Io sto con il Papa! E tu?

Guardiamoci bene attorno e vedremo come l'immagine è molto attuale visti i numerosi e gratuiti attacchi contro il Papa e la Chiesa. Sì, anche contro la Chiesa e quindi contro tutti noi. Non dobbiamo far finta che la cosa non ci tocchi, poiché non si è cristiani cattolici al di fuori della Chiesa o lontani dal Papa!

Io sto con il Papa! E tu?

da Quaderni Cannibali

del 08 aprile 2010

         

          Don Bosco raccontò di aver visto in sogno una terribile battaglia sul mare, scatenata da una moltitudine di imbarcazioni piccole e grandi contro una sola maestosa nave simbolo della Chiesa. La nave più volte colpita, ma sempre vittoriosa, viene guidata dal Papa ad ancorarsi sicura fra due alte colonne sorte dal mare, l’Eucarestia e Maria Ausiliatrice.

 

          Perché questo aneddoto? Guardiamoci bene attorno e vedremo come l’immagine è molto attuale visti i numerosi e gratuiti attacchi contro il Papa e la Chiesa. Sì, anche contro la Chiesa e quindi contro tutti noi. Non dobbiamo far finta che la cosa non ci tocchi, poiché non si è cristiani cattolici al di fuori della Chiesa o lontani dal Papa! Il “corpo mistico di Cristo”, cioè la Chiesa o è corpo sempre oppure non lo è; così non possiamo essere i fedeli appassionati dei grandi eventi, delle commoventi celebrazioni, degli intensi ritiri spirituali, della significative opere di volontariato, senza sentirci parte di un corpo anche quando questo è percosso, abbandonato, sofferente.

          Il dolore di una parte del corpo fa stare male tutto il resto, allo stesso modo non possiamo essere indifferenti o, ancora peggio, tiepidi dinanzi agli attacchi che il Papa e la Chiesa subiscono. Si tratta di prendere una posizione chiara, di fare scelte conseguenti, di crescere nella conoscenza della verità, di confrontarsi sulle questioni attuali con libertà e responsabilità. È importante che gruppi, parrocchie, associazioni, movimenti, realtà ecclesiali si confrontino su ciò che sta accadendo, sui tranelli mediatici, sui falsi scoop che arrivano da diverse parti nel mondo, è necessario che preghino per il Pontefice. Urge una lettura attenta dei discorsi, dei messaggi e della lettera del Papa sulla questione gravissima della pedofilia.

          Quando vogliamo bene a qualcuno, di quella persona vorremmo sapere tutto; se ne fossimo innamorati non smetteremmo di leggerne i messaggi, le dediche, le e-mail. E del Santo Padre? Forse che un cattolico, a maggior ragione praticante, non debba amare il Papa? E amare non vuol dire conoscere, praticare, prendersi cura, pregare, difendere chi si vuol così tanto bene? In questi giorni abbiamo visto l’affetto e la devozione di tantissimi giovani e meno giovani per Giovanni Paolo II, abbiamo rivisto la commozione di molti e, tornare a quei momenti di 5 anni fa ci ha fatto sicuramente sobbalzare il cuore.

          Bene, e ora? Chi segue Cristo non è un nostalgico, ma fa del ricordo una memoria viva che si spende nel presente, dunque ricordandosi che il Papa, chiunque esso sia, è Vicario di Cristo e Successore di San Pietro, così è per Benedetto XVI. Sulla nave del sogno di Don Bosco ci stiamo tutti e se la guida è percossa, anche noi rischieremo il naufragio.

          Come adulti abbiamo la grande responsabilità di accompagnare i giovani a Gesù e lo si può fare solo in un autentico e libero cammino ecclesiale, attraverso un incontro senza macchia che ha cambiato la vita a noi e potrà cambiarla a loro, solo attraverso la conoscenza del Vangelo e della storia della Chiesa, santa e anche debole in certi momenti, ma sempre costruita sulla roccia, sul fondamento degli Apostoli, su Pietro che oggi si chiama Benedetto XVI!

          Allora invito tutti i lettori di questa mia riflessione a manifestare con la preghiera, con la riflessione in gruppo e con segni visibili che “STANNO CON IL PAPA”: segniamo i blog, i profili di Facebook, finestre e balconi di casa (se necessario), i campanili, ecc. con la scritta “IO STO CON IL PAPA”.

Marco Pappalardo

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