto di fretta. Per chissà cosa poi?
Grazie per il tempo che mi dedichi. Me lo sono sentito dire più volte, nelle ultime settimane, da alcuni ragazzi che ho avuto la fortuna di affiancare in un momento delicato della loro vita: quello del passaggio dal liceo all’università.
Fare l’orientatore è la mia professione. Ma in questo caso i liceali in questione erano prima di tutto amici. Sono amici: persone a cui voglio bene. Per questo motivo quelle parole mi hanno un po’ sorpreso, non me le aspettavo, perché agivo per amicizia e basta.
Grazie di che? – ho pensato – Il tempo “perduto” con un amico non ha prezzo.
Eppure quelle parole mi sono rimaste impresse per molti giorni. E mi hanno dato lo spunto per riflettere su due tesori che arricchiscono la nostra vita e rendono più bello il rapporto che abbiamo con gli altri.
Il primo tesoro è il saper ringraziare. E’ una delle cose più nobili che una persona possa fare.
La aiuta a rimettersi al suo posto, che non è il centro dell’universo.
La predispone alla gioia: di solito chi ringrazia è sorridente.
La aiuta a comprendere che nella vita non tutto è dovuto. Che la vita stessa non è dovuta.
La aiuta ad apprezzare il dono.
Le insegna un linguaggio dell’amore.
Il secondo grande tesoro è il tempo. Michael Ende, nel suo romanzo Momo, scrive che il tempo è un grande eppur quotidiano mistero. Quasi tutti si limitano a prenderlo come viene e non se ne meravigliano affatto.
Troppo spesso dimentichiamo che il tempo è la risorsa più preziosa di cui disponiamo, oggi più che mai, quando sembra che tutto debba essere fatto di fretta. Per chissà cosa poi?
E ancora, Ende ci ricorda che il tempo è vita. E la vita dimora nel cuore.
Ma il cuore è la sede degli affetti. Per questo mi piace dire che il tempo è il linguaggio dell’amore. E questa volta non dico che è un linguaggio con cui si esprime l’amore. Ma è il linguaggio per eccellenza, il linguaggio universale con cui manifestiamo l’amore per un’altra persona: ogni modo con cui amiamo un’altra persona passa necessariamente per il tempo.
Gary Chapman parla di cinque linguaggi con cui ogni uomo ama o vuole essere amato. Cinque modi con cui esprimiamo o riceviamo amore: dire parole di rassicurazione, far passare momenti speciali, donare qualcosa, fare gesti di servizio e, infine, il contatto fisico.
Ogni persona predilige uno o più di questi linguaggi per esprimere e ricevere amore. Raramente li accogliamo tutti e cinque. Ebbene, il tempo li sovrasta tutti, perché in tutti entra prepotentemente: non ci sarebbero momenti speciali, né parole rassicuranti, né doni o gesti di servizio e neanche contatto fisico se non impegnassimo in tutto ciò il nostro tempo.
Il tempo è denaro, dice qualcuno. Forse è un’affermazione riduttiva. Sarebbe meglio dire che il tempo è tesoro. Un tesoro che ha il potere speciale di rendere uniche e irripetibili le nostre relazioni con le persone che amiamo.
Ed è anche il tesoro migliore che possiamo trasmettere ai ragazzi. Un tesoro che ha il potere di cambiare i loro cuori, molto più delle belle parole, che spesso lasciano il tempo che trovano.
Non ne siete convinti? Provate a guardare negli occhi un amico che vi dice “grazie per il tempo che mi dedichi…”
Saverio Sgroi
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