In Canzone vintage i Mienmiuaif descrivono un po' la visione dell'amore di cui la società contemporanea è permeata...
del 27 febbraio 2017
In Canzone vintage i Mienmiuaif descrivono un po’ la visione dell’amore di cui la società contemporanea è permeata...
Tendenza di questi ultimi anni, il vintage continua a risultare trendy. Piace tanto riesumare quel vecchio vestitino della mamma o quella borsetta che usava la nonna. E piace anche scovarne di simili in appositi negozi dai prezzi considerevoli che, se abbinati bene, producono quel carattere insolito che dà l’aria di staccarsi dalla massa esprimendo una personalità non uniformata. Così, per vezzo, un tocco di vanità; per sconfiggere la noia, a volte.
Ma il vintage a cui ci riportano i Mienmiuaif (qui il loro blog) con la loro ultima canzone ha tutto un altro orizzonte. Non vuole essere una ricerca dell’insolito né un ancoraggio nostalgico al passato.
Questa wedding band, o, come loro amano definirsi, “marito – moglie band da combattimento” sta avendo un successo sempre crescente cantando la vita quotidiana di un matrimonio cristiano con melodie allegre e coinvolgenti condite di ironia chestertoniana. In Canzone vintage descrivono un po’ la visione dell’amore di cui la società contemporanea è permeata e a cui da ogni parte veniamo indirizzati, o meglio bombardati, proponendo invece lo slancio incondizionato e pieno vissuto dalla gente di qualche generazione fa, quella dei nostri nonni, liberi dalla mentalità contraccettiva, dall’idolo dell’autodeterminazione e dalla dittatura del desiderio.
C’è allora un’alternativa alla concezione dell’amore e della vita di coppia improntata ad un individualismo che poi, peraltro, come è facile constatare, produce depressione e infelicità, in cui non c’è la vera costruzione di un “noi”, di un’unione profonda e indissolubile, talvolta nemmeno duratura, ma solo la ricerca di un personale benessere, dove la fuga è la soluzione ovvia davanti al soffrire o anche solo al mutare delle emozioni?
C’è un modo differente di intendere la sessualità oltre a quello, purtroppo insegnato anche a scuola, di una ginnastica in cerca di un’ebbrezza igienizzata, dove il primo dovere – individuale e sociale – è quello di salvaguardarsi, di difendersi dalle malattie e dalla trasmissione della vita (che poi deve essere sempre decisa, pianificata, programmata e anche costruita)?
C’è, ed è quello dei nostri nonni che “erano più avanti” perché “si amavano fino in fondo, senza i guanti”, senza barriere, senza vie di fuga, immergendosi pienamente nella vita. Il matrimonio e cioè l’impegno, il legame, il vincolo e la sessualità vissuta senza la negazione della sua essenza, la possibilità generativa, come elementi di piena realizzazione della persona. Bisogna dirlo e cantarlo perché moltissimi giovani non lo sanno, semplicemente non ne sono neppure a conoscenza, anche se di sicuro lo sperano inconsciamente, vi anelano istintivamente, e molti adulti sono stati sedotti e confusi.
Ascoltare questa coppia di sposi che canta e annuncia queste verità, oltre ad essere una ventata di aria fresca ristoratrice è perciò un grande apporto che risponde a una necessità. Una missione che i Mienmiuaif stanno portando avanti con la loro testimonianza durante incontri e convegni, con i loro concerti – e ultimamente anche con una trasmissione su Radio Maria La vocazione al matrimonio e alla famiglia (la prossima sarà il 7 marzo alle ore 18.00. Da non perdere!)
Inoltre questi vulcanici e creativi coniugi, per mezzo di un’operazione che loro definiscono di marketing questuante pubblicheranno a breve il loro primo EP, e ad un ulteriore arricchimento della sua realizzazione si può contribuire preordinandolo qui: https://www.musicraiser.com/it/projects/7108
Dolcissimo il finale retrò della canzone, quel “son tutti belli i mariti del mondo” cantato dalla nonna, mentre lo scampanellio del clacson della bici che il nonno sta riparando in garage ci accompagna in un sogno che vorremmo fosse realtà: un mondo contemporaneo più umano, che riscopre la bellezza dell’unione matrimoniale e il vero significato di amore. E queste dolci note lo sperano e lo affermano.
Romana Cordova
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