Ci sono serie TV che con le loro trame ci raccontano storie avvincenti, che parlano a noi e ci aprono a diverse riflessioni, oltre a farci tenere incollati con il fiato sospeso nei nostri divani. Questo mese vi segnaliamo la serie Mare fuori
Non importa se siamo dietro le sbarre, ma c’è un unico cielo sotto cui possiamo unirci e soprattutto un orizzonte a cui rivolgere i nostri sguardi: il Mare è lì fuori che aspetta. Lui non ha fretta, non segue le logiche e i tempi degli uomini ma è lì, che non si ferma e aspetta solo il momento giusto per prenderti e portarti con sé, in un viaggio che supera i confini e ti permette di sognare di essere chiunque tu voglia essere, di trasformarti ed evolverti. Con lui, grazie a lui.
Anno di uscita
2020-in corso
Genere
drammatico, sentimentale, adolescenziale
Serie ed episodi
3 stagioni
36 episodi (60 min)
Carmine Di Salvo e Filippo Ferrari vengono arrestati lo stesso giorno a Napoli, ma sembrano non avere nulla in comune: il primo sogna di diventare un parrucchiere professionista, pur essendo nato in una famiglia camorrista napoletana dalla quale vorrebbe solo scappare per costruirsi un futuro onesto; il secondo, in vacanza nel capoluogo campano con tre amici, è un promettente pianista nato in una famiglia molto benestante di Milano. I due adolescenti vengono rinchiusi nel carcere minorile di Napoli: se Carmine, nato nel mondo della criminalità, ne conosce perfettamente le regole, per Filippo invece è come essere atterrato su un altro pianeta di cui fatica persino a comprendere il linguaggio. Entrambi vengono subito notati dal detenuto Ciro Ricci, figlio di un boss camorrista e affermatosi anch'egli come capo tra le mura del penitenziario, che inizia a tormentarli con l'aiuto dei suoi fedelissimi. Nel settore femminile giunge invece Naditza, una zingara fattasi arrestare di proposito per l'ennesima volta con lo scopo di sottrarsi alla volontà dei genitori, colpevoli di voler imporre un matrimonio combinato come da tradizione del popolo rom.
I detenuti hanno storie particolarmente difficili: alcuni provengono da famiglie criminali e non hanno alcuna intenzione di cambiare vita; altri hanno commesso degli errori perché esasperati da soprusi e maltrattamenti; altri ancora, nati in famiglie oneste, hanno subíto il fascino del cosiddetto "sistema" e l'illusione dell'agiatezza che esso garantirebbe.
A cercare di far capire ai ragazzi che è possibile cambiare radicalmente strada e vivere onestamente ci sono: la direttrice Paola Vinci, il comandante della polizia penitenziaria Massimo Esposito, l'educatore Beppe Romano e le varie guardie. Ciascuno di loro, a proprio modo e con metodi differenti, cerca di dimostrare ai giovani detenuti che una via diversa è sempre possibile.
Mare Fuori è l’intreccio di diverse linee narrative, diversissime per l’esattezza. Tanti fili e molti destini che difficilmente – in un’altra vita – si sarebbero potuti incrociare, riescono a convergere in un carcere, il luogo simbolo della privazione della libertà che però contrasta con l’immensità del mare che si vede dalle sbarre delle sue finestre.
Mare Fuori è la Voce di tutti i giovani ragazzi e ragazze che vivono questa reclusione forzata e che sono chiamati a riflettere sui propri errori, sulle proprie scelte sbagliate e sulle possibilità di redenzione che li aspettano una volta usciti, quando avranno una seconda possibilità. È la storia dell’adolescenza, così diversa per tutti loro e così simile al tempo stesso. Emozioni amplificate e spesso inesprimibili a parole oppure gesti impulsivi, sconsiderati e un po’ folli.
Prima di potersi aprire agli altri, i protagonisti di Mare Fuori aprono una finestra anche sulla propria interiorità, accettando i bui che spaventano e, nella migliore delle ipotesi, anche cercando di individuare anche solo un piccolo spiraglio di luce a cui aggrapparsi. Il viaggio è non solo relazionale ma anche e soprattutto personale. Solo quando uno di loro accetta di guardarsi dentro, allora anche il suo rapporto con il mondo circostante cambia e si fa più intenso.
Mare Fuori riesce a raccontarci relazioni e legami che sono al tempo stesso connessi al contesto in cui sono nati e indipendenti da quest’ultimo. L’amore è comunque forte, potente, come quello dei giovani adolescenti. Ti prepara a fare follie, non sentire scuse e vuole sbarazzarsi della razionalità. Così come l’amicizia che lega alcuni dei personaggi di questa storia va al di sopra di tutto, al di là delle differenze abissali, linguistiche, culturali.
Ognuno di loro non abbandona mai la sua essenza e, contemporaneamente, si trasforma inesorabilmente perché dopo questa esperienza niente potrà più essere lo stesso. Le promesse fatte, le bugie dette, gli sguardi scambiati: tutto è diverso una volta varcata la soglia dell’IPM. A dimostrarlo non sono solo i giovani ragazzi e ragazze ma anche le loro guide, gli educatori come Beppe e Il Comandante Massimo. A cambiare la propria visione delle cose è anche la nuova preside Paola, toccata profondamente dalle situazioni vissute a contatto con il dolore e la difficile gestione di ogni dinamica che avviene tra i ragazzi.
Questa serie si rifiuta di assecondare il bisogno di far trionfare il Bene ad ogni costo per assecondare gli standard del pubblico per cui è stata concepita perché punta a qualcosa di più. Durante la storia raccontata episodio dopo episodio, sperimentiamo la difficoltà del contesto, intrisa di cultura della violenza, dell’omertà e di assurdi comportamenti concepiti come naturali e assodati, nell’ottica di una criminalità organizzata che non conosce età.
Mare Fuori – al contrario di ciò che potrebbe sembrare a chi non si è soffermato bene a comprenderla – non è la storia di una Napoli rassegnata o di una città che si è arresa. Bensì quella che, al contrario, anche nella peggiore delle circostanze e delle brutture della mafia, riesce a trasmetterci speranza. Da questo punto di vista, la sigla ha contribuito in gran parte a far girare la serie sui social e ad aumentare in maniera esponenziale il numero dei suoi spettatori.
Fonte: hallofseries
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