Maria: l'astro più brillante da Giovani per i Giovani

Nella vita di don Bosco Maria è una presenza costante. Nel sogno dei nove anni gli viene consegnata come maestra e le parole con cui l'uomo maestoso gliela affida sono pregnanti: «Sotto la sua guida si diventa sapienti, ma senza di lei anche chi è sapiente diventa un povero ignorante». Questa convinzione è radicata in don Bosco perchè...

Maria: l'astro pi√π brillante da Giovani per i Giovani

da GxG Magazine

del 02 ottobre 2009

Nel mare della vita, guardare a questa stella conduce ancora a un porto sicuro?

Don Bosco e l’Ausiliatrice

 

Nella vita di don Bosco Maria è una presenza costante. Nel sogno dei nove anni gli viene consegnata come maestra e le parole con cui l’uomo maestoso gliela affida sono pregnanti: «Sotto la sua guida si diventa sapienti, ma senza di lei anche chi è sapiente diventa un povero ignorante». Questa convinzione è radicata in don Bosco perché ne ha fatto tante volte esperienza. Quel sogno di cui all’inizio intuisce solo qualcosa, a poco a poco racconta la trama profonda della sua vita. Che Maria sia la guida per la sapienza lo imparano anche i suoi ragazzi, apprendendolo dalla sua predicazione, ma molto più dalla sua testimonianza e dal clima di fede della sua casa. La vita di preghiera e la liturgia a Valdocco sottolineano in modo speciale le feste mariane proprio per indicare ai giovani una via maestra alla santità. Non è un caso il fatto che l’inizio dell’oratorio sia collocato proprio un 8 dicembre – in occasione della solennità di Maria Immacolata – e con «un’Ave Maria».

Se guardiamo alla biografia degli ultimi tempi, colpisce l’intensità della sua riconoscenza a Maria durante la celebrazione dell’eucaristia al Sacro Cuore a Roma. Dovendo spiegare perché quel giorno il pianto spesso l’aveva interrotto, dirà che solo allora capiva quanto Maria aveva condotto la sua vita, e si rammaricava di non aver avuto più fiducia in lei. In realtà don Bosco ha considerato veramente Maria una maestra e una madre insostituibile e potente, vera ausiliatrice oltre che ispiratrice di tutte le sue attività. Avendo bisogno a Valdocco di una chiesa più grande, progetta la basilica ed è miracoloso, dicono alcune testimonianze dell’epoca, come sia riuscito a costruirla in poco tempo e senza risorse. La basilica di Maria Ausiliatrice è pagata, infatti, quasi interamente dalle offerte per ringraziare di una grazia ricevuta. Don Bosco stesso ha affermato che Maria si costruiva la sua casa. Quella con don Bosco è dunque una stretta collaborazione: anche Maria lo considera un figlio carissimo, esaudisce le sue richieste, rende efficaci le sue benedizioni.

Don Bosco non edifica solo un monumento di mattoni a Maria: segno della sua riconoscenza è soprattutto “il monumento vivo” dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. È il modo più concreto per permettere alla sua “benefattrice” di continuare a operare, di arrivare a tante giovani, il modo per darle la possibilità di contare su donne disposte a lasciarsi prendere per mano. Un progetto che più di altri vede proprio l’intervento di una presenza dall’alto ma che non per questo gli costerà meno fatica.

 

Nell’opera di don Bosco

 

 Nell’opera educativa di don Bosco la figura dell’Immacolata ha un ruolo speciale: educare i ragazzi alla purezza, alla fedeltà, al coltivare fin da giovani una vita buona. L’Immacolata, che in fondo è frutto dell’amore preventivo di Dio, diventa la maestra del suo stile educativo. Don Bosco insegna con il suo esempio e la sua confidenza in lei a chiederne l’intercessione, a fare l’esperienza di esserne i figli e di accoglierla come madre (e per dei ragazzi spesso orfani assumeva una valenza importante proprio dal punto di vista esistenziale). Invita a guardare a lei per invocare l’aiuto nell’affrontare la lotta e conseguire la vittoria sulle proprie resistenze interiori, nell’aprire il cuore, nel crescere nell’umiltà e nella disponibilità al progetto di Dio: è la proposta di lasciarsi attirare da un ideale di limpida bellezza. Il titolo di Ausiliatrice unificherà l’aspetto della maternità e dell’intercessione: Maria è madre della Chiesa e aiuto potente anche e soprattutto nei tempi difficili della fede, come lo erano alcune situazioni storico sociali del tempo. La scelta del modo in cui rappresentare Maria nel quadro della Basilica racchiude tutta la fiducia e confidenza del santo in colei che è la Regina degli apostoli e dei santi.

