Il premio Nobel per la pace è stato assegnato congiuntamente all'attivista indiano Kailash Satyarthi ed alla pachistana Malala Yousafzay...
Il premio Nobel per la pace è stato assegnato congiuntamente all'attivista indiano per i diritti dei bambini Kailash Satyarthi ed alla pachistana Malala Yousafzay, che due anni fa fu ferita gravemente dai talebani per la sua lotta a favore dell'istruzione femminile.
Il comitato di Oslo ha dunque deciso di premiare una coppia di attivisti, per la loro lotta a favore dei bambini e del loro diritto all'istruzione. "I bambini -si leggono nel comunicato che accompagna il Premio- devono poter andare a scuola e non essere sfruttati per denaro. Nei Paesi più poveri del mondo, il 60 per cento della popolazione ha meno di 25 anni d'eta; ed è un prerequisito per lo sviluppo pacifico del mondo che i diritti dei bambini e dei giovani vengano rispettati. Nelle aree devastate dalla guerra, in particolare -si legge ancora nella motivazione- gli abusi sui bambini portano al perpetuarsi della violenza generazione dopo generazione.
"Nonostante la sua giovane età - osserva quindi il Comitato, parlando della ragazzina pachistana - Malala Yousafzay già da anni combatte per i diritti della bambine all'educazione e ha dimostrato con l'esempio che bambini e giovani possono anche loro contribuire a migliorare la situazione. E lo ha fatto nelle circostanze più pericolose: attraverso la sua battaglia eroica, è diventata una voce guida per i diritti dei bambini all'educazione".
Satyarthi. Ispiratore della Global march per sollevare l'interesse mondiale su lavoro minorile,è fondatore del movimento Bachpan bachao andolan, per il recupero dei minori. Il movimento ha salvato almeno 80mila bambini da forme di schiavitù. Per lui il Nobel, che ha voluto dedicare ai bambini che vivono in schiavitù, significa "la voce di decine di milioni di bambini è stata ascoltata". Lo ha detto oggi rispondendo ad una domanda dell'emittente indiana Ndtv. "Ringrazio veramente molto il Comitato del Nobel - ha aggiunto -per avere riconosciuto la drammatica situazione in cui milioni di bambini si trovano nell'età moderna".
Malala. La 17enne attivista Malala Yousufzai si trovava a scuola "come un giorno normale", quando è arrivata la notizia dell'annuncio della sua vittoria del premio Nobel per la Pace. Lo ha riferito una sua portavoce, citata dal sito web del quotidiano Dawn. La portavoce ha spiegato che Malala dovrebbe tenere una conferenza stampa nelle prossime ore. Per l'emittente norvegese Nrk, l'attivista non incontrerà i giornalisti prima della conclusione dell'orario scolastico.
Malala frequenta la scuola superiore Edgbaston a Birmingham, la città dove è stata curata a seguito dell'attentato subito ad opera dei Talebani nell'ottobre del 2012. "Grazie a tutti per il sostegno e l'amore...!". È con questo tweet che Malala ha reagito alla notizia di aver ricevuto il Premio Nobel per la Pace.
Santa Sede. “A nome della Santa Sede, faccio i complimenti ai due attivisti, un indiano e una pachistana, vincitori del Premio Nobel per la Pace". Padre Ciro Benedettini, vicedirettore della sala stampa vaticana, prima di avviare nell'Aula Giovanni Paolo II la conferenza sulla Chiesa cattolica nella prima guerra mondiale, si congratula con i vincitori del Premio Nobel per la Pace. Commentando il fatto che dei due attivisti una è donna, padre Benedettini sottolinea: "Sappiamo come il ruolo delle donne sia importante".
Ue. Il premio Nobel per la pace assegnato a Malala Yousafzai e Kailash Satyarthi "rende omaggio all'inalienabile diritto all'istruzione per tutti i bambini, alla parità di diritti per le donne e alla fodnamentale lotta contro la loro oppressione". Lo affermano Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio Ue, e José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea. "Siamo lieti per Malala - continuano- che coraggiosamente ha combattuto per i suoi diritti e ha pagato un prezzo elevato per qualcosa che molti nei nostri Paesi danno per scontato. Ma non possiamo dimenticare i milioni di bambini in tutto il mondo a cui viene negato il loro diritto all'istruzione. Questa è una vittoria per tutti loro. Giovani ragazzi e ragazze che vogliono a imparare". Van Rompuy e Barroso esortano "i leader di tutto il mondo a moltiplicare gli sforzi per l'educazione di tutti i bambini e a intensificare la lotta contro la povertà".
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