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Liberi e svegli a pregare (Lc 21, 25-28.34-36)SERIE: Dio non ci abbandona mai

Hai un capitale di bontà che nemmeno tu conosci, hai una capacità di sognare vita bella e felice, che spesso non valorizzi; hai nel cuore un desiderio di infinito che credi sia irrealizzabile. Invece Gesù dice...


Liberi e svegli a pregare (Lc 21, 25-28.34-36)SERIE: Dio non ci abbandona mai

da L'autore

del 14 dicembre 2006

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Ci prende spesso la paura: la paura di perdere il posto di lavoro e di ricominciare a girare e cercare; paura di perdere l’amore della nostra vita, perché niente è più sicuro, anche a sessant’anni uno vuol cambiare, crede che i sentimenti si possano vendere e mettere all’asta; paura perché non abbiamo la coscienza a posto e non riusciamo a toglierci il rimorso del male commesso; paura perché vediamo un futuro nero per le giovani generazioni…

Non temete: c’è uno spazio di grande libertà che Dio ci regala. Non siamo abbandonati, ma cercati e inseguiti dall’amore di Dio. Ma come sempre nella vita non puoi stare con le mani in mano a subire gli eventi, ad adattarti a tutto, a lasciarti definire la vita dalla pubblicità o dall’opinione della piazza, a seguire la corrente; devi riscoprire la bellezza e la forza della tua stessa umanità.

Hai un capitale di bontà che nemmeno tu conosci, hai una capacità di sognare vita bella e felice, che spesso non valorizzi; hai nel cuore un desiderio di infinito che credi sia irrealizzabile. Invece Gesù dice che occorre stare svegli sempre nella vita. Occorre fare da sentinelle, essere gente che continua a guardare all’orizzonte, che cerca posti sempre più alti per allargarlo, per intuire che Dio è sempre alle porte, è qui; occorre avere sentimenti di attesa, non di sconforto.

C’è una azione che sconfigge la paura e tiene desta l’attesa: la preghiera. Dice Gesù che occorre pregare sempre, senza stancarsi. Pregare è affidarsi, è sapere che Dio non manca mai agli appuntamenti della vita e della storia, che Dio scava nella nostra esistenza sete di lui, bontà, sentimenti di amore e concordia, sprazzi di speranza e di luce nel buio che spesso ci assale. Tutti i cristiani che hanno subito persecuzioni, hanno trovato nella preghiera la forza. E’ come se nel buio si accenda una luce, nel dolore insopportabile ti nasca una forza, nella nebbia ti si affianchi un amico che ti guida.

Proprio perché Dio ci ha creati e non ci ha buttati nel mondo a caso, noi lo attendiamo come felicità vera della vita. Non siamo nella solita fila davanti a uno sportello o a una porta per entrare ad accodarsi a un’altra fila e a un’altra ancora. Arrivare a fare il check in e poi sentirti dire che l’aeroporto è chiuso. La nostra è una strada difficile, ma sicura che ci porta a Dio e lui su questa strada si fa incontrare.

Per me Dio non ci abbandona mai!

mons. Domenico Sigalini

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