Oltre la morte

Commemorazione dei defunti

Passare dal dolore alla pace per la perdita di una persona cara.

Oggi sono andata di nuovo al cimitero. È passato un po’ di tempo da quando il nonno se n'è andato, ma mi sembra ancora ieri. Un tempo, ogni volta che entravo lì, sentivo come un peso nel cuore e mi facevo sempre le stesse: perché esiste la morte? Perché si è portato via proprio lui e perchè porta via tutte le persone a cui vogliamo bene? E perché rimane questo vuoto? È come se una parte di me fosse andata via con lui, lasciandomi questo spazio dentro che, per quanto ci provavo, non riuscivo a riempire.

All’inizio era solo dolore, una tristezza profonda, e anche un po' di rabbia. Non riuscivo a pensare ad altro, solo al fatto che lui non c’era più. Sentivo quel nodo alla gola, quel peso sul petto che non se ne andava mai. Mi mancava vederlo sorridere, sentire la sua voce e tutte le storie che raccontava. Avevo l’impressione che niente potesse colmare quel vuoto. Poi, piano piano, qualcosa è cambiato. Ho iniziato a pensare che forse non era davvero finita qui. Mi sono ricordata di quello che il nonno stesso diceva sempre: “Sai, tesoro, la nostra anima è fatta per l’eternità. Questa vita è solo un passaggio.” All’inizio non capivo fino in fondo cosa volesse dire, ma ora sembra che quelle parole abbiano un peso diverso, come se avessero preso vita.

Oggi, quando sono andata a trovarlo, portando quei fiori freschi che tanto amava, mi sono accorta di provare un sentimento diverso. Il dolore è ancora lì, ma ora c'è qualcosa di più: una pace, una certezza. Non so spiegare bene come, ma sento che lui non è sparito nel nulla. Penso che sia in un posto dove non esistono più sofferenze né dolori, dove c’è solo luce e serenità. In fondo, se Dio ci ha dato un’anima, un cuore capace di amare così tanto, come potrebbe lasciarci finire nel nulla?

Questa consapevolezza è venuta piano, come per stadi. Prima c’è stata la disperazione, poi la rabbia, la nostalgia, e finalmente ora sento di aver trovato una sorta di pace. Ora non mi sento più così sola. Anzi, mi sembra che il nonno sia con me, ma in un modo diverso, come se ci fosse una specie di legame invisibile che ci unisce ancora. Quando gli parlo, anche se solo dentro di me, so che lui ascolta. È come se la nostra relazione fosse cambiata: non è sparita, ha solo preso una nuova forma.

Oggi, guardando il cielo sopra di lui, mi sono sentita finalmente serena. Penso che il nostro amore sia più forte della morte e che niente potrà mai separarmi davvero dal nonno. La vita continua, e lui è con me in ogni passo che faccio. E ogni volta che vado a trovarlo, so che non sto solo parlando con una lapide, ma con lui. È vero che è in Cielo, in un posto migliore, ma non è lontano: è nel mio cuore.

A chiunque stia vivendo qualcosa di simile, vorrei dire di non fermarsi al dolore, anche se sembra impossibile superarlo. È normale sentirsi smarriti e arrabbiati. Ma, con il tempo, se ci apriamo alla verità della vita eterna, scopriremo che non abbiamo perso nulla, che il nostro legame con chi amiamo è solo cambiato. E che, forse, questo legame può diventare ancora più forte, perché non è più limitato dal tempo e dallo spazio. La morte non è la fine. È solo una porta che conduce a un amore più grande.

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Foto di Marek Studzinski su Unsplash

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