Norvegia, croce vietata a conduttrice del tg: «Non è imparziale»

"Quella catenina offende l'islam", "Quel simbolo mette in dubbio l'imparzialità del canale". Dopo messaggi come questi il responsabile, Anders Sarheim, le ha vietato di ripresentarsi in televisione indossando la croce.

Norvegia, croce vietata a conduttrice del tg: «Non è imparziale»

 

Più che un simbolo religioso, per lei quella croce di brillanti neri appesa a una catenina d'oro è un prezioso regalo del marito. Eppure da quando l'ha indossata sul posto di lavoro sono cominciati i suoi guai. Siv Kristin Saellmann, cristiana, è una nota giornalista della televisione norvegese Nrk. Dopo essere apparsa in video - alla conduzione del tg - con quella minuscola croce al collo (misura 1,4 cm) sono arrivate le lamentele di alcuni telespettatori.

 

 

"Quella catenina offende l'islam", "Quel simbolo mette in dubbio l'imparzialità del canale". Dopo messaggi come questi il responsabile, Anders Sarheim, le ha vietato di ripresentarsi in televisione indossando la croce o qualunque altro simbolo "religioso o politico". Il direttore dell'informazione, Pet Arne Kalbakk, ha così motivato il divieto: "I conduttori del tg devono apparire neutrali". A molti commentatori, però, la reazione è apparsa eccessiva in un paese a maggioranza cristiano. Sarebbe, ha scritto l'ascoltato massmediologo Sven Egil Omdal, come "usare un cannone per sparare ai passeri".

 

 

La diretta interessata non ha incassato in silenzio e sul giornale online Local si è lamentata: "Non mi piace la gente che sa solo chiamare il mio capo e dirgli cosa dovrei o non dovrei indossare".

 

 

Il caso, che ha destato un certo scalpore in Norvegia, ricorda quello della hostess della British Airways a cui era stato vietato di indossare la croce. Nadia Eweida, cristiana copta, dopo sette anni ha vinto la sua battaglia. Nel gennaio scorso la Corte europea dei diritti umani ha riconosciuto che era stata discriminata, difendendo nella sentenza "l'importanza della libertà religiosa, elemento essenziale dell'identità dei credenti e fondamento, tra altri, di una società democratica pluralista".

 

 

Del resto, com'è stato obiettato sui media norvegesi, ai soldati del Regno è consentito indossare turbanti e hjiab. Per non parlare della croce blu che campeggia sulla bandiera della Norvegia...

 

 

Anna Maria Brogi

http://www.avvenire.it

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