Ma che bello, ma che buca! da Giovani per i Giovani

Elenchiamo le nostre cotte...ma mi raccomando senza dimenticare nulla

Ma che bello, ma che buca! da Giovani per i Giovani

da GxG Magazine

del 12 gennaio 2003

Noi passiamo dall’essere degli individui ad essere persone nel momento in cui lasciamo che la nostra vita sia amplificata dall’incontro con gli altri. Come rendere “potabile” questo modo di esprimersi?

 

 

Potremmo paragonare l’individuo ad una nota musicale. Il suo timbro e la sua tonalità la fanno unica e nella sua unicità essa racchiude una ricchezza. Ma questa ricchezza è limitata nella sua espressione fino a quando questa nota non viene suonata in accordo con altre.

 

 

Nessuno può pensare di realizzare una sinfonia con una nota sola. Occorrono varie note e diversi accordi. La sinfonia della nostra umanità é l’incontro delle persone. La nostra individualità viene amplificata, potenziata, completata nell’incontro gratuito con gli altri. Questo incontro mi fa diventare una persona e cioè una battuta fondamentale della sinfonia dell’umanità, di cui io faccio parte con il mio timbro e la mia tonalità, che vengono valorizzati dall’incontro e dal LEGAME con il timbro e la tonalità altrui.

 

 

Il legame indica l’aspetto più profondo del nostro stare con gli altri: l’affettività.

 

 

La nostra capacità di amare è l’aspetto più straordinariamente catalizzante per la nostra persona. L’amore ci scombussola dalla punta dei capelli, per chi ce li ha, alla punta dei piedi. Basti pensare ai periodi di grande euforia che accompagnano una relazione sentimentale oppure i momenti di “buca” totale che seguono il cessare di un rapporto, o il fatto di non essere considerati da chi amiamo. Quando uno non ha la ragazza si sente un po' minorato. Se poi la ragazza o il ragazzo giusto sembra tardare ad arrivare cominciano le “pare” da neuro. Perchè i nostri affetti hanno la capaità di renderci la vita piena oppure di svuotarla.

 

 

Perchè l’amore tanto è profondo nel positivo tanto è lacerante in negativo?

 

 

Perchè l’amore è il gusto pieno della vita, ne è l’essenza, la pienezza, la travolgente eccedenza.

 

 

L’affettività prende tutti i miei rapporti. Non crediamo di vivere bene il rapporto con la ragazza se non sappiamo riconciliarci e vivere bene il rapporto con i nostri genitori, con i fratelli o le sorelle, con chi ci vive attorno e, in qualche modo entra nel cerchio dei nostri affetti.

 

 

Siamo un continuo e perciò i nostri rapporti si influenzano e si completano. L’amore colma la vita e ci rende fino in fondo figli di Dio. Ma dobbiamo affrontare il tema affettivo chiedendoci, con tranquillità quali sono le cose che non sono chiare o serene nei nostri rapporti con gli altri. Non è vero che laffetto della mia “gigugin” basta a sistemarmi l’esistenza, se io sono un pozzo senza fondo dal punto di vista affettivo prima o poi esaurirò anche la mia povera amata. Se il rapporto con i miei non è chiaro spacco anche il rapporto con gli altri....

 

 

L’affettività esige conoscenza di sè, capacità di guardarsi dentro, capacità di crescere, di lasciarsi correggere, di perdonare e di lasciarci perdonare... L’amore vero è il frutto di un cammino faticoso ma entusiasmante.

 

 

“Amare è sapersi entusiasmare per qualcuno senza rubargli nulla, anzi lottando per la sua felicità.”

don Nicola Munari

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