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Missione in bar, piazze, discoteche e università

E i giovani non stanno a guardare, ma sfoderano tutta la loro creatività e la loro faccia tosta per parlare di Dio ai coetanei, anche a quelli più lontani. «Vogliamo andare dove i ragazzi vivono, senza aspettare in sacrestia che qualcuno ci venga a cercare».


Missione in bar, piazze, discoteche e università

da Attualità

del 24 marzo 2011

 

 

Le pastorali giovanili si mobilitano per raggiungere i giovani dove essi vivono          A volte non serve partire, ma prendere il largo, per portare Cristo nelle nostre città, assetate di parole di speranza non meno di quelle tradizionalmente definite «terre di missione».            E i giovani non stanno a guardare, ma sfoderano tutta la loro creatività e la loro faccia tosta per parlare di Dio ai coetanei, anche a quelli più lontani. «Vogliamo andare dove i ragazzi vivono, senza aspettare in sacrestia che qualcuno ci venga a cercare», sottolineano Marzia Carrubba e Sandro Mauro, responsabili della pastorale giovanile di Nicosia. Per questo da maggio a ottobre cento giovani si recheranno in tutta la diocesi per far conoscere una «Chiesa viva, compagna di strada». Ecco dunque che scuole, bar, piazze, luoghi di aggregazione, ospedali e perfino case private diventano terreni da seminare.            Come dimostra l’esperienza ormai radicata della diocesi di Roma, che dopo sei anni di missione al centro della città ha scelto di spostarsi in periferia. Quest’anno, a ottobre, toccherà alla zona di Ponte Milvio. «L’obiettivo - spiega don Maurizio Mirilli, direttore della pastorale giovanile di Roma - è creare comunione con le varie realtà ecclesiali, annunciare ai lontani e sensibilizzare le parrocchie a uscire dalla logica dell’aspettare». Il tutto, ovviamente, «in modo semplice, gioioso, senza paura ». Alternando catechesi a momenti di condivisione e di festa.            È stato così anche a Crema, dove a settembre, per due settimane, un gruppo di 25 giovani e una settantina di frati e suore francescani hanno raggiunto parrocchie e famiglie della diocesi. «Il giovane credente è per natura missionario e testimone nella quotidianità», sintetizza don Giancarlo Scotti, incaricato diocesano della pastorale giovanile. Terminata la fase di annuncio, ora i giovani «stanno promuovendo adorazioni notturne e Messe nelle prime ore della giornata per favorire gli studenti».

 

Stefania Careddu

http://www.pastoralegiovanile.com

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