La Pedagogia di Dio nel sistema preventivo

Nel modo di essere e di agire di Dio, Don Bosco ha visto il modo di essere e di agire dell'educatore per cui anche 'La misura, l'estensione, la profondità dell'amore educativo sarà dato dall'amore di Dio verso l'uomo, che è senza misura'.

La Pedagogia di Dio nel sistema preventivo

da Don Bosco

del 16 luglio 2007

Don Bosco scrisse la Storia Sacra in cui dimostra un'esegesi originale, dinamica, ci cioè una visione pedagogica dell’agire di Dio verso l’umanità. 'Nella Bibbia abbiamo un esempio straordinario del modo con cui Dio «convertì» e condusse a salvezza il popolo eletto, scelto tra tutti i popoli per pura bontà divina”.

 

La «Dei Verbum», ricalcando lo stesso argomento, al n° 21 afferma: “ …viene con molta amorevolezza incontro ai suoi figli'; è interessante ritrovare quello stesso termine tanto caro a Don Bosco.

 

Scrive egli: 'Gesù Cristo si fece piccolo coi piccoli e portò le nostre infermità'; 'Gesù Cristo non spezzò la canna già fessa, nè spense il lucignolo che fumava. Ecco il vostro modello.'

 

L'agire di Dio con il suo popolo e di Ges√π con gli uomini diventa allora il modello, il prototipo, il paradigma di quello dell'educatore verso i giovani.

 

“Difatti più che intuizione la pedagogia di Don Bosco sembra essere null'altro che la espressione umana del modo con cui Dio' pedagogicamente ci attira a sè per mezzo dell'amore per realizzare la nostra salvezza. Quello di Don Bosco non è che il pallido riflesso dello stesso amore preveniente di Dio che non vuole punire, condannare, ma salvare; che non vuole il sacrificio, ma la misericordia”.

 

Nella Scrittura vediamo ancora che per suscitare la conversione del suo popolo,. Dio parla al cuore: “… la attirerò a me, la condurrà nel deserto, e parlerò al suo cuore”.

 

E Don Bosco dice: 'Noi parliamo principalmente al cuore della gioventù”;  e ancora: 'Ricordatevi che l'educazione è cosa di cuore, e che Dio solo nè è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l'arte, e ce ne dà in mano le chiavi.'

 

La forza sulla quale fa leva Don Bosco per educare ha il punto d'appoggio all'interno della persona stessa del giovane, un punto d ' appoggi o che solo l’amore, il linguaggio del cuore fa emergere. E' una forza morale come quella che lega psicologicamente i genitori ai figli. Fa leva dall'interno del giovane e lo aggancia solidamente all'amore di Dio percepito significativamente in quello dell'educatore.

 

Conferma l'Auffray: “Il più bell'elogio che si possa fare al no­stro sistema educativo è certamente questo: che rassomiglia singolarmente alle vie sapienti della grazia di Dio nelle nostre anime. Come la grazia    questa pedagogia è vigilante; penetra fino al cuore del fanciullo e ne rispetta la libertà (…)  Ebbene, ricalcare nel suo modo d'agire l'azione stessa di Dio; fare in piccolo, benché tanto in piccolo nel terreno dell'educazione ciò che fa Dio tanto in grande nel mondo delle anime,  non è essere sulla buona strada in fatto di educazione?”

 

Ed i suoi contemporanei confermano essere stato questo il suo segreto, da cui furono dedotti i vari aspetti del suo sistema, cioè fare con i giovani come il Dio incarnato con l'umanità: “ Tutto il suo segreto sta in questo unicamente: Gesù venne ad educare il mondo e fondò i veri principi e la pratica dì ogni educazione: seguiamo i principi del Vangelo; cerchiamo di fare, nel nostro piccolo, come faceva Gesù: non occorre altro: Da questo punto fondamentale partirono tutti gli ammaestramenti di Don Bosco: su di esso è basato tutto il suo sistema'.

 

Dio unico vero ideale pedagogico­

 

E' stato scritto che '[ ... ] l 'unico e vero ideale pedagogico di Don Bosco (fu): «Dio, rivelato nel Cristo Redentore, vivente nella Sua Chiesa ed operante con i Suoi carismi su tutta l'opera educatrice». “ 'Dio era il fondamento del suo sistema” Proprio perché 'Dio è il centro della realtà e della vita. Dio non può che essere il centro dell'educazione, la «condizione» assoluta di ogni educazione autentica, a cui tutte le cose si subordinano'..

