L'emergenza delle emergenze : quella educativa

A maggio era emergenza siccità, ci prospettavano un'estate torrida, poi invece inizio a piovere e allora fu emergenza alluvioni. Nel frattempo siamo passati dall'emergenza bullismo alla emergenza malasanità, e poi all'emergenza rifiuti in Campania. E sono certa di averne dimenticate alcune. Ora i giornali e le tv, dopo le ultime tragiche morti sulle strade, hanno scoperto l'emergenza 'strage sulle strade'...

L'emergenza delle emergenze : quella educativa

da Attualità

del 20 luglio 2007

Oggi volevo parlarvi del vecchio italiano, quello dell'emergenza e della scarsa memoria. A maggio era emergenza siccità, ci prospettavano un’estate torrida, poi invece inizio a piovere e allora fu emergenza alluvioni.

Nel frattempo siamo passati dall'emergenza bullismo alla emergenza malasanità, e poi all'emergenza rifiuti in Campania. E sono certa di averne dimenticate alcune. Ora i giornali e le tv, dopo le ultime tragiche morti sulle strade, hanno scoperto l'emergenza 'strage sulle strade', perchè dopo le stragi del sabato sera, ora le tragedie di quest'ultimi giorni ci hanno fatto scoprire che si muore non solo all'uscita di una serata in discoteca schiattandosi contro un palo della luce! ...No... Circolano anche ubriachi, impastaccati, drogati, che alla guida di un auto falciano ragazzine che camminano sul ciglio della strada o mamme che attraversano sulle strisce pedonali. E circolano sulle strade uomini che non sono nemmeno drogati, ubriachi, ma guidano come se il mondo fosse loro, se non ci fosse nessun altro sulla loro strada.

E allora che fare? «Emergenza...!», strillano tutti, si propongono restrizioni, pene più severe. Va bene, chi  si mette alla guida ubriaco è come se girasse con una pistola carica puntata contro un malcapitato, quindi come tale va punito. Però tutto questo darsi da fare lascia un po’ perplessi, sarà perchè questa è l'ennesima emergenza e stiamo perdendo fiducia? 

Sembrano manovre per placare l'opinione pubblica, affranta e spaventata, più che la volontà di affrontare il problema seriamente. Mi chiedo.. non sarebbe ora che tutti questi adulti, politici, legislatori, insegnanti, genitori si chiedessero: «Perchè la gente va a stordirsi nelle discoteche? Perchè ci si fionda su una provinciale come se si fosse su un autodromo? E magari non si è nemmeno stati in disco? Perchè c'è così tanta gente la quale la propria vita non vale niente?».

Perchè è chiaro che se la tua vita per te non vale niente non puoi certo pensare a salvaguardare la vita altrui.

Questa gente, questo popolo, non ci è estraneo. É figlio della nostra cultura, della nostra scuola, della nostra educazione, del permissivismo e della distruzione dell'autorità, iniziata con il 68': tutti amici, né maestri, né genitori, tutti uguali, sei politico, le interrogazioni di gruppo… vi ricordate? Ora raccogliamo i frutti. Qualcuno a dire il vero se n’è accorto, non ha funzionato, ma ricominciare è difficile: chi non è stato educato difficilmente educa.

Il ministro della salute, Livio Turco, quello che se ricordate aveva aumentato la dose di spinelli ad uso personale, ha proposto etichette shock su bottiglie e lattine d'alcol, in modo che «avvertano i pericoli che queste comportano», ha detto. Ma voi conoscete qualcuno che ha smesso di drogarsi perchè un'altro gli ha detto che nuoce gravemente alla salute? A forza di affermare mai cos'è la verità, ma di lasciar credere che la propria opinione sia la verità, si cresce un popolo imbesuito, un popolo che lavora la settimana e si sballa al sabato; non importa se droga, alcol, musica a palla. L'importante è non pensare, non sentire, non esserci, non porsi domande, quindi non basta gridare all'emergenza stragi, la vera emergenza sarà lunga da affrontare e da superare! Si chiama Emergenza Educazione, bisogna ricominciare a dare risposte a tutte le domande, sempre quelle, ma essenziali per ogni uomo !

Nerella Buggio

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