MESSAGGIO D'APERTURA DEL BICENTENARIO

√Ångel Fern√°ndez Artime, Rettor Maggiore, in occasione del Anno Bicentenario della Nascita di Don Bosco ha mandato un messaggio a tutta la Famiglia Salesiana e ai giovani: «È un anno giubilare per tutto il Movimento Salesiano che, in vario modo, fa riferimento a Don Bosco...».

MESSAGGIO D'APERTURA DEL BICENTENARIO

 

MESSAGGIO D'APERTURA DELL’ANNO DI CELEBRAZIONE

DEL BICENTENARIO DELLA NASCITA DI DON BOSCO

di Ángel Fernández Artime, sdb

Rettor Maggiore

 

199 anni fa, un giorno come oggi, veniva al mondo un bambino, Giovanni Melchiorre Bosco, proprio in queste stesse colline, figlio di umili contadini.

Oggi noi, volendo dar inizio al Bicentenario di questo storico evento, rendiamo grazie a Dio per il suo mirabile intervento nella Storia, e ancor più in concreto in questa storia, incominciata sulle colline dei Becchi.

 

Nel primo articolo delle Costituzioni della Congregazione Salesiana, si dichiara che “Con senso di umile gratitudine, crediamo che la Società di San Francesco di Sales è nata non da solo progetto umano, ma per iniziativa di Dio... Lo Spirito Santo suscitò, con l’intervento materno di Maria, Don Bosco. Formò in lui un cuore di padre e maestro, capace di una donazione totale (...), e la Chiesa ha riconosciuto in questo l’azione di Dio, soprattutto approvando le Costituzioni e proclamando Santo il Fondatore”.

Il carisma salesiano è un regalo che Dio, attraverso Don Bosco, ha fatto alla Chiesa e al Mondo. Si è formato nel tempo, fin da quando stava seduto sulle ginocchia di Mamma Margherita, poi con l’amicizia di buoni maestri di vita e, in particolar modo, nella vita quotidiana in mezzo ai giovani.

Oggi ci troviamo qui come Famiglia di Don Bosco, Famiglia Salesiana, accompagnati da tante autorità civili ed ecclesiastiche, amici di Don Bosco, e giovani. Sulle stesse colline che l’hanno visto nascere, proclamiamo l’inizio delle celebrazioni di questo Bicentenario della nascita del nostro “padre e maestro”, che avrà, come punto di arrivo, dopo tre anni di preparazione e uno di celebrazioni, il prossimo 16 agosto del 2015, quando festeggeremo i duecento anni della sua presenza nella Chiesa e nel mondo intero, per il bene dei giovani.

 

Il Bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco è un anno giubilare, un’ “anno di grazia”, che vogliamo vivere come Famiglia Salesiana con un senso di gratitudine al Signore, con un senso di umiltà ma anche di grande gioia, consapevoli che è stato il Signore a benedirci con questo bellissimo movimento spirituale apostolico fondato da Don Bosco e sotto la guida di Maria Ausiliatrice, che chiamiamo oggi “Famiglia Salesiana”.

È un anno giubilare per più di trenta gruppi che fanno già parte di questa nostra grande Famiglia, e per molti altri che, ispirandosi a Don Bosco, al suo carisma, alla sua missione e spiritualità, sperano presto di entrare a farne parte.

È un anno giubilare per tutto il Movimento Salesiano che, in vario modo, fa riferimento a Don Bosco con le proprie iniziative, azioni, proposte, e nel proprio cammino condivide la spiritualità e gli sforzi per il bene dei giovani, in particolar modo per quelli più sfortunati.

 

Questo Bicentenario vuole essere per tutti noi, e in particolar modo per il mondo salesiano, non solo un momento di festa senza riferimenti trascendentali, ma una preziosa occasione che ci è offerta per guardare al passato con gratitudine, al presente con speranza, e per sognare il futuro di missione evangelizzatrice e educativa della nostra Famiglia Salesiana con forza e novità evangelica, con coraggio e sguardo profetico, lasciandoci guidare dallo Spirito che sempre ci sarà accanto nella ricerca di Dio.

Crediamo che questo Bicentenario sarà realmente un’opportunità di vero rinnovamento spirituale e pastorale per la nostra Famiglia, un’occasione per rendere più vivo il carisma e rendere più attuale Don Bosco, come lo è sempre stato per i giovani. Crediamo che sarà un’opportunità per vivere con rinnovata convinzione e forza la Missione che ci è stata affidata, sempre per il bene dei bambini e delle bambine, degli adolescenti e dei giovani di tutto il mondo, in special modo quelli che ne hanno più bisogno, i più poveri e i più fragili.

Il Bicentenario sarà anche un tempo in cui, come Famiglia Salesiana, continueremo, sull’esempio di Don Bosco, il nostro cammino verso le periferie fisiche e umane della società e dei giovani.

Come già fu con Don Bosco, l’anno del Bicentenario che celebriamo, e il cammino successivo che dovremo percorrere, deve essere per tutti noi, Famiglia Salesiana, un tempo in cui apportare con grande umiltà quello che fa parte della nostra essenza carismatica: il nostro impegno a leggere le realtà sociali, soprattutto quelle giovanili, che oggi ci coinvolgono; il nostro impegno, con intenzioni chiare, a favore dei giovani emarginati o che sono a rischio di esserlo; la nostra fede e piena fiducia in loro, in ogni ragazzo e ragazza, nelle loro possibilità e capacità; la nostra certezza della bontà dei loro cuori, qualunque sia stato il loro passato, facendo conoscere l’opportunità che hanno di essere proprietari e protagonisti dei loro sogni, stando loro accanto se ce lo permettono, per poterne sviluppare al massimo i talenti, la loro vocazione pienamente umana e cristiana.

Infine, questo Bicentenario deve essere anche il ricordo di tante donne e uomini che hanno partecipato con grande passione a questo progetto, incominciato da Dio in Don Bosco, in modo eroico, anche dando la vita per questo ideale, in condizioni pure difficili ed estreme tipiche di alcuni paesi del mondo, e per questo sono un trionfo, un’estimabile tesoro che solo Dio sa quanto vale veramente.

 

Con queste convinzioni, ci sentiamo più animati non solo ad ammirare Don Bosco, non solo a percepire l’attualità di questa grandissima figura, ma anche a sentire con grande forza l’irrinunciabile impegno a IMITARE colui che, da queste colline, arrivò fino alla periferia di Valdocco, e anche alla periferia rurale di Mornese, per ampliare con sé e con altre persone quel desiderio di ricerca del bene dei giovani e perché ognuno di quei ragazzi e ragazze potesse essere felice ora e per l’Eternità.

Da questa collina dei Becchi dichiariamo dunque aperto l’anno della Celebrazione del Bicentenario della Nascita di Don Bosco. Che Don Bosco, dal Cielo, ci benedica e ci doni la grazia di rendere concreto il nostro impegno per la gioventù e faccia in modo che questo nostro sogno sia realtà.

 

BUON BICENTENARIO A TUTTI.

 

 

Don Ángel Fernández Artime

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