Cosa aspettano cattolici e non cattolici a premere sui governanti perché si prendano provvedimenti a favore del matrimonio e delle nascite?
del 13 marzo 2015
Il nostro Paese ha un tesoro nascosto che è la famiglia. È la famiglia che forma persone oneste, stabili affettivamente, capaci d’intraprendere. È la famiglia che insegna a risparmiare, a non sprecare, a prendersi delle responsabilità. Solo i figli porteranno avanti il Paese, come affermano gli economisti.
Si obietterà che la famiglia è in crisi e che i matrimoni non reggono, ma il bicchiere è mezzo pieno: ci sono famiglie solide che non sono in crisi.
Restano due pregiudizi che pesano sui nostri governanti.
Uno è che la famiglia è un valore “cattolico” e, siccome le lobby dominanti sono contrarie alla Chiesa cattolica, la famiglia va trascurata se non disprezzata.
L’altro pregiudizio è che Mussolini voleva famiglie numerose per disporre di otto milioni di baionette: sostenere la famiglia sarebbe quindi un atteggiamento clerico-fascista, quanto di peggio si possa immaginare.
Se vogliamo rifarci alla storia è bene ricordare che l’imperatore Augusto promulgò leggi a favore del matrimonio e della nascita di figli perché si era reso conto che la denatalità avrebbe portato Roma alla rovina. Cosa aspettano cattolici e non cattolici a premere sui governanti perché si prendano provvedimenti a favore del matrimonio e delle nascite?
Oggi possono permettersi figli solo donne quarantenni che più o meno hanno risolto i problemi economici. I giovani sposi che fanno figli sono degli eroi, considerati incoscienti dall’opinione pubblica.
Occorre energia per affermare queste verità evidenti....
Di Pippo Corigliano
Tratto da http://www.tempi.it
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