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Lettera per l'inizio dell'anno scolastico

La vostra finalità educativa prioritaria sia sempre quella di farli sentire parte della stessa grande famiglia umana, dove la diversità è realmente considerata una risorsa a beneficio di tutti.


Lettera per l’inizio dell’anno scolastico

da Attualità

del 04 settembre 2010

          Rivolgo un saluto augurale all’intera comunità scolastica della nostra Diocesi, Città e Provincia di Trieste, all’apertura delle Scuole di ogni ordine e grado che impegna gli insegnanti, gli alunni, il personale e ovviamente le famiglie. In questo tempo in cui l’emergenza educativa è sotto gli occhi di tutti è doveroso che le persone che animano le istituzioni di ogni ordine e grado e le varie agenzie educative si dispongano a progettare i loro percorsi e la stessa didattica tenendo presente che questa situazione di crisi si può efficacemente affrontare con la ferma determinazione a finalizzare l’insegnamento a risposte di verità e di senso, per il bene di tutti, soprattutto dei bambini e dei ragazzi che riprenderanno il cammino scolastico.

A voi Insegnanti,

         che accompagnate i nostri ragazzi alla scoperta dei tesori del nostro patrimonio letterario, storico, matematico, scientifico, geografico, filosofico, artistico, linguistico, pedagogico, religioso ed etico, auguro che le vostre competenze e fatiche possano essere ben ripagate da un soddisfacente profitto, non solo scolastico. Di fronte alla crisi educativa che oggi più che mai si fa sentire, è importante la ricerca, da parte di tutti gli operatori culturali, di modalità interdisciplinari che facilitino concrete collaborazioni attive anche tra docenti e discenti, per un’educazione che interessi ogni ambito della formazione delle persone che sono inserite nel progetto scolastico, percorso insostituibile per la crescita di ogni persona e per il suo inserimento attivo nel tessuto della società civile.

          A voi, Insegnanti delle Scuole dell’infanzia, è affidato il compito di far sperimentare ai bambini che accanto alla famiglia vi sono altre realtà e persone con le quali relazionarsi nel gioco e nella conoscenza delle cose. Senza mortificare altre credenze religiose, non trascurate di coltivare nei bambini una genuina sensibilità religiosa, rispettosa delle nostre tradizioni culturali, fatte anche di segni e di festività.

          Agli Insegnanti della Scuola primaria raccomando di facilitare la reale comprensione della fraternità e dell’uguaglianza attraverso la cultura cristiana che si fonda in Dio, Trinità d’amore misericordioso, creatore e redentore di tutti. Nel contesto della globalizzazione si trovano oggi accanto bambini di etnie, culture e spiritualità diverse e non è certo impresa facile farli socializzare tra loro. La vostra finalità educativa prioritaria sia sempre quella di farli sentire parte della stessa grande famiglia umana, dove la diversità è realmente considerata una risorsa a beneficio di tutti.

          Agli Insegnanti delle Scuole Medie rivolgo il mio appello affinché aiutino i loro allievi a evolvere sul piano della vita affettiva e di relazione indicando e facendo sperimentare loro il valore dell’impegno e del sacrificio nello sviluppo di personalità umanamente ed eticamente ricche, per sé e per gli altri. La famiglia, la scuola, gli oratori, i ricreatori, gli ambienti sportivi e religiosi devono collaborare insieme così che i ragazzini possano ridimensionare il tempo e il senso che assegnano agli interscambi virtuali, perché vengono loro offerti luoghi e modi per apprezzare gli sport e le attività fisiche, la buona musica, le esperienze delle relazioni umane concrete e le opportunità di vita comunitaria.

          Invito gli Insegnanti delle Scuole Superiori a tener sempre molto presente il loro potere di influenzare gli interessi dei giovani per le varie discipline e anche l’orientamento dei loro allievi su temi etici, scientifici, sociali, religiosi, civici. Offrite ai giovani di Trieste il valore cardine della verità sulla persona e sul senso della vita; proiettateli nella dimensione responsabile e oblativa dell’amore; siate di fronte a loro testimoni di rispetto di ogni cultura, etnia e fede; di lealtà verso le Istituzioni; di attenzione verso chi è più debole o indifeso; di sapiente ascolto della retta coscienza che porta all’agire morale, degno della persona umana di ogni cultura, fede e tradizione.

A voi Studenti

          Invoco la protezione dei Santi Angeli del Signore sui piccoli della Scuola dell’infanzia, figli benedetti delle famiglie della nostra Trieste, appartenenti alle diverse religioni, culture ed espressioni linguistiche.

          A voi tutti alunni della Scuola Elementare giunga la mia benevolenza e particolare benedizione del Signore.

 

mons. Giampaolo Crepaldi

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