"Amiamo chi non è amato", edito da Emi con la prefazione del Papa, raccoglie due testi inediti...
del 26 luglio 2016
È stata pubblicata da poco in anteprima dal Corriere della Sera, la prefazione scritta da papa Francesco, del nuovo libro su Madre Teresa di Calcutta. La pubblicazione, realizzata dalla casa editrice Emi si intitola Amiamo chi non è amato, e raccoglie due interventi inediti pronunciati da Madre Teresa nel ’73, a Milano, incontrando giovani e religiose. Nella prefazione scritta appunta da papa Francesco, sono cinque le parole su cui si costruisce l’intera riflessione del pontefice: preghiera, carità, misericordia operosa, famiglia e giovani.
Pregare dunque come Madre Teresa, che iniziava ogni giornata con la partecipazione alla Santa Messa e concludeva con l’adorazione eucaristica.
La seconda parola, carità: “Farsi prossimo alle periferie degli uomini e delle donne – scrive il Papa – che incontriamo ogni giorno e provare compassione per gli ultimi nel corpo e nello spirito”.
Sulla misericordia operosa il Papa ricorda che con le opere di misericordia corporali e spirituali, siamo chiamati a prenderci cura di ogni uomo. “Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina”.
Quarta parola, famiglia. È qui che “impariamo da mamma e da papà – si legge nel testo – a sorriderci, a perdonarci, accoglierci, sacrificarci gli uni per gli altri, donare senza pretendere nulla in cambio, pregare e soffrire insieme, gioire e aiutarci reciprocamente”, come ci invita Madre Teresa.
E infine una parola per i giovani, che vedrà la settimana prossima alla Gmg di Cracovia. Il Papa li invita ad essere: “Costruttori di ponti per spezzare la logica della divisione, del rifiuto, della paura gli uni degli altri” e a mettersi al “servizio dei poveri”. Li esorta ad “affrontate con coraggio la vita, che è dono di Dio” e a “non farsi rubare il futuro che è nelle loro mani”. Nel libro Madre Teresa – che Francesco proclamerà santa il prossimo 4 settembre – afferma che la “malattia più grave non è la lebbra o la tubercolosi, ma la solitudine. Questa è la causa di tanti disordini, divisioni e guerre che oggi ci affliggono”.
di Ida Giangrande
tratto da: http://www.puntofamiglia.net
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