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La maledizione della prima luna

Storia molto poco credibile e nata solo con l'intento di divertire, è un fumettone movimentato e variopinto che ha il merito di tentare di rinverdire il genere piratesco. Non diversamente da altri film analoghi di recente produzione (Pirati di Romana Polanski, Corsari di Renny Harlin, l'unico che sia andato più vicino degli altri nel tentativo, anche se non riuscito, di una storia epica dedicata ai pirati)...


La maledizione della prima luna

da Quaderni Cannibali

del 11 ottobre 2003

  Maledetti per avere rubato oro Azteco protetto dagli dei, i cattivissimi pirati guidata da Barbossa (Geoffrey Rush) tentano di spezzare il maleficio cercando tutte le monete maledette. L'ultima, però, è in possesso di Elizabeth Swann (Keira Knightley), la figli del governare dei Caraibi. Rapita dai pirati, in suo soccorso corrono il fabbro Will Turner (Orlando Bloom), innamorato di lei, e il pirata Jack Sparrow (Johnny Depp), che mira a riprendesi la Perla nera, la nave che Barbossa gli ha rubato.

 Storia molto poco credibile e nata solo con l'intento di divertire, è un fumettone movimentato e variopinto che ha il merito di tentare di rinverdire il genere piratesco. Non diversamente da altri film analoghi di recente produzione (Pirati di Romana Polanski, Corsari di Renny Harlin, l'unico che sia andato più vicino degli altri nel tentativo, anche se non riuscito, di una storia epica dedicata ai pirati), anche questo non riesce ad azzeccare il giusto ritmo, risultano a volte movimentato e a volte troppo lento. Ha, però, bellissimi effetti speciali (specie subacquei) e scontri coinvolgenti e ben strutturati che fanno passare in modo veloce e non pesante le due ore della pellicola.

 Stravagante è la parte interpretata da Depp. Un pirata quale Jack Sparrow, infatti, non si era mai visto. Apertamente ispirato al musicista dei Rolling Stones Keith Richards, Jack si veste in modo strampalato e si muove con fare effeminato. Depp da vita in modo convincente a questo pirata sui generis e dimostra ancora una volta il suo coraggio nell'interpretare un ruolo fuori dagli schemi. Risulta, pertanto, un peccato che il regista, Gore Verbinski, non sia riuscito a sfruttare appieno due ottimi attori (Depp e Rush) e uno emergente (Bloom), proponendo maggiori scene che coinvolgessero i tre. In modo particolare risulta sacrificato Geoffrey Rush, a cui è stata, in pratica, lasciata solo una parte da caratterista.

 Ispirato ad un gioco noto in America con il nome di Pirates of the Carabbean (titolo originale anche del film) che si trova nel parco della Disney, il film ha incassato bene in patria e all'estero, ma risulta essere nient'altro che una colorata commedia, anche se piacevole e ironica, ma non certo indimenticabile. 

 

Francesca Pascuttini

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