Il verbo amare si coniuga solo al presente

Io ti amo, tu mi ami; come il primo giorno, l'unico giorno, l'ultimo giorno della nostra vita...

del 29 settembre 2015

 

Mia nonna, che è rimasta vedova, mi ha consegnato una lettera dicendo che il testo che vi è riportato previene le mancanze della memoria al momento di dare consigli.

Si tratta di una lettera che mio nonno le ha scritto durante l’unico viaggio che lei ha fatto senza di lui, e per il quale in uno dei loro anniversari di nozze non sono stati insieme.

Ora la condivide con me con la voglia di insegnare. Le ha aggiunto una dedica affettuosa per me e il mio futuro marito, e non serviva altro.

Iniziando a leggerla, mi viene in mente il giorno in cui ho accompagnato mio nonno all’aeroporto a prenderla. Da quando era partita, tutti i giorni avevano parlato al telefono mattina e sera.

Quel giorno mio nonno si è vestito in modo elegante, si è pettinato con cura e si è messo il profumo, è arrivato all’aeroporto e si è collocato inamovibile davanti alla zona degli arrivi con un mazzo di fiori in mano. Qualcuno lo guardava con curiosità. Aveva quasi settant’anni e l’atteggiamento di un adolescente che, innamorato, non toglieva lo sguardo dal punto in cui doveva apparire l’amore della sua vita, senza accorgersi di nient’altro che lo circondasse.

Vedendolo, era difficile immaginare che il suo matrimonio avesse attraversato gravi crisi in cui si profilavano le ombre del divorzio e dalle quali si era ripreso miracolosamente. Anche se le ha superate, nei suoi sforzi per reinventarsi non raggiungeva la pace, perché il suo passato sembrava averlo segnato per sempre come un essere infelice, cosa che mia nonna non ha permesso. Un passato in cui ha sofferto di alcolismo e l’ha fatta soffrire in modo indicibile. Un lasso di tempo che ha abbracciato anni amari.

Trascrivo alcuni estratti di ciò che mio nonno le ha scritto allora:

 

“Cara,

oggi è il nostro anniversario di nozze. Voglio ringraziarti e non smetterò mai di farlo per avermi sostenuto con il tuo amore, insegnandomi che il verbo amare si coniuga solo al presente.

Io ti amo, tu mi ami; come il primo giorno, l’unico giorno, l’ultimo giorno della nostra vita.

Grazie per avermi aiutato a superare la sensazione di aver perso molto tempo della mia vita, sprecando moltissime occasioni di amarti e rispettarti veramente. Grazie per avermi chiesto il coraggio di ricominciare senza lasciarmi abbattere, perché le cose buone e positive che ancora potevamo goderci in futuro non ci erano vietate.

Comportandomi bene oggi, senza promesse per il domani.

Per avermi aiutato a disfarmi della zavorra di antiche lamentele del passato; su ciò che avrei dovuto fare o non fare, su errori, mancanze, omissioni, offese… colpe sterili. Solo così sono riuscito a rendermi conto del fatto che non potevo cambiare neanche una virgola del passato, ma potevo approfittarne per la fecondità di un apprendimento. Per accettarlo per quello che è stato, e poi metterlo nelle mani di Dio.

In questo nostro anniversario, l’oggi del mio amore è il mio tesoro, l’unica cosa che mi appartiene davvero e che posso offrirti come la mia realtà più preziosa. Questo oggi del mio amore che hai sempre accolto per ricominciare con fiducia nel futuro, indipendentemente da quali fossero le nostre previsioni, i nostri progetti, le nostre promesse; perché anche quando niente andava come pensavamo, il mio amore e il tuo amore si coniugavano sempre al presente, per ricominciare.

Per questo, come ogni giorno, oggi scelgo di imparare ad amarti di più, e indipendentemente dal risultato, dal fatto che i miei buoni propositi si risolvano in un successo o in un fallimento; il giorno dopo – in un nuovo oggi che mi regalerà la tua pazienza amorevole – ricomincerò instancabilmente. Senza cercare di misurare i miei progressi, so che mi impegnerò ad amarti e questo mi consola, perché vivere così l’istante presente riempie il mio cuore.

Tornerò a lottare per ottenere tutta la disponibilità del mio cuore, non avendo alcuna preoccupazione né altra cosa da fare se non stare con te, e vivere ciò che bisogna vivere in quell’istante, tutto il tempo che serve.

Per essere libero per te dagli ostacoli del passato e senza preoccupazioni per il futuro. Per non lasciarmi vincolare dalle contrarietà, per fare di ogni incontro un momento di vera comunione dal quale il tuo cuore esca contento.

Per donarmi, superando i miei difetti e le mie limitazioni con la certezza di continuare ad accettare la vita e a trovarla bella, anche nei momenti peggiori. Per non lasciarmi vincere dalla mia debolezza e sostenere il mio sorriso per te.

Con la speranza di coltivare in noi vasti spazi di pace e di ampliarli progressivamente, finché questa pace irradi agli altri.

Per prenderti la mano, senza preoccuparmi di sapere se il tempo passa troppo in fretta o troppo lentamente.

Per ringraziarti in eterno per avermi amato tanto.

Dio si rende presente nei matrimoni, Dio eternamente giovane, eternamente nuovo.

Dio al quale appartengono il passato e il futuro, e che può perdonare tutto, purificare tutto, rinnovare tutto”.


di Orfa

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