Lasciati guardare da Gesù

Un uomo piegato, mezzo morto, lungo la strada; si fermò, lo curò, lo fasciò, lo fece accogliere, lo mise nel programma dei suoi viaggi, non lo mollò più.

Lasciati guardare da Ges√π

da Quaderni Cannibali

del 07 gennaio 2010

 

C’è un banchiere tutto intento a contare i suoi soldi; passa Gesù e lo guarda (Lc 5, 27)L’iniziativa è di Gesù. E’ lui che osserva questo banchiere, questo esattore di tasse, di dazi, questo uomo indaffarato a cavare soldi e profitti.

 

 

La gente non lo guardava mai, gli toccava incontrarlo quando doveva ahimè pagare le tasse, soprattutto pagarle a Cesare, al popolo romano, all’oppressore, all’occupante. Non era degno di uno sguardo, di un apprezzamento, di una semplice curiosità; era scartato dalla considerazione di un qualunque uomo saggio. Guardare Levi, significava quasi stare dalla sua parte. Un pubblicano non meritava anche così poco. Tagliato fuori, dimenticato, escluso dal popolo eletto e ancor più da Dio.

E Ges√π lo guarda.

Quante persone non ti vogliono guardare; quando passi, si voltano dall’altra parte, non ti ritengono degno di stare alla loro altezza. Quando lo fanno i tuoi amici con te, resti male; è come se avessero deciso di liberarsi di te; quando lo fanno i compagni di lavoro, ti senti abbandonato. E tu spesso lo fai con i tuoi genitori, con quelli che non la pensano come te, con quelli che credi ti compromettano. Hai già deciso di buttare fuori dalla tua vita una parte di umanità. Gli immigrati, chi non ha la tua ricchezza da ostentare, chi ti chiede aiuto è già fuori dai tuoi sguardi da un pezzo. E’ difficile sicuramente fidarsi di estranei, ma è troppo sbagliato non riconoscere la comune dignità umana e rischiare un gesto di fratellanza.

Lo sguardo di chi ci incrocia è uno spazio vitale, per me e per lui. L’uomo vive o muore dello sguardo dell’altro. Dio quando ha creato il mondo lo ha guardato e si è entusiasmato, quando ha creato l’uomo lo ha guardato e lo ha amato. Così Gesù con il suo sguardo dice il suo amore, crea uno spazio nuovo di vita al peccatore incallito e gli apre nuove strade. Ha il coraggio di forzare la sua privacy, di offrire possibilità di uscita dal suo mondo.Quanti sguardi di Gesù ci sono nel vangelo!

Ges√π vide:

gli apostoli, quando li chiamò; da quello sguardo ricevettero una chiamata impegnativa, ma bella

la folla affamata e sbandata; si commosse e pregò il Padre per loro, perché avessero un guida e lui era disponibile a farla

un uomo coperto di lebbra: lo toccò, non si preoccupò di qualsiasi impurità potesse avere e lo guarì

il cieco che gli hanno portato davanti e lo prese per mano, gli parlò con la mano, lo rassicurò con la sua mano e gli diede la vista

lo Spirito Santo su di Lui; e ringraziò Dio Padre dichiarandosi disponibile a fare la sua volontà

la suocera di Pietro sofferente; e la rimise in piedi a servire

trambusto e gente che piangeva davanti a una casa piena di dolore per una morte; e risuscitò la figlia

un uomo piegato, mezzo morto, lungo la strada; si fermò, lo curò, lo fasciò, lo fece accogliere, lo mise nel programma dei suoi viaggi, non lo mollò più

il giovane ricco che se ne era andato molto triste; ne aveva ricevuto un no secco; voglio vita piena, non quella che mi dai tu, la mia vita piena non è del tuo genere; mi costa troppo. Gesù non ha smesso di guardarlo; s’è lasciato ferire da quel suo diniego.

Lo ha voluto vedere andar via; non è passato subito alla persona successiva in una fila di gente che non gli lasciava respiro; non è come noi che quando dobbiamo stringere al mano a una fila di persone già guardiamo al successivo ancor prima di guardare chi ci sta dando la mano.

No! il suo sguardo si è fermato su questa tristezza e si è detto: quanto è difficile per un ricco salvarsi, per un giovane pieno di sé, per un superbo autosufficiente, per un oppresso dall’idolatrie delle cose, delle persone da possedere, da sfruttare anziché da servire; quant’è difficile lasciarti guardare quando hai negli occhi il simbolo degli euro che li riempiono o la fame di sesso che li intorbida; quant’è difficile sperimentare libertà, volare, librarsi nel cielo azzurro della vita, entrare nel regno dei cieli.

Lasciati guardare da Gesù e creati un nuovo spazio vitale di libertà.

mons. Domenico Sigalini

http://www.dimensioni.org

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