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Il volto dell'uomo da Giovani per i Giovani

La meraviglia è la via di ingresso per... l'oltre, per ciò che non è immediatamente visibile o afferrabile, eppure c'è, ci tocca, ci provoca, ci invita. La meraviglia è l'inizio della filosofia diceva Aristotele, ed Einstein sosteneva che senza la capacità di meravigliarsi non è possibile avere occhi per intraprendere la ricerca scientifica.


Il volto dell’uomo da Giovani per i Giovani

da GxG Magazine

del 15 maggio 2008

La meraviglia è la via di ingresso per… l’oltre, per ciò che non è immediatamente visibile o afferrabile, eppure c’è, ci tocca, ci provoca, ci invita. La meraviglia è l’inizio della filosofia diceva Aristotele, ed Einstein sosteneva che senza la capacità di meravigliarsi non è possibile avere occhi per intraprendere la ricerca scientifica. La meraviglia è lo stesso sentimento che porta a lodare o ad affidarsi ad un Altro, è la realtà da cui sgorga la preghiera.

Chi è questo essere capace di meraviglia, capace di pensiero e relazione, di percepirsi piccolo nell’universo e allo stesso tempo un prodigio, egli stesso meraviglia? Chi è questo essere fragile eppure libero, debole eppure capace di amare e di donarsi?

Chi è l’uomo?

In questo tempo di anniversari di Carte importanti, di relativismi e assolutismi, di confusione e ricerca di identità, resta fondamentale questa domanda: chi è l’uomo?

 

“Nella sua prefazione al noto libro del biologo francese Jacques Te-start, L’oeuf transparent, il filosofo Michel Serres, affrontando la questione del rispetto dovuto all’embrione umano, si pone la domanda: “Chi è l’uomo?”. Egli rileva che non vi sono risposte univoche e veramente soddisfacenti nella filosofia e nella cultura. Tuttavia egli nota che noi, pur non avendo una definizione teorica precisa dell’uomo, comunque nell’esperienza della vita concreta chi sia l’uomo lo sappiamo bene. Lo sappiamo soprattutto quando ci troviamo di fronte a chi soffre, a chi è vittima del potere, a chi è indifeso e condannato a morte: “Ecce homo!” “Ecco l’uomo!”. Sì, questo non credente riporta proprio la frase di Pilato, che aveva tutto il potere, davanti a Gesù, spogliato, flagellato, coronato di spine e orami condannato alla croce. Chi è l’uomo? E’ proprio il più debole e indifeso, colui che non ha né potere né voce per difendersi, colui al quale possiamo passare accanto nella vita facendo finta di non vederlo. Colui al quale possiamo chiudere il nostro cuore e dire che non è mai esistito.” (dal discorso del Cardinal Ratzinger al convegno “Diritto alla vita ed Europa” nel 1987)

 

Alla fine della vita saremo giudicati sull’amore, “Avevo fame e mi hai dato da mangiare…”

e quando domanderemo ‘Quando Signore?’ ancora scopriremo che il volto dell’uomo è il volto di Dio perché Dio ha impresso in lui il suo volto.

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