In 11 mesi 499 corpi di migranti sono stati ripescati nel Canale di Sicilia, 1.446 risultano dispersi secondo i superstiti, mentre 91 mila persone sono state salvate e mezzo migliaio di scafisti arrestati.
In 11 mesi 499 corpi di migranti sono stati ripescati nel Canale di Sicilia, 1.446 risultano dispersi secondo i superstiti, mentre 91 mila persone sono state salvate e mezzo migliaio di scafisti arrestati. È il bilancio ufficiale di Mare Nostrum reso noto ieri alla Camera dal ministro degli Interni Angelino Alfano che ha inoltre confermato che Frontex plus partirà a novembre con compiti diversi e una più ridotta area di intervento – al confine con le acque libiche – rispetto ai salvataggi di Mare Nostrum, ormai prossima a concludersi. Alfano ha tenuto la relazione e delineato il futuro dei soccorsi in mare ai profughi mentre Tv2000 annunciava che il pomeriggio del prossimo 1 ottobre Papa Francesco riceverà in udienza privata in Vaticano un gruppo di eritrei sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre dello scorso anno al largo di Lampedusa. Due settimane dopo quella tragedia, il 18 ottobre 2013, il governo fece partire Mare Nostrum allo scopo di prevenire altri disastri. Il titolare del Viminale ha indirettamente risposto a chi – Lega Nordin primis – sostiene che l’operazione abbia invece fatto aumentare le vittime. Infatti la certezza di trovare una nave militare italiana davanti alle coste libiche avrebbe spinto i trafficanti a far partire i profughi su carrette malridotte.
«In realtà – ha sottolineato Alfano – un paragone con gli anni precedenti – nel 2011 e nel 2012 furono 69 i cadaveri recuperati – è impossibile in quanto negli anni scorsi non era schierato in mare il dispositivo attuale».
Ricordando che la missione ha consentito anche l’arresto di 500 scafisti, ha poi ribadito che Mare Nostrum è «insufficiente a fronteggiare le migrazioni che hanno assunto carattere strutturale in seguito a fatti di portata storica». Perciò il governo «ha chiesto a più riprese che l’Italia fosse assistita dagli altri paesi Ue», ottenendo dalla Commissione europea la partenza, ai primi di novembre, di Frontex Plus. Il ministro ha confermato quanto scritto da Avvenire, che cioè la nuova missione porterà a un «progressivo disimpegno» di Mare Nostrum, nata come «operazione emergenziale per evitare nuove sciagure». Frontex Plus avrà nuove regole di ingaggio, limitandosi al controllo delle frontiere con l’impossibilità di intervenire oltre le acque territoriali e, quindi, in acque internazionali. Avrà poi l’obbligo di distruggere subito i natanti sequestrati alle organizzazioni criminali.
Per il deputato del Pd Edoardo Patriarca, componente della Commissione Affari Sociali va chiarito chi interverrà nelle acque extraeuropee, «visto che la Libia non dispone di mezzi di assistenza e non riesce a fermare chi parte dalle proprie coste». Per Patriarca è «urgentissimo che l’Alto commissariato per i rifugiati sia messo nelle condizioni di operare pienamente in Libia». Definendola «idea interessante», Alfano ha inoltre aperto alla richiesta di una banca dati governativa delle persone scomparse nelle tragedie migratorie del Mediterraneo chiesta dall’onorevole Lia Quartapelle e sostenuta da molte ong. L’unico dato approssimativo esistente parla di 23 mila dispersi in 14 anni nelle acque a Sud della Fortezza Europa. Ieri ha infine preso il via in Commissione Affari costituzionali la proposta di legge per istituire il 3 ottobre la «Giornata della memoria» di queste stragi.
Paolo Lambruschi
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