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Omelia della 4° Domenica di Pasqua

Omelia del Vangelo della Domenica. "Io sono il Buon Pastore!" Al mattino, quando ogni pastore si presentava alla porta, le pecore ne riconoscevano immediatamente il passo e la voce, si alzavano e lo seguivano, sicure di essere condotte in pascoli di erbe fresche e ad acque pure e abbondanti.


Omelia della 4° Domenica di Pasqua

da Quaderni Cannibali

del 12 maggio 2011

 4° DOMENICA di Pasqua

15 maggio 2011  “Io sono il buon Pastore!”    Letture:Atti: 2, 36-411 Pietro 2,20-25Giovanni 10, 1-10

  

          I pastori della Palestina: l’ovile era un recinto circondato da mura di pietra sulle quali venivano posti fasci di spine o lasciati crescere rovi per impedire alle pecore di uscire e ai ladri di entrare. Poteva trovarsi davanti a una casa oppure essere costruito all’aperto, lungo un pendio di montagna; in questo secondo caso era utilizzato da più pastori che vi introducevano le loro pecore durante la notte; uno di loro vegliava mentre gli altri dormivano. In realtà costui, armato di bastone, si posizionava all’entrata dell’ovile, sbarrando l’accesso: diventava egli stesso “la porta”. La sua presenza era sufficiente per dissuadere i predoni dall’accostarsi all’ovile e ai lupi di entrare nel recinto.

          Al mattino, quando ogni pastore si presentava alla porta, le pecore ne riconoscevano immediatamente il passo e la voce, si alzavano e lo seguivano, sicure di essere condotte in pascoli di erbe fresche e ad acque pure e abbondanti.

 

          1. Gesù, Pastore buono: a commento della parola di Dio di questa domenica, vorrei leggere e pregare con te il salmo 22, il salmo del “buon pastore”. Eccolo 

Il Signore è il mio pastore:non manco di nulla;su pascoli erbosi mi fa riposaread acque tranquille mi conduce.Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,per amore del suo nome.Se dovessi camminare in una valle oscura,non temerei alcun male, perché tu sei con me.Il tuo bastone e il tuo vincastromi danno sicurezza.Davanti a me tu prepari una mensasotto gli occhi dei miei nemici;cospargi di olio il mio capo.Il mio calice trabocca.Felicità e grazia mi saranno compagnetutti i giorni della mia vita,e abiterò nella casa del Signoreper lunghissimi anni. 

          Come è difficile “credere” a questo salmo, credere che davvero Gesù è questo Pastore che mi guida a pascoli freschi e erbosi, ad acque tranquille. Eppure Lui è davvero così: conosce le sue pecorelle a una a una, è disposto a dare la vita per loro (ricordi la parabola della pecorella smarrita? Gesù lascia le 99 al sicuro e va in cerca di quella perduta… Luca 15), quindi conosce anche me, per me ha dato la sua vita!

          E chi di noi, prima o poi non imbocca una “valle oscura”? la solitudine, la malattia, la morte di persone care, un dissesto economico, la fine di un amore…. “Non temerò alcun male! … perché TU sei con me!”

È nell’Eucaristia che questo amore si fa vita donata: “prepari una mensa… il mio calice trabocca!”

          Il pane e il vino sono il segno di questo amore donato fino alla fine, è il Crocifisso l’immagine del buon Pastore.

          Solo a un Dio così si può consegnare con gioia la vita e abitare nella sua casa per lunghissimi anni!

A te e a me l’augurio di riconoscere la sua voce e di fidarci di Lui.

                                                                                                                       

Don Gianni

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