Maria di Nazareth, roba da vecchiette?

 

Per alcuni, parlare oggi di Maria sembra qualcosa di obsoleto, da “cristiani di un’altra epoca”, di devozioni lontane dalla “sensibilità moderna”. Basterebbe conoscere con un po’ di attenzione la figura di questa donna per accorgersi di quanto invece sia vicina e affascinante. È una donna coraggiosa, non prigioniera di una religiosità formale o di qualche ristrettezza culturale del suo tempo, allo stesso tempo fedele alla vera tradizione del suo popolo, accogliendo in profondità le esigenze dell’obbedienza alle iniziative di Dio. Sa fidarsi in una grande libertà di spirito: in quel primo sì pronunciato a Nazareth, che le potrebbe procurare una lapidazione o almeno molte

incomprensioni dal suo Giuseppe, si coglie la libertà interiore di lasciarsi condurre, di lasciarsi “dare forma” dalla potenza dello Spirito, fino a dilatare il proprio amore e il proprio corpo ad ospitare il Figlio di Dio che in lei diventa Figlio dell’uomo. È una donna dal cuore grande per accompagnare quel figlio così suo e così “altro”, carne della sua carne e carne misteriosa. Sapeva bene quale Parola l’aveva resa madre. Un cuore, il suo, che sa custodire, meditare, stare accanto porgendo i gesti più semplici e quotidiani di un pasto o di una carezza. È un cuore che sa essere forte anche nel ruolo più esigente della madre che cerca il figlio che non si trova o si preoccupa di quello che la gente dice quando lo considera un predicatore stravagante. È madre che si lascia mettere da parte, quando Gesù diventa sempre meno “suo” e sempre più “consegnato nelle mani degli uomini”. Diventa discepola e beata non per ragioni biologiche ma per la sua disponibilità a lasciarsi condurre. È una grande viaggiatrice, non solo per le strade che portano da Nazareth a Betlemme, in Egitto e poi in tanti pellegrinaggi a Gerusalemme, ma soprattutto di un pellegrinare interiore, nella fede. Maria è condotta sempre un po’ più in là, sempre un po’ più espropriata di se stessa, anche lei sempre meno “sua” e sempre più donata. Fino a giungere a quel monte, il Golgota, dove ritta ai piedi della croce, soffre con suo figlio il dolore che salva l’umanità. Perde Lui, perde se stessa. «Donna ecco tuo figlio», «Figlio ecco tua madre». Nel buio di quel dolore, splende l’amore della madre. Gesù dona tutto ciò che di più prezioso ha. Maria, la madre che ha educato il Figlio di Dio tra gli uomini, diventa madre degli uomini per educarli nell’essere figli di Dio. Quanto grande questo viaggio, quanto esigente. Un viaggio di obbedienza, ma tutt’altro che passiva. La sua è un’obbedienza così attiva che le chiede di collaborare con tutta la sua sensibilità e tutta la sua

libertà, che le fa mettere tutte le sue energie a servizio del progetto di Dio; un’obbedienza così attiva che tutta se stessa è protesa nel dono. È il sì di cui Dio aveva bisogno per rivelarsi.

 

Via sicura?

 

È un sì simile a quello di Maria che il Signore attende da ogni uomo e donna per poter incidere ed entrare nella storia, per realizzare ogni suo progetto d’amore. Le grandi opere di Dio

nascono nelle profondità segrete delle richieste udite nel cuore. La consegna totale di sé apre a Dio la possibilità di tessere una relazione d’amore di cui Maria e i santi ci raccontano gli esiti. Maria, la creatura umana che più splende nel cielo dei santi è, in questo cammino, via sicura verso Gesù. Lei che a Cana ha detto ai servi «fate quello che vi dirà», ancora oggi diventa guida, maestra, ausiliatrice per chi le si avvicina. Lei che ha attraversato la fatica e lo stupore del cammino di fede, diventa oggi per ognuno compagna di viaggio, stella polare, conforto nel buio. Solo chi non la conosce può pensarla come una reliquia del passato da lasciare tra la polvere e le ragnatele. «Lei è qui e cammina tra voi» insiste don Bosco a Nizza nella sua ultima visita alle Figlie di Maria Ausiliatrice. E quando si riporta il suo messaggio, pronunciato con un filo di voce, parafrasandolo con un più generico «la madonna vi vuole bene ed è contenta di voi», insiste: «No, no, è proprio qui e cammina tra voi». Anche oggi Maria è qui. E vuole essere madre e maestra, vuole condurre a Gesù.

 

 

Nel mare della vita, guardare a questa stella conduce ancora a un porto sicuro?

sr Francesca Venturelli

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