[...]Il nichilista ha una priorità: deve chiedere all’altro di silenziare, di tacitare il suo cuore, per non sentire il pulsare che potrebbe risvegliare il suo essere dal bunker, perché ciò metterebbe tutto in discussione.
di Vincenzo Rizzo, tratto da ilsussidiario.net
Nella filosofia russa emerge il nesso inscindibile tra nichilismo e moralismo. Un nesso che oggi ritorna e trasforma ogni capriccio individuale in diritto
Chi è il nichilista? Chi fa a meno del proprio cuore e delle sue esigenze fondamentali, chiudendo la partita della propria vita nell’angusto sottosuolo (Dostoevskij) o nella tana (Kafka) di una mente ristretta. Il soggetto si posiziona in una sorta di auto–claustrazione solipsistica, perché ritiene di avere un sapere sulla sua esistenza, pensando altresì di poter strutturare un ordine intelligente personale e/o sociale capace di gestire meglio la realtà.
Quando la vita però reclama i suoi diritti, continua a leggere
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