Lisbona, Ragusa, Milano, Torino: moltissimi giovani hanno deciso di vivere un capodanno diverso. Messi da parte il cenone e il divertimento fine a se stesso, la scelta è caduta su iniziative all'insegna della riflessione, della preghiera e del servizio.
del 01 gennaio 2002
Non solo sballo per capodanno. Da molti anni una grande fetta di giovani decide di vivere il passaggio al nuovo anno in un modo diverso. Niente cenoni luculliani, niente cifre folli spese inseguendo il personaggio famoso di turno, niente notte in bianco, passata a zonzo da un locale all’altro. Al contrario, capodanno diventa l’occasione giusta per riflettere, confrontarsi, pregare e mettersi a servizio dei più poveri. Numerose come sempre le iniziative in programma, prima fra tutte quella organizzata dalla Comunità di Taizè che ha chiamato a raccolta i giovani europei a Lisbona per un incontro di preghiera: centinaia gli italiani, arrivati in Portogallo già da diversi giorni. Il dialogo tra le diverse confessioni cristiane è al centro dell'iniziativa della comunità, a cui sono giunti i messaggi di molti leader religiosi a partire dal papa, dall'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams e dal Patriarca Alessio II di Mosca. Nel nostro paese, invece, si segnalano incontri in tutte le grandi città. Particolarmente suggestivo il cenone del digiuno organizzato dal Sermig di Torino: circa 200 giovani provenienti da diverse regioni d’Italia sono alloggiati all’Arsenale della pace e partecipano insieme ad Ernesto Olivero ad una marcia per le strade della città e ad una veglia di sensibilizzazione sui temi della pace e della povertà. Conclude la serata la Santa Messa celebrata dal Card. Severino Poletto nel duomo di Torino. La difesa della pace è al centro anche della 37ma marcia notturna di Pax Christi che quest’anno fa tappa a Ragusa, città natale di Giorgio La Pira, indimenticabile sindaco di Firenze. Il movimento fondato da don Tonino Bello, attraverso la preghiera e le parole di diversi testimoni rinnova così il suo impegno a favore di una convivenza pacifica tra i popoli. Tema dell’iniziativa sarà ““Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male”, lo stesso del messaggio di Giovanni Paolo II per la Giornata Mondiale della pace. Interessanti anche gli incontri di spiritualità organizzati dalle comunità religiose. Oltre 800 ragazzi dell'Opera Don Orione provenienti dall'Italia e da varie nazioni europee si sono dati appuntamento a Roma per vivere un Capodanno alternativo all'insegna della solidarietà e della condivisione. Momento importante sarà la veglia di preghiera a piazza san Pietro, che sarà dedicata alle vittime del disastro umanitario dell'Asia. Le Elisabettiane di Padova invitano i ragazzi a vivere un periodo di volontariato e formazione guidati, per confrontarsi con realtà ai margini come quelle dei malati di Aids, dei senza fissa dimora, degli anziani soli e dei portatori di handicap, mentre i Frati francescani hanno dato appuntamento ad Assisi in due luoghi chiave della vita del santo: la Porziuncola insieme ai Frati Minori e la Basilica di San Francesco insieme ai Frati Minori Conventuali. In Sicilia, la comunità salesiana “Oasi Don Bosco” apre le porte ai giovani per un momento di festa e di riflessione, come l’eremo toscano di Camaldoli, un’oasi di spiritualità e di silenzio. A Senigallia, i giovani del movimento di Rinnovamento nello Spirito saranno i protagonisti del “Fine anno giovani” sul tema della prossima Giornata mondiale della gioventù, “Siamo venuti per adorarlo, mentre in Piemonte la Comunità di Bose, fondata da Enzo Bianchi, propone un capodanno all’insegna del dialogo e della preghiera ecumenica. Spazio alla carità a Verona con il cenone per i senza fissa dimora organizzato dalla Caritas e a Milano dove il Dopolavoro Ferroviario organizza “L’ultimo con gli ultimi”, iniziativa che si svolgerà in altre 40 stazioni. Quasi 300 giovani serviranno i poveri con un menù multietnico, nel rispetto delle diverse confessioni religiose, composto da antipasti vari, anche vegetariani, cous cous, il classico cotechino e lenticchie, filetto di platessa o nasello, panettone e “un dito di spumante”.
Matteo Spicuglia
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