Neodiplomati che se ne vogliono andare

Il primo incontro è sempre il più bello e le domande sono le stesse: «Prof. ma non le manchiamo? Come farà senza di noi? Sa che quella volta ho copiato? Non siamo stata la classe migliore che ha avuto? Che sono piccoli quelli dei primi anni?».

Neodiplomati che se ne vogliono andare

Si dice che il colpevole ritorni sempre sul luogo del delitto! Ed è bello sapere che questo sia vero anche per gli studenti neodiplomati che tra settembre e ottobre (qualcuno anche dopo) si presentano nella scuola che si sono lasciati alle spalle da poco.

Così ho rivisto Mario alle 8.10, lui che non è mai stato puntuale, attendere i prof. nel cortile e vantarsi di essere in orario. C'erano anche Sara e Noemi nello stesso posto di sempre del bar vicino, dove ogni giorno passo nel tragitto da casa, e per un attimo stavo per dir loro di non fare tardi. C'è, poi, il gruppetto della ricreazione, tutti i giorni a scuola, soprattutto maschi, per salutare le fidanzate ancora liceali e conoscere qualche new entry al femminile. All'uscita mi imbatto in due tipologie: quelli che si sono appena svegliati ed è difficile fargli capire che sono le 12.30 e coloro che si improvvisano venditori di libri di seconda mano ai quali è inutile ripetere che qualche testo conviene sempre conservarlo.

Alessandro tenta di mischiarsi a qualche classe per accedere alle aule e fa sorridere vedere con quanta voglia tenti di raggiungere la classe, mentre qualche mese prima bisognava spingerlo. Serena e Paola fanno parte del gruppo "Non ci lasceremo mai", cioè di coloro per cui ogni occasione sarà buona per ritornare a scuola; da prof. sono che non potrà essere così e che alcuni non si faranno più vedere, ma mi piace dire loro lo stesso che le porte saranno sempre aperte e che comunque sanno dove  e come trovarmi. Simpatici sono i personaggi come Aldo e Fabrizio che sfoggiano fino ai primi di ottobre un vestiario da mare, invidiabile naturalmente visto le temperature che raggiungono le aule di questi tempi; anche se stanno andando a casa, ti dicono ugualmente che si dirigono a mare, beati loro! Più schivi, veloci e "mordi e fuggi" sono quelli che entrano a scuola di nuovo solo per ritirare il diploma, non si sa mai qualcuno li blocchi e gli dica che la maturità è stata tutta un sogno. Mi ha commosso Carla che, prima di partire per Milano, ha passato due giorni a scuola per salutare tutti i prof. e ringraziarli o Paolo che mi ha scritto un sms per essere sicuro che mi trovasse alla ricreazione. Tra i tecnologici trovo Salvo, Agata e Francesco: è il trio delle comunicazioni su Facebook o in chat, così mi raccontano che gli manca la scuola, che vorrebbero iscriversi di nuovo, che l'università non è la stessa cosa, che mi faranno sapere dei loro progressi.

Il primo incontro è sempre il più bello e le domande sono le stesse: «Prof. ma non le manchiamo? Come farà senza di noi? Sa che quella volta ho copiato? Non siamo stata la classe migliore che ha avuto? Che sono piccoli quelli dei primi anni?». È un sms serio e ironico che mi ha spinto, però, a scrivere questa pagina di diario e mi aiuta a far meglio ogni anno: «Salve prof! Spero non si sia già dimenticato di me, perché io non lo farò...per ora almeno :)».

La mia risposta? Posso solo dire: le persone importanti non si dimenticano mai! 

Marco Pappalardo

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