La Sfida EducativaSintesi di alcuni dati empirici 4

Sempre da questo rapporto emerge che circa il 92% della popolazione italiana riteneva nel 2006 di essere d'accordo con chi afferma che un bambino per crescere felice ha bisogno di una famiglia con un padre e una madre...

La Sfida EducativaSintesi di alcuni dati empirici 4

da Quaderni Cannibali

del 03 novembre 2009

Educazione e famiglia

 

La famiglia rimane anche oggi un luogo fondamentale nell’educazione delle nuove generazioni: in una recente ricerca nazionale (Scanagatta 2007, 144), alla domanda «dove ha imparato le cose che per lei sono più importanti nella vita?», ben il 60,23% degli intervistati ha risposto «nella sua famiglia», il 14,51% «nel lavoro», il 5,87% «a scuola/università».

 

 

Come emerga dal decimo rapporto sulla famiglia in Italia curato dal Cisf, nel 2006 il 93% degli italiani considerava la famiglia «molto importante» a fronte di un dato del 90% nel 1999 e dell’88% nel 1990. Sempre da questo rapporto emerge che circa il 92% della popolazione italiana riteneva nel 2006 di essere d’accordo con chi afferma che un bambino per crescere felice ha bisogno di una famiglia con un padre e una madre. Come è stato mostrato ormai da numerose ricerche, disagio giovanile e dispersione scolastica (cfr. Terenzi 2006) e successo formativo (Ribolzi 2003) sono connessi alla qualità delle relazioni familiari e delle reti sociali primarie, oltre che a fattori individuali e al clima scolastico (Scanagatta, Maccarini 2009; Donati, Colozzi 2006).

 

Qualora le famiglie non siano incapaci di offrire proposte di identità e di senso, più facilmente insorgono carenze, vuoti e crisi in quei ragazzi che, anche in virtù di fattori individuali, sono incapaci con le poche risorse che hanno a disposizione (come capitale umano) di gestire le sfide che la società complessa pone. Al contrario, famiglie portatrici di un forte capitale sociale, famiglie in cui gli individui investono insieme nelle relazioni familiari (i vantaggi individuali dipendono dall’agire in quanto membri dell’unità familiare) e sono capaci di interscambi significativi con l’esterno generano le condizioni migliori per il successo formativo. Le relazioni educative sono tanto più capaci di generare l’umano, quanto più è elevato il capitale sociale dei genitori e quanto più i soggetti coinvolti sono capaci di concepirsi in termini relazionali.

 

Il 7° Rapporto Cisf

 

Da quanto detto si può comprendere perché le trasformazioni morfologiche e socio-culturali importanti che hanno interessato negli ultimi anni la famiglia italiana, e che erano già state individuate in nuce nel settimo rapporto Cisf del 2001 su Identità e varietà della famiglia. Il fenomeno della pluralizzazione, incidano profondamente anche sulle dinamiche educative.

 

Tra il 2001 e il 2006 il numero complessivo dei matrimoni ha subito una significativa contrazione (-7,8%), soltanto in Slovenia e Lussemburgo ci si sposa meno che in Italia (4,1 matrimoni ogni 1000 abitanti, contro una media europea di 4,9 e contro un dato che nel 1972 era di 7,7 matrimoni per mille abitanti). I secondi matrimoni sono il 13,2% del totale. Ci si sposa meno, ci si sposa più tardi (32,8 anni gli uomini, 29,7 anni le donne), si fanno pochi figli (1,35 per donna, età media della donna al parto 31 anni). Il numero dei matrimoni religiosi rimane la scelta più diffusa (65,4%) anche se in calo rispetto al 2000 (quando erano il 75,3%).

 

La regione con la percentuale più bassa di matrimoni civili è la Basilicata (12,8%), quella con la percentuale più alta è Friuli-Venezia Giulia il Trentino Alto Adige (53,3%). Il comune capoluogo di provincia con la percentuale di matrimoni civili più alta d’Italia è Bolzano (78,9%), seguita da Siena (74,5%), Firenze (67,6%). L’Italia è anche il paese europeo con la più bassa incidenza dei divorzi (8 divorzi ogni 10.000 abitanti), in termini assoluti però il numero dei divorzi è aumentato in dieci anni del 74% e quello delle separazioni del 57%. I matrimoni in cui almeno uno dei due coniugi è straniero sono stati nel 2007 il 13,8% del totale (gli stranieri residenti in Italia sono il 5,8% del totale).

 

Dal 1993 al 2005 i bambini e i ragazzi fino a 17 anni che hanno entrambi i genitori che lavorano passano dal 36,3% al 43,4% e quelli con padre occupato e madre casalinga passano dal 45,2% al 36,1%. In Valle d’Aosta e in Emilia-Romagna si osservano le percentuali più alte di bambini e ragazzi con entrambi i genitori che lavorano, rispettivamente 67,1% e 59,5%, la Campania è la regione in cui è più diffuso il caso del padre occupato e della madre casalinga (52,8%). In Italia crescono anche (dal 6% all’8,2%) i bambini e i ragazzi che crescono con un solo genitore (a livello regionale, il dato più alto, 16%, si registra in Liguria).

 

Aumentano i figli unici (24,4%) e i bambini che hanno un solo fratello (52,9%) e diminuiscono i bambini che hanno 2 fratelli o più (22,7%). In Italia, al 1 gennaio 2008, c’erano 142,6 anziani (65 anni o più) ogni 100 giovani (che non hanno ancora compiuto i 15 anni): l’Italia è il paese più anziano di Europa (e in Italia la regione più anziana è la Liguria, la più giovane è la Campania). Questo dato appare particolarmente problematico se teniamo conto del fatto che la famiglia sembra oggi in difficoltà a generare quella alleanza tra generazioni senza della quale non esiste educazione e non esiste in senso proprio società.

 

I giovani (Censis 2002) interpellati sulla esistenza di trasmissione di cultura tra generazioni vorrebbero che ce ne fosse di più (35,1%), che ci sia ancora ma meno che in passato (26%), che ci sia oggi più che in passato (19%) non sanno rispondere (19,9%). I dati finora riportati sulla famiglia sono solo una faccia della medaglia, in Italia ci sono anche numerose esperienze di famiglie associate capaci di generare beni relazionali e di rispondere ai bisogni che emergono nella società nell’ottica di una autentica gratuità. In questo modo hanno anche la capacità di porsi come interlocutori delle istituzioni nella formulazione e nella realizzazione di buone pratiche (Osservatorio Nazionale sulla Famiglia, 2007).

 

AA.VV.

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