Carlo Casini fu fondatore e presidente del Movimento per la Vita, difensore della vita nascente, magistrato, parlamentare italiano ed europeo, uomo autorevole e pacato, impegnato su molti fronti della vita sociale del nostro Paese.
"Che qualsiasi forza politica, qualsiasi partito, debba avere per fine ultimo la difesa della vita di qualsiasi essere umano, la difesa della dignità di tutti gli esseri umani, è sicuro. Che noi siamo tutti d'accordo sul principio di eguaglianza è sicuro. Quindi non c'è dubbio che si debba riconoscere la necessità di difendere tutti gli esseri umani indipendentemente dall'età, dalla salute, dalla ricchezza, dal concepimento in poi, cioè da quando sono qualificabili come esseri umani".
Con queste parole Carlo Casini interveniva in una discussione nel Parlamento Europeo nel 2014, sintetizzando così il pensiero che muoveva la sua attività politica e sociale fin dalla sua giovinezza.
Carlo Casini fu fondatore e presidente del Movimento per la Vita, difensore della vita nascente, magistrato, parlamentare italiano ed europeo, uomo autorevole e pacato, impegnato su molti fronti della vita sociale del nostro Paese.
Strenuo difensore del valore e della dignità della vita in ogni istante, fin dal concepimento, ci ha lasciato un enorme deposito di scritti che costituiscono una imprescindibile base di riflessione e studio sui valori umani e cristiani, per le generazioni future.
In un intervento al meeting di Rimini, mentre presentava un libro da lui pubblicato a sostegno della vita nascente disse:
"Niente è più certo che ciascuno di noi prima non c’era e a un certo punto ha incominciato a esistere. Si può dubitare di tutto ma non di questo, che questo momento è l’inizio della nostra vita che vorrebbero distruggere. Su questo punto si sana l’Europa, si sana la politica, si sana la cultura. [...] Noi vogliamo essere coerenti anche quando si è nel mezzo della crisi economica, noi vogliamo che la prima sfida sia e resti la sfida della vita".
In pubblico era un uomo di giustizia, magistrato e politico integerrimo. In privato era semplicemente uno sposo, un padre affettuoso, ma soprattutto era un uomo di fede. Ed è proprio grazie alla sua fede che Carlo ha saputo accogliere tutti con un sorriso sulle labbra e con quella libertà interiore che ti permette di accettare l’opinione dell’altro anche quando è diametralmente opposta alla tua. Pur muovendosi in un mondo corrotto e corruttibile come quello politico, Carlo ha saputo tirare diritto per la sua strada senza mai scendere a compromessi. Ogni persona per lui rappresentava un valore da conquistare alla causa della vita.
Sua figlia Marina, che lo ha sostituito nella presidenza del Movimento Aiuto alla Vita, riporta alcuni stralci della sua vita privata che emergono da scritti inediti. In una lettera a un amico sacerdote scrisse che per lui l’impegno per la vita era «l’impegno per l’amore di Dio che si materializza in ogni nuovo essere umano che compare nell’esistenza, fino alla fine». Per lui l’impegno per la vita equivaleva a stare in ginocchio di fronte al Padre della Vita. Ha sempre cercato Colui che della vita umana è il donatore, il senso, l’origine e il fine. In una sua relazione tenuta a Buenos Aires nel 1999 ha detto: «Sono certo che non vi è nulla di più profondamente umano del bisogno di infinito e di amore. La disperazione nasce dalla solitudine teologica, cioè dall’eclissi del senso di Dio. Ma Dio di fatto è presente nel cuore di ogni uomo e per scoprire il senso della vita anche nella sofferenza bisogna ultimamente ascoltare la sua voce». Giovane magistrato e sposo, scriveva, nell’ottobre del 1965, in un quaderno di esercizi spirituali: «Tutta la giornata deve essere preghiera, ma ci sono dei momenti in cui il colloquio con Dio non deve essere solo potenziale e incosciente, ma deve divenire effettivo e consapevole. Non è certo tempo perso quello dedicato alla preghiera per chi crede ai destini soprannaturali del proprio essere. Anzi, si può anche pensare che non è possibile un concreto progresso spirituale senza questo quotidiano sacrificio del proprio tempo. E per chi pretende una vera maturità intellettuale e un’ampia capacità apostolica, il “tempus orandi” deve essere qualcosa di esteso e profondo».
Carlo era immerso nella storia e nel tempo con uno sguardo contemplativo. Era pienamente “nel mondo”, ma non era “del mondo”. Era come se fosse abitato da una luce che gli consentiva di vedere la realtà nella sua vera profondità ed essenza, come se vedesse le cose nella prospettiva di Dio («Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona»). Nella vita umana ha visto l’opera di un’«intelligenza creatrice che è amore e chiama all’amore» e nell’abitazione del figlio nel grembo della mamma «il più intimo e duraturo degli abbracci», «segno che tutta la vita umana è posta sotto il sigillo dell’amore». Per questo con tanta naturalezza diceva e scriveva, col tono della meditazione stupita e gioiosa, che ogni figlio che comincia a esistere è «creazione in atto», «il vero “big bang”», «una novità assoluta», «capolavoro della creazione», «senso dell’universo».
C’è una sua frase che sintetizza il messaggio di tutta la sua vita: «Di un Amore Infinito possiamo fidarci». Questa stessa frase è stata incisa sulla sua lapide.
Carlo Casini ha lasciato un grande patrimonio di pubblicazioni, scritti, interviste, video; un patrimonio da custodire e diffondere. Ma il libro più bello che ha scritto si legge nelle pagine della sua vita che si è realizzata nell’adesione profonda al Vangelo e si è fatta essa stessa testimonianza viva del Vangelo della Vita. Oggi più che mai il mondo ha bisogno di uomini come lui che sanno incarnare l’amore, cercare la solidarietà, realizzare una vera e propria civiltà umana.
Sitografia
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