È un’emergenza nell’emergenza: il terremoto colpisce la regione siriana già colpita dalla guerra e da una crisi umanitaria senza precedenti.
Nella notte tra il 5 e 6 febbraio due devastanti terremoti di magnitudo 7.8 della scala Richter hanno colpito il nord della Siria al confine con la Turchia. Ad oggi si contano più di 120.000 feriti, 40.000 morti (circa 35 mila in Turchia e 5 mila in Siria) e si stima che oltre 5 milioni di persone potrebbero essere state colpite dal terremoto e aver bisogno di assistenza.
Le condizioni metereologiche, gelo e ghiaccio, stanno ostacolando le operazioni di salvataggio. È un’emergenza nell’emergenza: il terremoto colpisce la regione siriana già colpita dalla guerra e da una crisi umanitaria senza precedenti. Aleppo, seconda città più grande della Siria, è uno dei principali centri colpiti dalle terribili scosse (sono stati numerosi gli eventi sismici che si sono susseguiti). Sono crollati numerosi edifici e i dispersi sotto le macerie sono centinaia. Un’area già martoriata da oltre un decennio da una guerra sanguinosa, oggi è stata distrutta nuovamente!
I missionari, che dall’inizio della guerra sono al servizio della popolazione, si sono adoperati subito per fornire assistenza immediata ai primi sfollati. Il centro salesiano di Aleppo per fortuna ha subito danni limitati, i salesiani e tutti i collaboratori sono salvi. Non appena sono iniziate le forti scosse, alcune famiglie del quartiere – in cui si trova la casa salesiana – hanno lasciato le proprie case e si sono recate dai Figli di Don Bosco in cerca di aiuto e rifugio. Lì sono state accolte e hanno ricevuto vestiti, cibo e sostegno emotivo. “Sappiamo che ci sono molti morti e che molti edifici sono crollati, nelle nostre possibilità stiamo offrendo riparo e aiuti di emergenza”, ci ha scritto don Alejandro León che si trova ad Aleppo.
Ad oggi l’intervento salesiano in Siria è ripartito in tre centri salesiani, quello di Aleppo, di Damasco e di Kafroun. I missionari stanno distribuendo gli aiuti per accogliere più persone possibili. Accolgono famiglie che hanno perso la casa o hanno subito ingenti danni, forniscono generi di prima necessità, piatti caldi, servizi di primo soccorso, medicine, indumenti e assistenza psicosociale. Ci chiedono aiuto per portare avanti le attività di sostegno alla popolazione sfollata e per potenziare il loro intervento: riuscire ad accogliere più persone, garantire attività socio-ricreative per i più piccoli, fornire buoni alimentari e un sostegno economico ai più vulnerabili. I salesiani hanno bisogno di un aiuto urgente per garantire beni di prima necessità agli sfollati, sono centinaia le famiglie rimaste senza una casa. La situazione è davvero tragica.
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