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Io credo in Don Bosco

Professione di fede nella missione salesiana.Mi affascina Don Bosco... Il santo degli inizi umili e degli spazi insufficienti, che piange quando questi vengono a mancare, ma con abbandono e impegno si affida alla Provvidenza.


Io credo in Don Bosco

da Don Bosco

del 31 gennaio 2007

 

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Ci  fu un uomo inviato da Dio: il suo nome era Giovanni

(professione di fede nella Missione Salesiana)

 

I Santi sono creature che hanno scolpito nella loro vita la passione del Signore.

Hanno fissato il loro cuore in Dio e per lui sono vissuti.

Uomini e donne di tutti i tempi.

Anche del nostro tempo, con le stesse sfide, ansie e paure.

Per noi Salesiani, Don Bosco è un dono del Signore alla Chiesa.

È segno e proposta di Dio per amare e servire i giovani del mondo intero.

Ricordando l’operosa esistenza di Don Bosco noi vogliamo ringraziare e benedire l’infinita bontà di Dio che è glorificato nei suoi Santi.

 

 

Amo Don Bosco…

Perché fu uomo coraggioso, che lotto contro ogni avversità, con la fede dei grandi patriarchi, lo zero dei profeti biblici e la fiducia di chi solo in Dio deposita la certezza della vittoria.

 

Ammiro Don Bosco…

Perché un uomo di bene che seppe spendere la sua vita sino all’ultimo respiro per la causa dei giovani.

Un Santo inviato da Dio per ricordarci che solo l’amore educa e trasforma, e che nella vita vale solo ciò che è frutto totale.

 

Ringrazio Don Bosco…

Figlio di Francesco uomo timorato di Dio, e figlio di mamma Margherita, donna prudente e santa, contadina illetterate, capace di sondare i misteri di Dio.

Figlio di una terra generosa e fertile, educato al lavoro e dalla fatica, ma in quel clima di armonia familiare che proporrà agli orfani del suo oratorio.

 

Mi chiama Don Bosco…

Il prete pazzo tenuto d’occhio dalla polizia, incompreso da ampia parte del Clero e abbandonato da tanti, ma cercato e amato dai suoi ragazzi.

Il Santo che nei prati di Valdocco vedeva stagliarsi solenne e bella una chiesa maestosa, e poi cortili e officine, e migliaia di giovani che scorazzavano spensierati e contenti.

 

Mi affascina Don Bosco…

Il santo degli inizi umili e degli spazi insufficienti, che piange quando questi vengono a mancare, ma con abbandono e impegno si affida alla Provvidenza.

Il Santo che incominciò dal nulla, perché nulla possedeva di ricchezza materiale, perché tutta l’epopea salesiana e sorta in un prato e in una misera e disadorna tettoia, bassa e insufficiente. Perché noi salesiani siamo nati un una catapecchia, ed abbiamo riempito il mondo di oratori, parrocchie, scuole e laboratori, missioni e opere per i ragazzi di strada, e siamo convinti che dovremmo  fare ancora di più.

 

Voglio essere come Don Bosco…

Prete appassionato dell’Eucarestia, dono di Dio agli uomini, grano fatto pane, pane spezzato per la fame dei viventi; il prete che confessa per ore interminabili, ed in ogni occasioni, in sacrestia, come in un prato durante una gita; preoccupato prima di tutto della salvezza delle anime dei suoi ragazzi.

Perché amo con cuore di figlio il capolavoro di Dio…Maria; e perché con il suo aiuto seppe presentare la santità giovanile come una sfida possibile, affascinante alla portata di tutti.

 

Mi guida Don Bosco…

Il santo della gioia e del dovere fatto come impegno, l’apostolo missionario con i piedi saldamente piantati a terra e gli occhi fissi in Dio.

Il Santo dei cortili pieni di grida, delle officine, delle gite e delle bande di musica, il Santo della cappella silenziosa e raccolta.

Il Santo dall’occhio profondo che scandaglia le coscienze.

Il Santo della battuta scherzosa e delle notti insonni nella lotta faccia a faccia con il demonio.

 

Mi identifico in Don Bosco…

Uomo imperfetto, caparbio e impetuoso, ragazzo fatto umile, forte e robusto, profeta dei tempi nuovi, fedele al Papa perchè fedele alla Chiesa, lottatore instancabile all’avanguardia della storia e al tempo stesso povero e semplice.

 

Vivo l’ideale di Don Bosco…

Uomo di Dio, il santo dei giovani, loro educatore, maestro e padre; perché fino a quando ci saranno giovani sulla terra ci sarà lavoro per i figli suoi e sudori e sangue e speranza.

 

Mi affido a Don Bosco…

Perché come supplico il Padre negli ultimi rantoli  della agonia, ci aspetta tutti in Paradiso.

 

 

 

 

 

don Giancarlo Isoardi

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