 

Nel linguaggio usuale e con i giovani egli metteva subito in evidenza questa fondazione teologale e soprannaturale del suo amore con delle frasi molto semplici : 'Dunque la mia affezione è fondata sul desiderio che ho di salvate le vostre anime, che furono tutte redente dal sangue prezioso di G.C., e voi mi amate perché cerco di condurvi per la strada della salvezza eterna. Dunque il bene delle anime nostre è il fondamento della nostra affezione”.

 

E nell’introduzione al Giovane Provveduto, un libretto di preghi ere per giovani, scrive: 'Miei cari , io vi amo di tutto cuore, e mi basta sapere che siete giovani perché io vi ami assai . Troverete scrittori di gran lunga più virtuosi e più dotti di me, ma difficilmente potreste trovare chi più di me vi ami in Gesù Cristo, e più di me desideri la vostra vera felicità.'

 

Dunque 'C'è un unico motivo dell'azione educativa: la salvezza dell'anima. Ma è unico anche il mezzo, come bene rivela questa espressione: «Ho bisogno che ci mettiamo d'accordo 'e che fra me e voi regni vera amicizia e confidenza».

 

Scriveva nel 1841: 'Le parole del Santo Vangelo Ut filios Dei, qui erant dispersi, congregaret in unum, che ci fanno conoscere essere il Divin Salvatore venuto dal cielo in terra per radunare insieme tutti i figlioli di Dio, dispersi nelle varie parti della terra, parmi che si possono applicare letteralmente alla gioventù dei nostri giorni”.

 

Dio‚ÄëAmore fondamento di ogni amore

 

Don Bosco sa che all’uomo è possibile amare di amore autentico e gratuito perché egli stesso è costitutivamente impastato di questa realtà dal momento che è creato ad immagine somigliantissima dell'Amore stesso. Diversamente dalla corrente giansenista, egli continuamente presenta ai suoi ragazzi Di o come Padre pieno di amore e misericordia. “E’ anche misericordioso. Non è inflessibile, no: egli è tutto bontà, amore'. Anzi, facendo leva su una motivazione tutta psicologico‑morale, presenta l’amore di Dio come preferenziale verso i giovani : 'Egli vi ama perché siete ancora in tempo a fare molte opere buone; vi ama perché siete in un'età semplice, umile, innocente'.

 

Il fondamento di tutto , dunque, 'E' lo stesso Dio d'Amore che per attirarci a sè, per condurci tutti a salvezza, non esita a spogliarsi totalmente di sè, farsi piccolo e debole come noi, ad assumere la nostra fragile natura umana, a condividere le nostre gioie e i nostri dolori, fino a giungere ad immolarsi per noi sulla croce. Egli ci attrae a sè col suo Amore non perché abbia bisogno di essere amato da noi , ma perché noi abbiamo bisogno di Lui: abbiamo bisogno di essere educati ad amare, abbiamo bisogno di crescere e di maturare nell'amore”.

 

Ancora Ricaldone sintetizza in maniera convincente ed efficace la vera fondazione di ogni intervento educativo, così come certamente l'aveva mutuata da Don Bosco stesso: “ ...  il vero fondamento e il termine della vita cristiana, il principio informatore di ogni manifestazione, la fonte, il mezzo, il fine della vera perfezione è l'amore. Ora, essendo Iddio amore e carità, noi veniamo a trovare in lui, non solo la fonte di ogni bellezza e di ogni bene, non solo l'impulso per operare con slancio e abnegazione in conformità al divino volere, ma l'ideale della più alta perfezione. E' logico pertanto concludere che l'amore è e dev'essere il principio di tutta l'opera nostra educativa e di ogni apostolato, poiché, se l'educazione è opera di perfezione, e la Perfezione cristiana consiste nell'amore, la vera educazione deve raggiungere il suo scopo nell'amore e con l'amore”.

 

In questo modo di essere e di agire di Dio, Don Bosco ha visto il modo di essere e di agire dell'educatore per cui anche 'La misura, l'estensione, la profondità dell'amore educativo sarà dato dall'amore di Dio verso l'uomo, che è senza misura”.

 

Anche la struttura motivazionale dell'educatore secondo Don Bosco è ispirata dalla benevolenza e dall'amore stesso di Dio verso gli uomini per cui gli educatori si impegnano in un tipo di approccio improntato a bontà e rispetto verso i giovani promovendo e facilitando lo sviluppo della loro personalità umana e cristiana,` non solo, ma comunicando, esistenzialmente, che essi sono accettabili, importanti, degni di fiducia e di amore, perché il Padre li ama e ha fiducia in loro.

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