Martedì 27 agosto 1957

da L'autore

del 30 novembre 2009

 

Offro la mia vita per la salvezza dei miei

 

Martedì 27 agosto

 

Sempre male al braccio, con in pi√π un reumatismo alla gamba destra. Eccomi a mal partito e assai snervato. Non posso fare nulla e ho la tendenza a brontolare.

Fa freddo, è piovoso, e questo non aggiunge niente al mio ottimismo.

Non sono nella notte totale, ma non traggo molta consolazione dalla preghiera. Quel mondo che mi si era fatto così vicino, è di nuovo lontano, e ho un bel ricercarlo; non lo trovo più.

 

Comunque, perseveriamo. Amerei tanto che anche i miei congiunti potessero orientare le loro preghiere a questo proposito, ma non ne hanno voglia.

 

Io parlo del cielo, essi mi rispondono terra. Se domando a Pierrette di fare un piccolo sforzo per trovare la fede, mi risponde: Macché. Però è il   solo mezzo per lei di cavarsela. Non lo vede ancora. Vuole sì considerare la fede come un mezzo per vivere, forse, un po' più in pace, ma assolutamente non come un fine. DÌ qui l'inutilità di ogni tentativo. La sua ora verrà bene un giorno! Solamente che, con le sue pesanti responsabilità, più presto sarà, tanto meglio.

 

Il Signore l'attirerà quando Egli vorrà; io non posso che pregare per lei. Sarà forse dopo la mia morte? Tutto cammina come una reazione a catena, gli uni pagano per gli altri, e gli altri sono salvati per mezzo di quelli. Se il chicco di grano non muore, resta solo, ma se muore, porta molto frutto [Gv 12,24]. Hic est digitus Dei. [V'è qui il dito di Dio: [cf Lc 11,20].

 

Ecco dov'è la misericordia del Signore: Egli mi salva, mi da la luce dello Spirito Santo affinchè io sappia perché muoio, e perché offrendo questa morte io possa salvare altri membri della famiglia. I conti saranno saldati lassù, e io avrò un bel posto. Mi vedo assai bene da eletto con una bella veste bianca e circondato dì luce: farò dei sorrisi a tutto il cielo,e gli angeli verranno a felicitarmi d'essere divenuto un eletto. Sarà proprio la prima cosa in cui riuscirò nella mia vita! Finora sono sempre stato respinto; ma fortunatamente è la cosa principale. Che serve all'uomo guadagnare il mondo, se viene a perdere l'anima. [Mt 16,26].

 

Ho appena letto l'Apocalisse, l'ho capita meglio e mi sono maggiormente convinto dell'orrore dell'inferno. Maledetti per l'eternità! Qual è l'insensato che non medita su queste poche parole?

 

Jacques Fesch